Un paese in ginocchio

Covid, incendi e ora il maltempo: il 2021 terribile di Campomarino. “Ma dobbiamo ripartire”

L'anno si era aperto con l'ondata di variante inglese che fece centinaia di contagiati e oltre 20 vittime. L'estate ha portato i devastanti incendi della pineta e del bosco Fantine e ora grandine e vento hanno distrutto interi ettari di vigneti. Campomarino allo stremo ma prova a ripartire senza commettere gli errori del passato

Un’estate terribile al culmine di un anno da dimenticare. Per Campomarino il 2021 si sta rivelando particolarmente difficile. Prima l’ondata Covid che ha fatto vittime fra giovani e anziani, poi i continui incendi che hanno distrutto la pineta e parte del bosco Fantine. Ora ci si mette il maltempo che rischia di mettere a repentaglio la vendemmia, il raccolto di quell’uva che fa di Nuova Cliternia e Contrada Ramitelli un punto di riferimento per l’agricoltura molisana. Ma nonostante tutto l’intenzione di non arrendersi c’è e va sostenuta.

“Di solito evito di scrivere post dopo eventi straordinari, ma questa volta non ci riesco” si apre così il commento che l’assessore Antonio Saburro ha affidato a Facebook. “È un 2021 che sta mettendo a dura prova il nostro territorio e la pazienza di tutti noi”.

È un triste bilancio che si era aperto appena dopo le vacanze di Natale. La variante inglese si diffuse in maniera rapida e incontrollata a Campomarino che fra gennaio e febbraio visse giorni di grandissima angoscia. Centinaia i contagiati, oltre venti i decessi in una comunità messa in ginocchio dal Covid-19.

screening campomarino covid tamponi rapidi

L’estate era vista quindi come occasione di rinascita ma ha portato più dolori che gioie. “Prima la pandemia che ci ha portato via tanti nostri amici concittadini – prosegue Saburro -, poi i due incendi del 1 e dell’8 agosto e ieri sera (24 agosto, ndr) le avversità atmosferiche. Grandine e vento hanno colpito, ancora una volta, la nostra comunità e la nostra economia in modo importante”.

Degli incendi si è detto e scritto più volte. Il grande polmone verde a ridosso della spiaggia praticamente non esiste più. Il bosco che confina coi camping è preda delle fiamme un giorno sì e l’altro pure. La devastazione è ancora davanti agli occhi di tutti e nel frattempo è arrivato il nubifragio che martedì sera ha colpito proprio l’area rurale di Campomarino con grande vigore.

“Sono stati distrutti diversi ettari di vigneti (pronti per la vendemmia e quindi ancora carichi di uva), diversi operatori turistici e cittadini hanno subito danni materiali ad abitazioni e strutture ricettive e il Bosco Fantine ha subito nuovamente ingenti danni ambientali e naturalistici” riferisce l’assessore. “È dura, soprattutto perché non si finisce di metabolizzare un evento negativo che subito ne arriva un altro. La mortificazione è tanta e a tutta la comunità di Campomarino vanno il mio rispetto e la mia comprensione”.

Bisogna quindi guardare avanti, rimboccarsi le maniche, progettare un futuro differente. Proprio con questo intento ieri 25 agosto si è svolto un incontro pubblico intitolato proprio ‘Pineta: ieri, oggi e domani‘. “Un incontro vivo, partecipato, interessante e con professionisti di livello” lo descrive Costanza Carriero che l’ha organizzato.

“Ci sono stati molti interventi del pubblico, alcuni ‘rabbiosi’ altri pacati ma puntuali e tutto questo mi è piaciuto molto, perché a Campomarino era tanti anni che non si discuteva pubblicamente e con tanto amore ed interesse su un argomento che sta a cuore praticamente a tutti: la pineta.

A chiusura è stato trasmesso in video fatti dal mio amico Nicolino Norante, che ringrazio per la totale e piena collaborazione alla riuscita dell’incontro, ed è stato un momento molto intenso con immagini sulla pineta bruciata e gli animali carbonizzati che fanno male all’anima.

Dobbiamo ripartire da ciò e far sì che l’incontro di ieri possa essere uno sprone verso le istituzioni competenti e che ne hanno la titolarità a non far morire quanto rimasto, a bonificare subito l’enorme area e prepararsi a ridare vita. Noi ci saremo”.

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Parola d’ordine ripartire, così come si evince dalla conclusione di Saburro nel suo sfogo pubblico. “Anche dopo quest’altra bruttissima pagina, bisogna ripartire ed affrontare le situazioni con determinazione. Anche se non è semplice. Nel frattempo, come già anticipato dal sindaco, siamo al lavoro per una stima dei danni finalizzata alla richiesta dello stato di calamità”.

Sulla questione è intervenuta anche la Cia agricoltori italiani del Molise, indicando la via dei ristori tramite le polizze assicurative per danni. “Lo scorso 24 agosto, in Basso Molise, la furia del maltempo ha distrutto decine di ettari coltivati a girasole e interi vigneti. La forte grandinata e il vento hanno danneggiato non solo le colture, ma hanno distrutto anche decine di serre e strutture fisse. La situazione in Basso Molise è un inferno, che purtroppo si ripete ormai periodicamente e per il quale bisogna immediatamente organizzarsi”.

vigneti abbattuti maltempo portocannone san martino

La Cia – agricoltori italiani del Molise ha accolto con piacere la richiesta del riconoscimento dello stato di calamità naturale che la Regione Molise ha inteso presentare al Governo, ma ha suggerito agli agricoltori di mettersi al riparo con strumenti diversi. “Lo stato di calamità naturale quando riconosciuto dallo Stato – spiega il direttore della Cia Molise, Donato Campolieti – non solo ha tempi lunghissimi, ma prevede solo degli sgravi fiscali e previdenziali per gli agricoltori che hanno subito danni”.

Ripartire quindi vuol dire anche non commettere gli stessi errori del passato. “È necessario – indica il Direttore di Cia Agricoltori Italiani del Molise – che gli agricoltori stipulino polizze assicurative. Purtroppo – continua il direttore – i cambiamenti climatici ci impongono, seppur a malincuore, a rivedere da un punto di vista culturale i piani aziendali”.

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