Campobasso

Operazione “Intoccabili”, condanne per 16 anni: erano gli autori dello spaccio nel centro storico e nei paesi

Prime sentenze con il rito abbreviato. Il giudice ha accolto la dequalificazione del reato sostenendo la lieve entità dei fatti contestati. Pene più pesanti per un pusher di 64 anni e per un uomo più giovane di 40

“Intoccabili”.  Così si definivano fino al 9 ottobre 2020 le persone arrestate nell’ambito di un’operazione antidroga dei carabinieri di Campobasso che smantellò un ampio giro di spaccio di cocaina nel centro storico del capoluogo portando in carcere due persone e ai domiciliari una terza.

Ma per quanto “intoccabili” questa mattina (27 luglio) il giudice Roberta D’Onofrio ha emesso il verdetto di condanna a loro carico. In quattro hanno scelto il rito abbreviato e poco fa il giudice ha dato lettura della sentenza. Per i due maggiori indiziati il procuratore Elisa Sabusco aveva chiesto 8 anni di carcere e 60mila di multa.

La condanna, con dequalificazione del reato accolta dalla D’Onofrio che ha riconosciuto la lieve entità dei fatti, è stata quindi per uno (un uomo di 64 anni) a 5 anni e 4 mesi e per il secondo (più giovane, di 40 anni) a 5 anni. Entrambi erano incensurati e residenti del centro storico di Campobasso.

Rito abbreviato anche per altri due imputati che sono stati condannati uno (campobassano di 32 anni) a 2 anni e 8 mesi e tre anni per il cittadino straniero residente a Campobasso. Difesi dagli avvocati Silvio Tolesino, Angelo Piunno e Paolo Lanese, i legali hanno già annunciato che faranno ricorso in appello.

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Gli imputati hanno dovuto rispondere di un carteggio che li inchiodava anche per lo smercio di droga a Mirabello, Ferrazzano, Gildone, Toro, Pietracatella dove ci sono i consumatori individuati durante i mesi di lavoro dei carabinieri. I canali di rifornimento erano la provincia di Napoli (nel comune di Portici), quella di Benevento e quella di Foggia.

Operazione “Intoccabili” è nata sulla scorta di “Drug market” (condotta nel 2019) e in pochi mesi l’attività investigativa ha documentato oltre 3000 cessioni di cocaina, soprattutto nel centro storico di Campobasso. Lo scambio per la compravendita avveniva soprattutto in chat e in alcuni canali di messaggistica.

La figura più carismatica dei tre era quella del 64enne che aveva disponibilità economica e conoscenza di alcuni ambienti perché in passato buttafuori dei locali. Lui – secondo l’accusa – riusciva ogni volta a portare in una settimana fino a 150 grammi di cocaina.

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