Campobasso

Salute bene comune, raccolta firme lunedì in piazza Municipio per i medici di Emergency

Un banchetto per la raccolta firme e una presentazione del nuovo comitato “Salute bene comune” di Campobasso (presieduto dal medico Italo Testa) ci sarà lunedì 19 luglio alle 19 in piazza Vittorio Emanuele.

A due passi dal Municipio il neonato comitato intende raccogliere adesioni per sollecitare il governo nazionale a inviare temporaneamente in Molise i sanitari di Emergency a supporto dello scarsissimo e stremato personale sanitario non ancora rimpolpato dalle nuove assunzioni previste in Molise.

Intanto pubblichiamo la loro posizione sulle ultime vicende che hanno interessato il settore sanitario. dalla questione San Timoteo alla vendita del Gemelli Molise.

Ecco il testo: Aderendo alla campagna delle raccolta delle firme sul cartaceo per la petizione al Presidente del Consiglio dei Ministri affinché inviti Emercency ad inviare temporaneamente personale sanitario nel Molise (come già avvenuto in Calabria) per tamponare la drammatica attuale carenza di Medici, Infermieri ed Ausiliari, non solo nelle strutture ospedaliere in attesa dell’espletamento di reali concorsi, si presenta alla cittadinanza il nuovo Comitato cittadino “Salute Bene Comune”.

Nato per dare, finalmente, voce ai Cittadini Utenti del Servizio Sanitario Regionale, il Comitato si propone di portare alla ribalta tutte le problematiche e le gravi difficoltà cui vanno incontro non solo i campobassani ma tutti molisani, quando sono costretti a rivolgersi al servizio stesso per i più vari motivi che insidiano la loro salute.   

Il Comitato infatti ha come scopo precipuo la difesa della Salute in quanto bene comune singolo e collettivo e, come previsto dall’articolo 32 della nostra Costituzione, vuole promuovere il diritto alla prevenzione, alle cure ed alla riabilitazione per tutti i molisani.

Il Comitato si propone di operare a tutti i livelli oltre che nelle sanità anche nei settori sociale, educativo e formativo per la difesa della dignità umana e per i diritti alla persona, e intende interloquire con i soggetti istituzionali che trattano materie che riguardano i beni comuni.

I cittadini campobassani ai quali, come alla quasi totalità dei molisani, da molto tempo vengono negati anche i Livelli Essenziali di Assistenza e spesso sono costretti per risolvere le loro problematiche a rivolgersi, se ne hanno le possibilità, alle strutture private o emigrare addirittura fuori regione, hanno deciso di prendere nelle proprie mani la difesa della loro salute e, attraverso il loro Comitato, esprimere la volontà di vedere soddisfatti i loro bisogni di sanità pubblica anche contrapponendosi con efficacia alle scelte non condivise che gli vengono calate dall’alto nel nome di una razionalizzazione che va a senso unico.

Pertanto vuole dire la sua anche sulle vicende che al momento stanno interessando la opinione pubblica: La chiusura della maternità di Termoli e la vendita della Cattolica Molise.

Sul primo e recentissimo argomento riguardante il San Timoteo protestiamo perché non è stato potenziato il sevizio maternità con adeguato personale dopo la sentenza del Tar che ne ordinava la riapertura e sembra che si sia atteso un tragico evento per chiuderla di nuovo. Di questo passo basterà non assumere personale e non investire risorse tecnologiche per chiudere reparti ed ospedali.

La richiesta di firme per la petizione al Governo di far atterrare Emergency nel Molise va proprio nella direzione di tamponare temporaneamente la grave carenza di personale sanitario per evitare di chiudere servizi ed ospedali, direzione nella quale sembrerebbe che vada la volontà della politica regionale.

Circa la vendita della Spa Cattolica Molise è necessario, prima di tutto chiarire cosa intende cedere, al nuovo socio la Cattolica, l’accreditamento o tutta la struttura; nel primo caso l’ente accreditante dovrebbe esserne informato e dire la sua; nel secondo caso va chiarito subito e definitivamente chi è il proprietario della struttura tutta: la Regione Molise che ci ha messo il denaro ricevuto dalla Cassa del Mezzogiorno, come sostengono molti, o l’Università Cattolica e quindi la Fondazione Don Toniolo di Milano.

 

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