Consiglio comunale

Campobasso intitolerà un luogo a Gino Strada e alla moglie. Scuole: a Mascione gara da rifare

Votata all’unanimità la proposta del centrosinistra per dedicare un posto al fondatore di Emergency e alla compagna. Lavori fermi a Mascione: saranno di nuovo appaltati.

A Campobasso ci sarà un luogo dedicato alla memoria di Gino Strada e di sua moglie Teresa Sarti. Il fondatore di Emergency, scomparso il 14 agosto scorso, sarà onorato assieme alla compagna di una vita, che con lui “ha condiviso un percorso di dono e generosità” ha ben sintetizzato il capogruppo del Pd Giose Trivisonno. La proposta del centrosinistra è stata condivisa e votata all’unanimità: maggioranza a Cinquestelle, centrosinistra, centro, destra. Tutti uniti per dire: Strada e Sarti meritano un posto che possa conservarne la memoria. 28 voti favorevoli su 28, un segnale chiaro e inequivocabile.

In Consiglio comunale si sono toccati diversi temi. Come quello relativo alle scuole, in particolare a quella di contrada Mascione. I lavori della costruzione del nuovo edificio sono fermi per una serie di ragioni. La consegna del plesso era prevista addirittura per maggio 2020. Ci si è messo di mezzo il lockdown, vero, ma le lungaggini burocratiche hanno ritardato la consegna dell’opera che era stata dichiarata rischiosa dal punto di vista sismico dagli ingegneri dell’Università del Molise.

Il sindaco Gravina ha fatto il punto della situazione: “I lavori sono fermi da molti mesi, il 13 luglio c’è stato un incontro in Prefettura con l’associazione ‘Nuova scuola di Mascione gioca, impara, includi’. Ricordo che la scuola fu appaltata dall’allora sindaco Battista, attraverso una progettazione interna, che purtroppo per una serie di vicissitudini (difetto progettuale e problemi legati all’impresa che si era aggiudicata l’appalto, ndr), complice anche il covid, ha fatto allungare i tempi e ci troviamo in una situazione di stallo”.

Nuove scuole, cantieri in ritardo. A maggio consegna dei lavori solo del plesso di Mascione

Il primo cittadino spiega che “è intenzione dell’amministrazione azzerare tutto per bandire una nuova gara perché non riteniamo di condividere quanto l’impresa lamenta, è una proposta inascoltabile e irricevibile. Il contratto è abbondantemente scaduto. Purtroppo i tempi si sono allungati anche per un accadimento sfortunato che ha interessato il Rup che ha avuto incidente serio. In ogni caso, stiamo istruendo le carte per procedere con la comunicazione di scadenza del contratto e con l’avvio della nuova gara”.

La vecchia gara di appalto è stata vinta da una ditta di Roma, la Consorzio stabile Alveare network, che ha presentato un ribasso del 30,7% sull’importo a base di gara. Costo totale: 755mila euro. Si è parlato anche delle altre scuole da costruire in città: “Siamo in fase di ultimazione per quel che riguarda la progettazione della demolizione della Montini e della Scarano di via Crispi”.

Intanto la ‘tampon tax’ approda anche in assise civica. Si parla delle legittime richieste avanzate a ogni livello per equiparare i prodotti per l’igiene femminile a quelli di prima necessità. La prima firmataria del documento, la consigliera di maggioranza Margherita Gravina, assieme a diversi altri consiglieri, ha avanzato una proposta da sottoporre a farmacie, Governo e Regione Molise sulla riduzione dell’Iva. L’intero consiglio ha votato a favore, 27 su 27.

Per quanto riguarda invece i servizi sociali territoriali e i rapporti con il Distretto Sanitario, l’Ambito Territoriale Sociale di Campobasso ha approvato un progetto di collaborazione con l’Asrem. L’obiettivo è l’implementazione dell’utilizzo della cosiddetta ‘Svam-di’, una scheda di valutazione multidimensionale del disabile, chiedendo di inserire nella programmazione una cifra annua di 20mila euro. Somma da utilizzare nell’ambito del protocollo d’intesa, magari per acquisire ed impiegare in maniera condivisa una risorsa esterna da dedicare specificamente alle attività connesse alla compilazione della scheda stessa.

La consigliera del Partito Democratico, Alessandra Salvatore, ha sollevato il problema legato al Centro sociale anziani Sant’Antonio Abate-Monforte. “Nel giugno del 2020 l’amministrazione comunale ha tolto al centro anziani uno dei due locali, inserendolo nel piano delle alienazioni. Il locale non è destinato a valore sociale come assicurato dalla stessa maggioranza ma è stato venduto a un privato (nello specifico a una farmacia, ndr) per l’incremento di attività. E nel frattempo agli anziani è stato assegnato un altro locale di 39 metri”.

L’assessore Luca Praitano ha replicato che “ci sono stati numerosi incontri con le parti, non penalizziamo i frequentatori del centro anziani con questo cambio di locale, anzi quello attuale a differenza di quello precedente è anche idoneo per svolgere attività. È vero, l’altro locale è stato venduto a 132mila euro, cifra più alta e vantaggiosa per il Comune, ma non sarà usato come locale commerciale dalla farmacia”.    fds

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