Non ci sono solo i reparti che chiudono, i medici che mancano e i servizi sempre carenti. L’ospedale San Timoteo di Termoli sembra avviato a una lunga agonia come dimostra anche il fatto che non ci sono più nemmeno i distributori di bevande e snack, dopo che da tempo era stato chiuso il bar.
Due fattori che hanno spinto la Federazione Italiana autonoma lavoratori della sanità a presentare una denuncia sulla situazione di grave disagio che si vive alla San Timoteo.
“Lo stato di abbandono dell’ospedale San Timoteo di Termoli si è completato con la rimozione dei distributori automatici di bevande calde e fredde” scrive il segretario regionale Carmine Vasile.
Sembra una cosa da poco, ma la realtà è che i pazienti sono costretti a razionare l’acqua. “Già da qualche tempo era stato chiuso il bar, sembrerebbe per problemi legati alla convenzione con la società privata che lo gestiva. Non sappiamo cosa altro dire ma se a questo si aggiunge che ai pazienti ricoverati viene fornito solo un litro di acqua al giorno, per giunta di mattina per durare fino a sera, sicuramente questo non può bastare, aldilà che diventa calda e non è più bevibile”.
La Fials mette in risalto che le restrizioni diminuiscono le possibilità di fare visita ai parenti ricoverati e quindi i pazienti hanno sempre più difficoltà a ristorarsi e ad approvvigionarsi di bevande fresche in questo periodo estivo. Situazioni che sembrano appartenere a Paesi con ben altri problemi e non a una nazione sviluppata come l’Italia, ma evidentemente in Molise il diritto alla salute viene troppo spesso ignorato.
Il sindacato ha quindi diffidato l’Asrem a “intervenire con estrema sollecitudine per risolvere definitivamente questo problema”.
Come se non bastasse, a medici, infermieri e Oss da qualche tempo non spetta più il pasto in mensa. Infatti il sindacato denuncia “la mancata erogazione del pasto al personale dipendente perché la ditta appaltatrice del servizio mensa deciso di fornirle o solo ai pazienti ricoverati”. Se non sembra un ospedale destinato alla chiusura, poco ci manca.
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