Il destino del centro di eccellenza

Gemelli, si valutano le offerte: attesa per conoscere gli acquirenti. Il Papa: “Anche la Chiesa non venda sanità”

Il Santo Padre ha difeso la sanità pubblica e stigmatizzato le operazioni mirate a perseguire un profitto: "Anche nella Chiesa succede a volte che qualche istituzione sanitaria per una non buona gestione non va bene economicamente, e il primo pensiero che ci viene è venderla". Un riferimento al Gemelli Molise, il cui destino sarà deciso a breve: da domani si inizieranno a valutare le offerte economiche pervenute per acquistare l'ospedale di contrada Tappino

Si continua a lavorare nel massimo riserbo sulla cessione del Gemelli Molise spa. Tiepide finora le indiscrezioni sui nomi dei possibili acquirenti di cui si conosceranno nome e cognome quasi sicuramente solo nella giornata di domani (12 luglio), ossia quando saranno valutate le offerte pervenute alla proprietà e presentate entro la mezzanotte di venerdì scorso, come prevedeva il bando pubblicato diversi mesi fa e venuto a galla solo la scorsa settimana.

Una decina di operatori si sarebbe fatti avanti per acquisire il centro di contrada Tappino: nelle prossime ore il quadro relativo alla vendita del centro di eccellenza sarà sicuramente più chiaro. Ad esempio, si capirà se i candidati all’acquisto sono interessati a rilevare le quote – attualmente in mano al Gemelli Molise – o se sono interessati anche a rilevare attrezzature, convenzioni e personale, insomma l’intera azienda.

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Si saprà anche quali sono le condizioni economiche offerte partendo da una valutazione di 35 milioni (stima elaborata sulla base di una perizia appositamente commissionata al Tribunale di Campobasso) e le prospettive dell’ospedale accreditato all’interno del servizio sanitario regionale per 130 posti letto. Ricordiamo che, invece, non è in vendita l’immobile inaugurato nel 2002 che è di proprietà della Cattolica di Milano ed è ceduto a titolo gratuito al Gemelli con quello che viene tecnicamente definito contratto di superficie.

L’apertura delle buste e la valutazione delle offerte saranno insomma due step fondamentali della trattativa, destinata a concludersi entro le prossime settimane. Forse ad agosto, come ipotizza qualcuno, si potrebbe conoscere il destino della ex Cattolica, se manterrà la sua ‘naturale’ vocazione come struttura di eccellenza nei campi della cardiochirurgia e dell’oncologia oppure se cambierà mission, come si potrebbe dire utilizzando un termine proveniente dal mondo dell’economia.

Notizie che attendono di conoscere sia i pazienti che finora hanno usufruito dell’assistenza sanitaria del Gemelli sia i dipendenti dell’ospedale di Campobasso che è stato messo in vendita improvvisamente dalla Fondazione Policlinico Gemelli, costituita dall’Università Cattolica del Sacro Cuore e dall’Istituto Giuseppe Toniolo, presieduto da una persona nominata direttamente dal Papa (ossia l’arcivescovo di Milano Delpini).

Sarà forse anche per questo che la notizia della cessione dell’ospedale cattolico è giunta anche alle orecchie di Bergoglio che oggi durante l’Angelus non ha lesinato riferimenti alla vicenda del Gemelli Molise. Papa Francesco non lo ha nominato direttamente, ma prima della recita dell’Angelus parlando da un balcone al decimo piano del Policlinico Gemelli di Roma (dove è stato ricoverato una settimana fa per una stenosi diverticolare sintomatica del colon) ha lanciato un monito: “Anche la Chiesa non può vendere sanità”. 

Il Santo Padre ha difeso la sanità pubblica e stigmatizzato le operazioni mirate a perseguire un profitto: un “buon” servizio sanitario deve essere “accessibile a tutti”, le sue parole. Dunque, “non bisogna perdere questo bene prezioso”.

“In questi giorni di ricovero in ospedale – ha spiegato il Pontefice – , ho sperimentato quanto sia importante un buon servizio sanitario, accessibile a tutti, come c’è in Italia e in altri Paesi. Non bisogna perdere questo bene prezioso. Bisogna mantenerlo! E per questo occorre impegnarsi tutti, perché serve a tutti e chiede il contributo di tutti”. E poi: “Anche nella Chiesa succede a volte che qualche istituzione sanitaria per una non buona gestione non va bene economicamente, e il primo pensiero che ci viene è venderla – ha evidenziato -. Ma la tua vocazione di Chiesa non è avere dei quattrini, è fare servizio, e il servizio è sempre gratuito. Non dimenticatevi: salvare l’istituzione gratuita”.

E’ in queste parole che qualcuno ha letto il riferimento al Gemelli Molise. Anche i vescovi molisani avevano preso posizione sulla cessione dell’ospedale di Campobasso. Anzi, il loro intervento ha confermato l’operazione.

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