È durato pochissimi giorni lo sconcerto per il prezioso patrimonio arboreo e faunistico distrutto dal rogo che ha divorato 100 ettari di pineta a sud di Campomarino. Alberi piantati 70 anni fa e cresciuti fino a oggi, quando la mano scellerata dell’uomo ha posto fine a questo paradiso prezioso.
Per acquistare i pini di Aleppo che avrebbero consentito di riportare in vita quel meraviglioso angolo di macchia mediterranea poco tempo fa è stata lanciata anche una raccolta fondi organizzata dal brand ‘Il Molise non esiste’.
Ripartire da un pino, anzi da 80 pini: raccolta fondi per ricostruire il paradiso perduto
Tuttavia, dopo la devastante azione del fuoco, l’azione irresponsabile dell’uomo continua a provocare danni. Ci si mettono anche gli incivili a deturpare un luogo naturale che si sta provando a ripristinare: rifiuti, decine di bottiglie di vetro, pneumatici e vecchi elettrodomestici sono stati abbandonati tra gli alberi inceneriti nella pineta Vallona, come dimostrano le foto che ci ha inviato un lettore alla nostra redazione. Immagini desolanti e che provocano rabbia per l’infinita incuria dell’uomo: l’area verde infatti è diventata una discarica.
“Dopo 15 giorni nella pineta non c’è una traccia verde, non c’è traccia di una ripartenza, di canne o piantine. Anzi, anche gli alberi che avevano resistito al fuoco si sono seccati. L’uomo ha ricominciato a maltrattare la pineta, o meglio quello che ne era rimasto”, ci racconta chi ha inviato questi scatti alla nostra redazione e non nasconde incredulità e amarezza di fronte a tali gesti.
“Di fronte a tante belle iniziative e raccolte fondi – aggiunge – c’è qualcun altro che invece inquina, sporca e usa la pineta come una discarica. È incredibile”. Incredibile e inaccettabile, uno smacco rispetto all’impegno di tanti che vorrebbe salvare questo luogo meraviglioso.
Vecchi elettrodomestici e pneumatici destinati allo smaltimento negli appositi centri di raccolta, sacchi di spazzatura accatastati, resti di pic-nic (anche piuttosto alcolici, come dimostra il numero di bottiglie abbandonate sulla spiaggia), buste di plastica: uno scenario raccapricciante, un degrado senza fine in un luogo che si vorrebbe riportare all’antico splendore e che invece continua ad essere rovinato dagli irresponsabili. Persone che così mandano all’aria ogni progetto e iniziativa di rinascita di questo paradiso perduto, della sua flora e di una fauna di inestimabile valore.
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