L'ordinanza anti-incendi

Fuochi vietati a Ferragosto, il capoluogo anticipa tutti. Multe fino a 10mila euro e denuncia per chi provoca roghi

Dopo il decreto del presidente Toma e l'ordinanza che vieta i falò a Termoli, anche il sindaco di Campobasso impone restrizioni in vista del Ferragosto: l'ordinanza sarà valida fino al 30 settembre e impone obblighi anche per proprietari dei terreni e di serbatoi di gasolio. Chi sarà considerato responsabile di procurato incendio rischia una sanzione fino a 10mila euro e una denuncia. Nelle prossime ore altri amministratori comunali potrebbero varare provvedimenti simili per arginare il rischio roghi

Fino al 30 settembre a Campobasso sarà vietato accendere fuochi e ci saranno obblighi per i proprietari dei terreni agricoli che non potranno bruciare stoppie o lasciare la vegetazione incolta. E’ il succo dell’ultima ordinanza firmata questo pomeriggio (11 agosto) dal sindaco di Campobasso Roberto Gravina.

Ma provvedimenti dello stesso tenore potrebbero essere presi nelle prossime ore anche da altri amministratori: un modo per prevenire il rischio incendi anche in occasione del Ferragosto, quando è consuetudine dalle nostre parti preparare il barbecue per cuocere l’arrosto.

Oltre alle norme nazionali in vigore, lo stesso presidente della Regione Donato Toma lo scorso 7 luglio ha firmato un decreto per vietare fino al 30 settembre nelle pinete litoranee, nelle zone boscate e di pascolo l’accensione di fuochi di ogni genere, compresi quelli di pic-nic o campeggio, fatta eccezione per le aree appositamente gestite ed attrezzate. Mentre a Termoli il sindaco Roberti ha vietato i falò durante tutto il mese di agosto. 

Purtroppo quest’anno le elevate temperature hanno favorito i roghi e l’emergenza nella nostra regione è quasi quotidiana. Ovviamente da tale pericolo non sono esentate i polmoni verdi del capoluogo, meta di pic-nic in occasione del 15 agosto come Bosco Faiete e la Foce.

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Quindi, sul territorio di Campobasso, sarà vietato accendere fuochi e usare apparecchi a fiamma libera e/o ad alimentazione elettrica che possano emettere scintille.

L’ordinanza del primo cittadino di Campobasso (la numero 23) va oltre: per prevenire gli incendi i terreni agricoli dovranno essere ordinati, ripuliti dalla vegetazione incolta che rischia di favorire la propagazione delle fiamme.

“Le condizioni di abbandono ed incuria in cui versano alcuni appezzamenti di terreno, interni ed esterni al perimetro urbano, determinano una notevole proliferazione di vegetazione e materiali di risulta facilmente infiammabili – ha detto il sindaco Gravina nella sua ordinanza sindacale. – Inoltre, la presenza di piante radicate in giardini, aree incolte o aree boscate, con seccumi, marcescenze, rami spezzati a seguito di precedenti condizioni meteorologiche avverse, sono tali da destare preoccupazioni lungo sedi viarie e marciapiedi”.

I privati dunque dovranno provvedere a rimuovere tutto ciò – vegetazione, sterpaglie e rovi, soprattutto in prossimità delle strade – che possa alimentare un incendio. I proprietari di giardini, aree incolte o lotti destinati all’edificazione, che ricadono nel centro urbano o nell’agro del Comune di Campobasso, sono tenuti al costante controllo del proprio podere, effettuando una manutenzione costante che preveda comunque lo sfalcio e la pulizia almeno due volte l’anno. Operazioni che devono essere effettuate nelle stagioni di maggior sviluppo della vegetazione.

Il provvedimento firmato dal sindaco del capoluogo poi vieta di bruciare “stoppie, erbe residuali ed erbe infestanti” e ai proprietari di fondi confinanti con strade pubbliche o di uso pubblico viene ordinato di rimuovere le sterpaglie e la vegetazione secca presente per una porzione larga 10 metri.

Obblighi sono previsti anche per i titolari di serbatoi fissi di gpl, gasolio o altri carburanti: dovranno mantenere sgombra e priva di vegetazione l’area circostante al deposito, per un raggio non inferiore ai 5 metri. Mentre i conduttori di automezzi agricoli a scoppio dovranno applicare all’estremità del tubo di scappamento un idoneo dispositivo parascintille che possa innescare incendi.

Le ultime disposizioni dell’ordinanza riguardano i proprietari e/o conduttori di cascinali, fienili, stalle e di impianti agricoli: attorno a tali costruzioni dovranno creare fascia (larga circa 10 metri) sgombra da vegetazione secca. Chi non rispetterà tale ordinanza, che entra in vigore con effetto immediato, sarà sanzionato.

Multe tra i 148 e i 594 euro per chi non taglia siepi e piante che invadono le corsie delle strade di pubblico transito. Mentre è di 150 euro la sanzione prevista per la mancata pulizia di aree incolte in generale. Se in tali zone incolte sono presenti anche rifiuti o altri materiali, l’importo cambia: la multa va dai 105 ai 620 euro. Somme ovviamente più elevate in caso di procurato incendio: sarà applicata una sanzione amministrativa compresa tra 1.032 e i 10mila 329 euro. Contestualmente, verrà inoltrata denuncia all’Autorità Giudiziaria. 

QUI IL TESTO DELL’ORDINANZA DEL SINDACO DI CAMPOBASSO

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