Il festival

Universi musicali e generazioni a confronto: esordio ipnotico e sperimentale per il Termoli Jazz 2021

Franco D’Andrea e Dj Rocca nel cortile esterno del Macte per l’anteprima del festival che da stasera e fino al 1 agosto si sposterà al Teatro Verde. Un duo davvero sui generis che non ha deluso le aspettative confermando la eterogenea varietà (e qualità) musicale della kermesse

Uno dei più grandi pianisti jazz, 80 anni di età e 50 di attività musicale, insieme a un eclettico e talentuoso Dj, anche lui protagonista assoluto (nel suo genere) del panorama artistico italiano. Ha regalato anche questo il Termoli Jazz Festival, nella prima serata della sua 7° edizione, al via il 28 luglio dalla suggestiva cornice del Macte, museo di arte contemporanea di Termoli. Performer della serata Franco D’Andrea e Dj Rocca (ovvero Luca Roccatagliati).

Se vi state ancora chiedendo come due artisti tanto diversi – per formazione, genere musicale e, anche, per età – possano incontrarsi beh, allora non conoscete la caratteristica principale di entrambi: la velleità esplorativa, il desiderio di sperimentare continuamente nuove strade. In due sole parole: mai fermarsi. Franco D’Andrea, attivo sin dai primi anni Settanta, tra i più raffinati interpreti jazz che il nostro Paese abbia conosciuto, non si è giustappunto mai fermato con la sua ricerca musicale e il progetto con Dj Rocca ne è l’epifenomeno più evidente. I due collaborano dal 2015 e il loro è stato un incontro davvero inedito. Jazz ed elettronica, un connubio a tratti spaesante ma decisamente coinvolgente.

E così è stato il concerto dell’inconsueto duo, un viaggio tra sonorità difformi, profonde e criptiche eppure ben amalgamate dai due eccezionali sperimentatori. Ad ascoltare, come ipnotizzati, i due musicisti una platea di circa 100 persone (l’ingresso era, naturalmente, contingentato e le prenotazioni si sono esaurite in men che non si dica). “Tra i primi a prenotare il posto ci sono stati una decina di Dj”, così il direttore artistico del festival, Michele Macchiagodena, sottolineando prima dell’inizio del concerto la caratura del produttore di musica elettronica, punto di riferimento per qualsiasi dj.

L’esibizione, senza mai una pausa né una parola, ha catapultato gli astanti in un mondo onirico, privo di punti di riferimento e forse per questo, per taluni, in qualche modo ‘disturbante’. Incredibile la sinergia tra due uomini sì differenti. Silenziosi, entrambi, hanno fatto parlare solo la musica che, complice anche il gioco di luci colorate a illuminarli, ha creato un’atmosfera psichedelica, un’energia fluttuante difficile da spiegare.

Dopo circa un’ora e mezza intensa e vorticosa, lo spettacolo si è chiuso, non prima di due bis richiesti a suon di applausi dall’uditorio, con il saluto silente ma nondimeno sincero dei due straordinari artisti, con il pianista con le mani congiunte a mo’ di ringraziamento.

Un concerto, il primo delle 5 serate in programma con il Termoli Jazz Festival 2021 (da stasera al 1 agosto al parco comunale), che dalle premesse sembra proprio confermare la tendenza all’esplorazione perenne e l’anelito alla contaminazione, ossatura – a ben vedere – del genere jazzistico.

L’appuntamento di stasera – ore 21.30 al Teatro Verde – promette di andare sempre in questa direzione. Il primo concerto vedrà protagonista Luca Ciarla, il violinista termolese che col suo progetto solOrkestra creerà le sonorità di una intera ensamble ma sul palco ci sarà solo lui. Un’esibizione particolarmente significativa per la città perchè segnerà il ritorno di un’artista – riconosciuto come uno dei più interessanti interpreti della scena jazz internazionale – che, partendo da Termoli, ha suonato in ogni angolo del globo. A seguire ci sarà l’esibizione dello stupefacente duo formato da Luca Aquino e Giovanni Guidi (tromba e pianoforte).

Ingresso libero, prenotazioni su https://www.ciaotickets.com/termoli-jazz-festival-2021

Foto di @Paolo Lafratta

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