Il festival al parco de filippo

Il cinema e il ‘suo’ Molise, Elio Germano a Campobasso: “Se non avessi fatto l’attore sarei stato un contadino”

Emozioni e momenti di riflessione nella serata finale dedicata all'attore nel primo festival interamente dedicato alla sua carriera e che si è svolto a Campobasso, il 'Rocciamorgia 2021'. Nel corso dell'evento il tributo ad un artista considerato un "anti-personaggio" e il suo legame viscerale con la sua terra. "Per anni - sottolinea - se eri un attore, eri quasi la feccia della società. Poi gli americani ci hanno insegnato il divismo, in cui io non mi riconosco. E mi piace che in Molise io sia una persona come gli altri". Riconoscimenti dal sindaco Gravina e dal governatore Toma

E’ in una calda serata campobassana, a conclusione della prima rassegna dedicata a lui e alla sua carriera, che Elio Germano conferma tutto il suo essere “anti-personaggio”: ironia, profondo attaccamento a questo piccolo angolo d’Italia che è il Molise, la presa di distanza da un cinema che significa solo business, parole quasi disarmanti sul suo successo. “Se non avessi fatto l’attore, avrei fatto il contadino“, dice.

E poi: “Il mio successo? Una cosa completamente casuale e accessoria. Per ciascuno di noi (anche se hai un ristorante, se fai il medico o sei un insegnante) l’importante è fare il proprio lavoro bene e farlo bene significa farlo per gli altri. Poi puoi avere un riflettore puntato addosso o meno. A me, non si capisce per quale motivo, è capitato di averlo. Però, ci sono colleghi che valgono più di me e questo riflettore non ce l’hanno. E soprattutto ci sono persone di altri ambiti lavorativi di cui dovremmo parlare in continuazione ai telegiornali invece di fare i servizi sugli attori. Gino Strada (il fondatore di Emergency morto poche ore prima della manifestazione, ndr) ha dedicato la sua vita agli altri. L’attore per soldi interpreta la vita di altri, è strano che mi sia capitata questa cosa”.

Dichiarazioni che quasi non ti aspetti da uno dei più talentuosi attori del cinema italiano, che ha iniziato la sua carriera a 12 anni con il film ‘Ci hai rotto papà’ e che ha raggiunto la notorietà nel 2007 con ‘Nessuna qualità agli eroi’ e ‘Mio fratello è figlio unico’. Tanti personaggi e pellicole diverse l’una dall’altra, mai banali, molte improntate su temi sociali.

Vincitore di premi importanti e interprete di tantissimi film nonostante il prossimo 25 settembre debba compiere 41 anni. Ma forse proprio questa semplicità, il suo essere anti-divo, oltre che per la straordinaria bravura hanno conquistato il pubblico che affolla il Parco ‘Edoardo De Filippo’ per la rassegna ‘Rocciamorgia 2021’. La serata fa registrare il tutto esaurito. E qualcuno purtroppo non riesce ad entrare nell’anfiteatro.

Elio Germano arriva qui poco dopo le 20: cappellino da baseball, una polo e un paio di pantaloni scuri, il rosario al polso destro.

Subito viene ‘braccato’ dai giornalisti a quali, ad esempio, sottolinea che qualora il Molise dovesse avere una film commission (il testo della legge arriverà presto in Consiglio regionale), lui è pronto a fare “un passo di lato per dare forza a tutti quelli che devono avere un nome risonante e conosciuto. Ci sono tante persone di qualità e professionalità che vengono dal Molise. La film commission deve tutelare queste eccellenze, non inseguire sponsor“.

Legame viscerale col Molise, senso di appartenenza e tutela a 360 gradi di questa terra. Anche questo è Elio Germano che quando parla della possibilità di girare o interpretare un film in questo pezzetto del Paese, risponde: “Il cinema può essere un mondo che può non avere rispetto del posto che utilizza per fare le riprese. L’importante è che chi viene qui rispetti sia ecologicamente che umanamente questa terra”. Una risposta a chi in passato con alcuni film il Molise lo ha denigrato. 

E la conferma del suo essere antidivo arriva nel momento in cui afferma: “Nel mio paese (Duronia, ndr) mi piace che vengo considerato come uno che fa un mestiere come tanti, io faccio un mestiere artigianale. Anzi l’attore per anni è stato considerato quasi la feccia dell’umanità. Poi gli americani ci hanno insegnato il divismo, ma credo che questo non abbia molto a che fare con il senso di questo lavoro. Io non mi riconosco in questo divismo, l’attore è al servizio di una storia. Mi piace che in Molise io sia una persona come gli altri”.

Uno stemma della città di Campobasso in acciaio traforato è il dono del sindaco di Campobasso che accoglie a nome di tutta la città capoluogo di regione, Elio Germano. “Campobasso è onorata di omaggiare un conterraneo che attraverso la sua arte e il suo impegno civile, sta dando lustro alla sua e alla nostra terra nel mondo”, rimarca. “La figura di un attore come Elio Germano, con il suo percorso professionale sempre coerente, ha ricevuto già meritatamente riconoscimenti altrove, in ambiti sicuramente più importanti, ma crediamo che il grazie che oggi, con questa serata e con questa rassegna a lui dedicata, noi molisani gli vogliamo dire tutti insieme, avrà un posto prezioso nei suoi ricordi”.

La rassegna cinematografica e l’omaggio a Elio Germano sono stati possibili grazie alla sinergia tra Comune di Campobasso e Regione Molise, oltre che dall’associazione ‘Il Molise di Mezzo’.  Il presidente Toma ricorda che “i film interpretati da Elio Germano sono una finestra sul mondo, sulla vita delle persone, sui risvolti umani, talvolta sui disagi e sulle situazioni problematiche della società, che l’attore riesce a veicolare efficacemente in virtù del suo talento naturale, della grande forza interpretativa, dell’intensità espressiva che mette dentro i personaggi”.

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