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Quanto guadagna un istruttore cinofilo: stipendio, tasse e contributi

Se sei interessato a quanto guadagna un istruttore cinofilo, con ogni probabilità è perché hai una grande passione per i cani e stai provando a trasformarla in opportunità di lavoro. Qui di seguito troverai tutte le informazioni di cui hai bisogno, non solo su che entrate aspettarti se decidi di lavorare come istruttore per cani e farlo da freelance – senza, cioè, farti assumere da aziende, associazioni o enti come le forze dell’ordine per esempio, che hanno ormai da tempo unità cinofile e le impiegano nelle più diverse operazioni – ma, anche, su come gestire al meglio la tua professione.

Tutto quello che c’è da sapere su come diventare istruttori di cani, quanto si guadagna, eccetera

Partiamo da come si diventa istruttore cinofilo. Non ci sono veri e propri percorsi di studio ad hoc, per quanto per esempio una laurea in veterinaria %è già un buon punto di partenza per trasformare la propria passione per il mondo animale in un vero e proprio mestiere. In quasi tutte le regioni d’Italia, però, ci sono enti che organizzano corsi professionali per istruttori di cani che prevedono un monte ore di lezioni, verifiche ed esercitazioni intermedie, un esame finale e il rilascio di un diploma di istruttore cinofilo che permette di esercitare la professione. Una buona notizia è, in questo senso, che al contrario di altre professioni non avrai da preoccuparti dell’ennesimo passo burocratico, ovvero l’iscrizione all’albo: in Italia, infatti, non esiste per chi si occupa di addestramento di cani.

La via più immediata per cominciare a lavorare come istruttore cinofilo, insomma, è in certi casi aprire una partita IVA e operare da liberi professionisti: se a preoccuparti è che potresti guadagnare poco o, almeno, non tanto da poter vivere soltanto addestrando cani, c’è una cosa che dovresti sapere ed è che c’è una domanda sempre più consistente di istruttori da cani privati e, se saprai muoverti bene nell’ambiente e pubblicizzare al meglio la tua attività, le tue finanze non dovrebbero soffrire in alcun modo. Cosa può fare un istruttore cinofilo freelance infatti? Può collaborare con soggetti che si occupano di addestrare cani per i ciechi, per esempio, o cani da impiegare nella ricerca di persone scomparse come quelli in dotazione alla Protezione Civile. Qualche volta a un istruttore per cani si rivolgono padroni di cuccioli con pedigree che intendono crescerli educandoli appositamente per primeggiare alle gare di portamento o eleganza. Tra i tuoi clienti, ancora, potrebbero esserci semplici famiglie che hanno adottato un cane ma non sono ancora riuscite ad addestrarlo adeguatamente per vivere a casa, con i bambini, eccetera.

Per ogni seduta di questo tipo – e arriviamo, così, a quanto guadagna un istruttore cinofilo – puoi chiedere dai 70 ai 100 euro: un semplice calcolo basta a rendersi conto che, a fine mese, lo stipendio da istruttore di cane può comodamente superare i 1500 euro. Sono entrate, tra l’altro, da cui non c’è molto da sottrarre in termini di tasse e contributi: finché eserciti solo da istruttore cinofilo freelance non avrai bisogno di iscrizione alla Camera di Commercio, infatti, e anche l’iscrizione alla Gestione Separata Inps prevista nel tuo caso comporta il versamento di una quota pari al 25,98% del reddito lordo. Le imposte, invece, corrispondono al 15% del reddito imponibile (e, in alcuni casi, calano addirittura al 5% per i primi cinque anni) per tutti coloro che hanno adottato il regime forfettario. La scelta del regime fiscale, come altri dettagli di prima importanza, andrebbero sempre valutati insieme ad un esperto: per simili esigenze, oggi, è possibile ricorrere a servizi digitali come Fiscozen, per un notevole risparmio economico e di tempo.

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