La tragedia di ferragosto

Lunedì mattina incarichi ai periti per autopsia e indagini sull’auto. Filmato e testimoni inchiodano il 19enne: “Andava a 200 km orari”

La Procura di Larino nominerà alla presenza dei legali di parte il medico legale per l’esame irripetibile sul corpo della 16enne Valeria Cinalli e un ingegnere per la perizia sulla Mini, che viaggiava a folle velocità sulla Sp 51, dove c’è un limite di 50 chilometri orari. Continuano le indagini sul video Istagram che mostra il contachilometri della vettura ribaltata sfiorare i 200 chilometri orari sulla stessa strada ma nel viaggio di andata. Ma i ragazzi nell’autovettura che seguivano la Mini Country avrebbero confermato che anche al ritorno la velocità era elevatissima. Il 19enne al volante, che guidava l’auto di un genitore, è indagato per omicidio stradale.

Lunedì mattina alle 10 la procura di Larino affiderà due incarichi per accertamenti irripetibili in relazione alla tragedia di Ferragosto, l’incidente costato la vita alla sedicenne Valeria Cinalli. Il primo è al medico legale che nella stessa giornata, all’obitorio del San Timoteo di Termoli, effettuerà l’autopsia per escludere – anche ai fini di eventuali e futuri risarcimenti – cause di morte diverse dalle gravissime lesioni che la ragazza ha riportato in seguito al ribaltamento della Mini Country sulla quale viaggiava diretta a Termoli, dopo aver trascorso la giornata a Petacciato.

Il secondo incarico è all’ingegnere nominato per una perizia sull’auto, sequestrata la sera stessa e portata in una carrozzeria della città adriatica a disposizione dell’autorità giudiziaria. L’obiettivo è quello di verificare la dinamica del sinistro e accertare la velocità alla quale l’auto stava viaggiando quando, intorno alle ore 19 di Ferragosto, si è ribaltata su se stessa lungo la strada provinciale 51, finendo con il tettuccio schiantato nei campi circostanti. “Ci aspettiamo elementi utili a ricostruire con precisione quanto accaduto e le ragioni che hanno causato la morte di una ragazza di soli 16 anni” dichiara Ruggiero Romanazzi, penalista che tutela la famiglia della vittima.

“Non posso chiamarlo incidente, questo è un omicidio e lo è anche dal punto di vista giuridico” precisa Monia Cinalli, avvocato ma anche zia della giovanissima che in un tardo pomeriggio di festa ha perso la vita, riportando danni gravissimi e irreparabili.

Il conducente della Mini, G.T., studente universitario di 19 anni residente a Termoli, è infatti indagato per omicidio stradale dal momento in cui, all’indomani del trasferimento a Pescara di Valeria, i sanitari che avevano già decretato la morte celebrale hanno confermato la morte biologica della 16enne.

La giovanissima viaggiava sul sedile posteriore, mentre sul sedile del passeggero era seduto un 17enne autore del video acquisito dagli inquirenti che mostra il contachilometri sfiorare i 200 chilometri orari sulla litoranea che collega Petacciato alla Fondovalle del Sinarca, a poca distanza da Villa Livia.

Sp 51

Su quella strada c’è un limite di 50 chilometri orari imposto dalla pessime condizioni del manto stradale, mentre sulla Provinciale 113, che collega il bivio di Petacciato fino al mare, il limite è fissato a 70 chilometri orari. Il filmato, finito su una storia Instagram, è stato acquisito dalle forze dell’ordine per conto della Procura della Repubblica di Larino dopo che era stato cancellato nel momento in cui le condizioni della ragazza sono state giudicate gravissime e il 17enne che lo aveva postato è uscito dall’ospedale. Entrambi, sia lui che il conducente della Mini, sono stati medicati e soccorsi al San Timoteo la stessa sera del 15 agosto, quindi dimessi dopo alcune ore.

Il video della corsa della Mini si riferisce al viaggio di andata, quello da Termoli a Petacciato. Ma è un video di poco tempo prima della tragedia e ugualmente costituisce un elemento ritenuto fondamentale per le indagini nonché un’aggravante, come pure il tasso alcolemico di 1,3 trovato nel sangue del giovane G.T e il fatto che lui, in possesso della patente di guida da poco più di un anno, si fosse messo al volante di una vettura di cilindrata superiore al massimo consentito dalla legge. Quanto andava veloce la Mini, intestata a uno dei genitori del giovane? Secondo i ragazzi nell’auto che la seguiva, e che trasportava 4 persone compreso il conducente, troppo, troppo veloce. I legali di parte hanno raccolto le prime dichiarazioni degli amici di Valeria, che hanno visto la Mini in corsa pochi istanti prima che si ribaltasse.

Intanto, auspica Monia Cinalli, saranno l’esame autoptico e la perizia tecnica irripetibile sulla vettura ad aggiungere i tasselli fondamentali per arrivare alla verità sul piano processuale e aprire la strada alla giustizia. “Anche se nulla, sia chiaro, potrà restituirci Valeria – aggiunge l’avvocato Cinalli – Ma questo è un omicidio stradale e come tale va inquadrato, a nostro avviso non ci sono margini di fraintendimento sul piano legale”. La perizia dovrà stabilire se la vettura abbia incontrato ostacoli di sorta e confermare che a causare il ribaltamento sia stata l’elevata velocità.

La famiglia è stravolta dal dolore. Il corpo di Valeria tornerà a Termoli nelle prossime ore dall’ospedale di Pescara, dove era stata trasferita in stato di totale incoscienza confidando in un miracolo. Che non è avvenuto.                                                                 (MV)

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