Il caso

Dimissioni commissario alla sanità, le reazioni dei medici: “Soluzione urgente per affrontare periodo difficile”

Non solo dal mondo della politica, anche i medici e le associazioni che si battono a difesa della sanità pubblica chiedono soluzioni immediate dopo le improvvise dimissioni del commissario ad acta Flori Degrassi. La notizia è di ieri, 31 agosto: l’ex direttore generale dell’Asl Roma 2 ha gettato la spugna dopo appena quattro mesi dalla nomina. Era il 31 marzo quando il Governo decise di inviarla in Molise. Poco prima si era dimesso anche Angelo Giustini, indagato dalla Procura di Campobasso per omissione di atti d’ufficio e abuso d’ufficio nell’ambito dell’emergenza sanitaria provocata dal covid.

“Vado via per motivi personali”, avrebbe dichiarato Flori Degrassi. Il vero motivo potrebbe essere un altro: il mancato arrivo di risorse e personale aggiuntivo per affrontare i problemi della sanità molisana.

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Il primario del pronto soccorso di Isernia Lucio Pastore propone di chiedere l’aiuto di Emergency. Già tempo prima si era ipotizzata questa strada per far fronte alla carenza di medici, ma poi l’idea è caduta nel vuoto.

“Occorre realmente cambiare linea se non si vuole il collasso totale e senza ritorno della sanità molisana”, scrive Pastore in un post su Facevook. “In questi giorni si è aggiunto a tutti gli altri problemi la vicenda opaca dei Gemelli Molise su cui anche il Santo Padre chiede chiarezza. Penso che solo una scelta forte, come far arrivare Emergency con i suoi medici ed affidare a questa organizzazione anche la gestione commissariale, possa rappresentare una strada possibile per evitare il collasso del sistema”.

Prende posizione anche il comitato Pro Cardarelli. 

“La sanità molisana è commissariata dal 2009 – ricorda il dottore Mino Dentizzi – perché a governarla non vi è stata una classe dirigente e politica capace di destinare le risorse disponibili in modo efficace, efficiente e trasparente.

Il governo nazionale così da 12 anni ha deciso di commissariare la sanità molisana per rispondere alle esigenze di supporto alle attività di programmazione, gestione e valutazione. Viene così definito un mandato con diversi obiettivi il cui raggiungimento è valutato dal Tavolo di monitoraggio in occasione delle periodiche riunioni. Questo è quanto è accaduto alla Regione Molise firmataria di un Piano di rientro che dura dal 2007. Nel corso delle ultime riunioni del Tavolo di monitoraggio emerge una situazione economico-finanziaria ancora molto lontana dal risanamento.

Nel corso dell’ultimo decennio il commissariamento ha guidato molte regioni (Lazio, Campania, Puglia, Abruzzo) fuori dalla crisi, mentre non è un caso che le uniche a restare al palo sono sempre Molise e Calabria.

Si sono avvicendati diversi commissari e subcommissari, lautamente retribuiti, ma nessuno è stato in grado di dare una svolta al servizio sanitario regionale.

Demerito dei commissari? Non collaborazione delle giunte regionali avvicendatesi? Oppure è lo stesso strumento del commissariamento che non è in grado di risolvere situazioni complesse? 

Al più presto, senza indugi, deve trovarsi una soluzione anche perché i prossimi mesi devono essere il più possibile sereni dato che dovranno essere dedicati, senza banali distrazioni, alla stesura operativa del PNRR, per realizzare provvedimenti importanti il nostro servizio sanitario regionale”.

Florenzano e dottore Dentizzi

Il Comitato proCardarelli vuole dare a questa stesura un contributo molto operativo: “Non ci interessano le teorie che da decenni non hanno prodotto risultati. Sul piano delle realizzazioni – insiste Dentizzi – negli ultimi 20 anni non abbiamo visto cambiamenti in meglio davvero significativi, ma solo tagli di posti letto, chiusura di unità operative, depotenziamento della sanità territoriale, riduzione al lumicino delle attività di prevenzione.

Oggi anche coloro i quali hanno contribuito fattivamente alla stesura di un piano sanitario che ha portato al grave ridimensionamento delle strutture di diagnosi e cura di questa regione gridano ipocritamente allo scandalo. Nel Molise manca da decenni una maggioranza ed una opposizione in grado di condurre un’autentica iniziativa politica che possa far intravvedere una soluzione e non solo slogan per lusingare l’elettorato del proprio cortile.

Basta con i proclami, è invece assolutamente necessario fare proposte concrete per i singoli servizi, chiarendo modalità di accesso, capacità di realizzare i rispettivi compiti, risultati attesi, personale necessario e con quale qualificazione, costi.

Ma quale è il nostro interlocutore?”.

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