Traversata su 2 ruote

Da Berlino a Copenaghen in bicicletta: la straordinaria impresa dei “magnifici 6” molisani

Settecento chilometri di pedalate in dieci giorni: Alex, Pasquale, Nicola, Emilio, Domenico e Francesco - partiti da Campobasso - ininterrottamente in sella dalla Germania fino alla capitale danese per un’impresa che parla di passione e amicizia: “Eppure, il Molise ci è mancato”.

Il senso della salita, il peso della fatica. E il sereno coraggio di affrontarle entrambe, insieme a chi ci è più vicino. Perché “amicizia”, talvolta, è sinonimo di “viaggio”: superare imprevisti, pedalando attraverso emozioni irripetibili lungo paesaggi e sentieri interiori, tra le curve e le prove dell’esistenza. Fianco a fianco, fino al traguardo.

Lo sanno bene Alex, Pasquale, Nicola, Emilio, Domenico e Francesco, giovani molisani protagonisti di una traversata incredibile: da Campobasso a Roma, in bus, da Roma a Berlino e – udite, udite – da Berlino a Copenaghen in bicicletta. Circa settecento chilometri di pedalate, scanditi in dieci giorni: un percorso ricco di sensazioni differenti, un’impresa straordinaria.

In bicicletta da Berlino a Copenaghen

Com’è nata l’idea suggestiva di questo viaggio, con la “traversata” in bici da Berlino a Copenaghen?

Questa esperienza – raccontano Alex e Domenico – è partita dalla volontà di coniugare, dopo due stagioni di stop forzato causa Covid, il piacere della vacanza con la nostra comune passione per le due ruote, ciclisticamente parlando. Abbiamo sentito l’esigenza di sperimentare il viaggio in un’accezione diversa, avendo tuttavia sempre ben presente l’opportunità – che per certi versi, nel contesto odierno, è anche un dovere – di evitare per quanto possibile posti particolarmente affollati. Nello specifico, l’itinerario scelto fa parte dell’ Eurovelo 7, una pista ciclabile che passa per gran parte dei Paesi d’Europa, da Malta a Capo Nord”.

Capitolo pandemia, appunto. Avete scelto di affrontare questa “sfida” in un momento storicamente delicato, in cui l’emergenza legata al Covid non è ancora terminata. Quanto la condizione e le implicazioni legate al virus hanno influito sui vostri programmi? Avete notato differenze significative tra la situazione italiana e quella delle altre capitali europee visitate?

“In realtà, proprio la situazione pandemica ha in qualche modo rappresentato per tutti noi una ulteriore motivazione a intraprendere questa avventura. Fortunatamente – spiega Pasquale – essendo tutti vaccinati non abbiamo riscontato grosse problematiche nell’’attraversare i vari territori nazionali. Sicuramente, però, abbiamo avuto modo di notare delle discrepanze tra le norme preventive vigenti in Italia e quelle presenti in Danimarca. In particolare, ad esempio, in quest’ultimo Stato non vige l’obbligo di mascherina; né all’aperto, né nei luoghi chiusi”.

In bicicletta da Berlino a Copenaghen

Entrando più nel dettaglio, qual è stato il momento più significativo, la “tappa” più importante del percorso che avete affrontato?

Le giornate memorabili sono state certamente più di una – assicurano Emilio e Francesco – ed è arduo adesso selezionarne una così, su due piedi. Sicuramente, quanto meno a livello emotivo, tra le tappe più significative figura quella del nostro arrivo a Rostock, l’ultimo paese della Germania; una sorta di anticamera prima di imbarcarci, via traghetto, in direzione Danimarca. Ma non sono mancati neppure i momenti difficili – sottolinea Nicola – legati sia alle avverse condizioni meteorologiche che abbiamo incrociato sul nostro percorso, sia allo stress fisico e mentale, ovviamente in crescita col passare dei giorni. Eppure, noi ci siamo mai demoralizzati, mai abbandonati al timore di non farcela: ci sismo sempre spronati l’un l’altro, senza sosta. L’unione fa la forza: ne abbiano avuto davvero la prova durante questa splendida avventura”.

In bicicletta da Berlino a Copenaghen

Viaggiare, conoscere altre realtà territoriali e altre culture, rappresenta sempre ed inequivocabilmente una preziosa occasione di crescita personale. Per quanto apparentemente possa sembrare paradossale, ci sono stati nel corso di questo lungo tragitto momenti, ricordi o pensieri capaci di farvi percepire la mancanza del nostro Molise?

“Sicuramente le differenze che abbiano riscontrato rispetto al nostro abituale stile di vita sono state diverse. In Germania – continua Alex – ci è sembrato di riscontrare una quotidianità maggiormente incentrata sul lavoro, con meno momenti dedicati allo svago e orari completamente diversi, col bar e ristoranti chiusi alle 20.00; in Danimarca, invece, la vita pareva scorrere in maniera equilibrata tra occupazione professionale, socialità e vita privata; anche in questo caso, però, con orari diversi dai nostri. Elemento in comune tra i due Paesi? Sicuramente un costo della vita generalmente più elevato, soprattutto a Copenaghen. Quanto al nostro Molise…Nessun posto è come casa. E tutti noi ne abbiamo sentito la mancanza: ci sono mancati i nostri affetti, le nostre quotidianità. Ma anche il nostro cibo straordinario, le nostre abitudini e quella serenità, quelle tranquillità che la nostra regione sa offrirti”.

In bicicletta da Berlino a Copenaghen
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