Sotto una pista di atletica con gli atleti in corsa e le lettere grigie e arancio a formare il suo nome, sopra il volto di Pietro Mennea che guarda verso l’infinito, verso l’orizzonte, verso lo stadio. Verso le nuove generazioni che a pochi metri di distanza si allenano per passione, per amore dello sport, per vincere e trionfare, per inseguire un nuovo sogno.
A pochi giorni dall’ annuncio da parte dell’Amministrazione Comunale e a poche settimane dalla fine delle Olimpiadi nipponiche che hanno regalato tante soddisfazioni all’Italia, gli artisti dei muri e delle bombolette a spray hanno concluso la loro opera d’arte. Che ora campeggia, colorata, enorme, gigantesca e spettacolare, sulla parete laterale della palazzina tra via Maratona e via Dello Stadio che affaccia proprio sulla via che da ora prenderà il nome di via Pietro Mennea. Un secondo omaggio, insieme alla gigantografia appunto, che la città di Termoli ha deciso di rendere al campione sportivo che proprio nella città adriatica, allo stadio, nel 1968 vinse la sua prima gara con l’Avis Barletta. Quella che gli ha aperto le porte delle gare nazionali, internazionali, dei record, delle Olimpiadi e delle Universiadi e che gli ha spalancato quelle del successo, della fama, della gloria e del mito per tanti atleti nati con la sua storia, con il suo esempio e con il suo insegnamento.
Nei giorni scorsi, grazie al lavoro preciso e minuzioso dei suoi artisti anche sotto il caldo sole di agosto, il volto della Freccia del Sud ha preso vita sulla parete e per chi si trova in auto da quelle parti, appunto a pochi passi dallo stadio Gino Cannarsa, è inevitabile non alzare lo sguardo e guardarlo in tutta la sua grandezza, in tutti i suoi 140 metri quadri di colori accesi, decisi, perfetti come già aveva annunciato il suo ideatore, l’architetto Fabio Belpulsi nel bozzetto.
Con un’opera artistica nuova e moderna, che piacerà anche alle nuove generazioni perché pure instagrammabile, il Comune di Termoli ha scelto di rendere omaggio a chi ha fatto la storia dello sport italiano, partendo proprio da una piccola cittadina, e al tempo stesso anche dare un nuovo slancio alla palazzina dello Iacp, donata grazie alla collaborazione con il commissario Nicola Travaglini e con l’avvocato Mauro Natale che hanno subito sposato l’iniziativa.
Sul murales anche una serie di simboli, quello dell‘azienda Del Giudice, oggi Novaltis che ha cofinanziato l’opera per il legame speciale con quella zona della città di Termoli, dove nacque l’azienda e per i valori dello sport che sostengono con una serie di iniziative, e poi quello dei “Runners Termoli” e dell’ “Athletic Club Termoli”.
Il sorriso di Pietro Mennea ora domina il cielo, con lo sguardo fiero verso lo stadio, sua seconda casa. E chissà che proprio sotto il suo sguardo non nascano nuove stelle dell’atletica italiana.
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