Se oggi Termoli è un nome importante nel panorama nazionale dell’arte contemporanea lo si deve a lui, concittadino illustre della città in riva all’Adriatico che ospita, dal 1955, il prestigioso Premio Termoli. Fu proprio Achille Pace, nato a Termoli nel 1923, a idearlo consentendo, attraverso la sua poetica artistica e la sua rete di conoscenze e relazioni all’interno del mondo artistico di quegli anni, a lanciarlo e consacrarlo. Achille Pace, nome conosciuto e apprezzato in Italia e all’estero, un maestro che ha esposto in tutto il mondo e la cui opera è ritenuta fondamentale nella comprensione delle correnti artistiche del ‘900.
Si è spento ieri 28 settembre a Roma all’età di 98 anni, accanto alla inseparabile moglie Maria che gli è rimasta vicina fino all’ultimo, aiutandolo fattivamente, anche quando le condizioni di salute sono precipitate, a portare avanti il messaggio di cultura e arte che lo ha sempre contraddistinto. I suoi funerali saranno celebrati sabato 2 ottobre alle 11 e 30 nella Chiesa degli Artisti in Piazza del Popolo a Roma, la città dove Achille Pace si è trasferito quando che aveva 10 anni e dove ha iniziato a dipingere ispirandosi all’espressionismo, formandosi poi negli ambienti più avanguardistici dell’arte del dopoguerra fino a elaborare una originale e personale azione artistica di costruzione del pensiero attraverso il famoso filo su sfondo monocromo.
Titolare della cattedra pittorica all’Istituto Statale d’arte di Roma, non ha mai perso i contatti con la sua città di origine, dove è tornato spessissimo, e dove per mezzo secolo ha lavorato incessantemente al Premio che ha istituito nel 1955 presso la Galleria Civica, portando il nome di Termoli a una fama internazionale per il carattere di ricerca nel ruolo del superamento dell’informale.
È stato un grande interprete dell’arte contemporanea e il Premio Termoli, lo ricordiamo, ha ospitato artisti divenuti poi famosissimi come Burri, Capogrossi, Della Vedova, Lucio Fontana, che hanno donato alcune opere al Comune di Termoli il quale oggi dispone di uno straordinario patrimonio artistico grazie all’impegno e alla passione di Achille Pace, il quale si è sempre battuto perché il Premio Termoli rimanesse all’interno della sua storica collocazione, anche quando durante l’amministrazione di Angelo Sbrocca è stato ultimato il Macte, museo di arte contemporanea di via Giappone che oggi ospita il premio, radicalmente modificato e adeguato.
In questo articolo di qualche anno fa (2016) che riproponiamo qui Achille Pace, venuto a trovarci in redazione con la inseparabile moglie Maria, aveva espresso una profonda amarezza per la sua esclusione dal Premio Termoli a 60 anni dalla sua inaugurazione.
Achille Pace: “Io escluso dal Premio Termoli dopo 60 anni”. Galleria Civica? “Torni all’arte”
Achille Pace ha esposto nelle rassegne più prestigiose e quotate dell’arte contemporanea come la Biennale di Venezia o la Quadriennale di Roma. Le sue opere sono arrivate fino ai maggiori musei europei e a Mosca. Giulio Carlo Argan, ritenuto il maggior critico d’arte italiano, lo ha inserito nel suo libro di storia dell’arte. Achille Pace è stato inoltre con Bigi, Carrino, Frasca, Santoro e Uncini, il fondatore nel 1963 del Gruppo Uno, il cui esordio è avvenuto alla galleria Quadrante di Firenze. Il gruppo ha operato fino al ’67, segnando un fondamentale punto di passaggio tra i modelli dell’arte percettiva.
In occasione della 58esima edizione del Premio Termoli, caduta nell’anno dei suoi 90 anni, era stato ospite d’eccezione della galleria. Una sua personale è stata inserita al secondo piano della Galleria di piazza Sant’Antonio. A lui inoltre il riconoscimento ufficiale a sovrintendente alla cultura della città di Termoli.
Taglio del nastro per il 58esimo Premio Termoli: presente anche il fondatore Achille Pace
Innumerevoli, in queste ore, i messaggi di cordoglio alla famiglia per la perdita di Achille Pace che arrivano dal mondo dell’arte e della cultura.
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