La vertenza del trasporto

Tregua finita tra sindacati e Atm: agli autisti busta paga senza soldi. Riparte la mobilitazione

Un'amara sorpresa per gli autisti della società dopo l'accordo raggiunto con la mediazione della Prefettura e della Regione Molise

La regolarità della retribuzione ai dipendenti era uno dei punti chiave dell’accordo raggiunto tra Atm e sindacati. Quella svolta era stata definita “epocale” dalle stesse organizzazioni che poco più di un mese fa avevano esultato per l’importante risultato raggiunto. La tregua è durata pochissimo: i sindacati sono tornati a denunciare nuove inadempienze da parte della società. 

Ieri mattina i lavoratori “hanno ricevuto (così come prevedeva l’accordo del 10 giugno) la mail aziendale con allegato il cedolino paga del mese di giugno, avevano finalmente prefigurato davvero una possibile svolta, non immaginando che la delusione era purtroppo dietro l’angolo. Di quella retribuzione, infatti, Atm ha garantito solo la busta paga mentre i relativi corrispettivi non sono stati affatto accreditati sui conti correnti dei lavoratori”. A riferirlo in una nota sono Franco Rolandi della Filt Cgil, Antonio Vitagliano della Fit Cisl, Carmine Mastropaolo per la UilTrasporti e Nicolino Libertone della Ugl. 

Un’amara sorpresa dopo l’accordo raggiunto con la mediazione della Prefettura e della Regione Molise “con il quale – ricordano i sindacalisti – ponendo fine ad oltre un ventennio di duri scontri e conflitti tra l’impresa ATM/LARIVERA e le proprie maestranze, si erano create le basi per una nuova stagione fatta di corrette relazioni industriali nel rispetto delle leggi dello Stato e di quanto disciplinato dai contratti nazionali di lavoro.

Tra i punti dell’intesa, raggiunta dopo una lunga ed estenuante trattativa e trasmessa formalmente a quegli stessi organi istituzionali (Prefettura di Campobasso e Assessorato regionale ai trasporti) che hanno seguito passo passo l’evoluzione della vertenza, vi era soprattutto la questione del ripristino della certezza e regolarità nel pagamento delle retribuzioni ai dipendenti”.

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Punto e a capo, quindi.

I sindacati parlano di una “incredibile beffa targata ATM” che “rappresenta (e non solo per le parti sociali) una sonora sconfitta corredata da un sentimento di rabbia e profonda delusione”.

Quindi le organizzazioni sindacali si preparano a far ripartire la mobilitazione: “Non siamo assolutamente intenzionati ad alzare bandiera bianca e già oggi faremo partire una richiesta urgente di ripristino del tavolo concertativo in Prefettura e che veda la partecipazione degli stessi attori protagonisti dell’intesa del 10 giugno in assenza del quale siamo pronti a far ripartire la mobilitazione. Al tempo stesso ci chiediamo tuttavia con quale coraggio i rappresentanti legali di Atm (da premettere che il patron Larivera se n’è guardato bene dal presenziare gli incontri istituzionali che hanno portato alla definizione e alla firma dell’accordo) si presenteranno all’appuntamento Istituzionale e soprattutto quali incredibili nuove scuse accamperanno per giustificare quanto accaduto.

Così come ci aspettiamo risolutezza e fermezza da parte delle stesse Istituzioni letteralmente beffate, al pari delle Organizzazioni Sindacali, da un’azienda che evidentemente vuole chiaramente dimostrare di non dovere sottostare alle regole, di poter tranquillamente disattendere qualunque impegno e di non temere persino quell’eventuale revoca della concessione seppur palesata ed ipotizzata nel corso degli incontri prefittizi di conciliazione”.

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