Una terra con un bacino pazzesco di prodotti. Così lo chef 3 stelle Michelin Niko Romito ha definito il Molise durante il Festival del Sarà a Termoli ieri 11 settembre, tessendo le lodi della nostra regione dal punto di vista enogastronomico. Proprio al confine con il Molise, nella sua Castel di Sangro, Romito sta realizzando un enorme campus da 4000 metri quadrati dove far sorgere la sua Accademia di cucina dove formerà i cuochi del domani, che sappiano coniugare la buona alimentazione alla salute.

Questa la vera sfida lanciata dalla seconda e ultima serata dell’edizione 2021 del Festival del Sarà, particolarmente incentrata sul tema del cibo pubblico e con un focus dedicato alla pandemia con omaggio agli infermieri, definiti eroi contro il covid-19.

Dopo la prima serata dedicata alla transizione ecologica e al futuro delle industrie con particolare riferimento alla Stellantis di Termoli, Piazza Duomo ha potuto godere di una seconda serata incentrata sulla transizione alimentare e che ha visto alternarsi ospiti del mondo industriale, politici locali e nazionali, imprenditori e professionisti di caratura internazionale, quale appunto Niko Romito.

Lo chef stellato è intervenuto tramite una video intervista registrata con l’ideatore del Festival del Sarà Antonello Barone illustrando il progetto di un campus in fase di realizzazione a Castel di Sangro. Ha spiegato inoltre il progetto ‘Nutrirsi a scuola’ illustrato anche alla Camera dei Deputati, che da un lato vuole dare nuova professionalità ai cuochi delle mense scolastiche, ospedaliere e aziendali, e al tempo stesso anche educare i più piccoli a mangiare bene e in maniera sana.

Quindi ha parlato del suo ristorante Casadonna, “nato 13 anni fa quando mi davano del pazzo e del visionario. Di fronte Casadonna c’è il Molise, ritengo l’Abruzzo e il Molise due territori uniti e con un grande bacino gastronomico. Utilizzo i prodotti molisani non solo perché li ho qui davanti, ma perché è un territorio con un grande bacino di prodotti”.

Si sono intervallati in video o sul palco di Piazza Duomo interventi di varia natura e prospettiva sempre sul tema del cibo, dall’esigenza di modificare l’attuale sfruttamento delle risorse e quindi di passare una transizione alimentare che non solo sia attenta al rispetto dell’ambiente e della biodiversità ma metta al centro anche il tema della salute. Quindi un connubio fra scuola e sanità, due priorità per la classe politica nazionale e regionale.

Di particolare impatto l’intervento del professor Michele Fontefrancesco, antropologo dell’università di Pollenzo, il quale ha messo in guardia dai rischi del ritorno all’agricoltura narrato come una sorta di favola, che se non accompagnato da una giusta formazione e con le competenze necessarie, rischia di provocare l’effetto inverso rispetto a quello sperato di una sorta di rinascita delle persone a contatto con la natura.

La serata si era aperta con una intervista alla presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche del Molise, Mariacristina Magnocavallo, che nel raccontare i 18 mesi appena trascorsi in prima linea contro il covid-19, ha pubblicamente invitato tutti alla vaccinazione per mettersi definitivamente alle spalle la pandemia.

L’ultima parte della serata invece, con la partecipazione dell’assessore regionale Vincenzo Cotugno, è stata dedicata a quanto il Molise sta facendo per promuovere il turismo regionale che ha conosciuto una forte impennata probabilmente dovuta anche all’effetto covid.

Per gli spettatori presenti in Piazza Duomo atto finale dedicato alla visione del cortometraggio ‘Gocce’ del regista molisano Simone D’Angelo, realizzato con il contributo dell’Associazione Nazionale città dell’olio e in particolare del vice presidente Nicola Malorni.

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