Il primo tentativo è andato a vuoto confermando quanto sia difficile per gli ospedali molisani reperire personale sanitario.
L’avviso pubblico per rimpiazzare l’unico medico abortista della regione, colui che sostituirà il dottor Michele Mariano, è naufragato. Nessuno ha risposto alla ‘chiamata’ dell’Asrem. E oggi (7 luglio) per evitare che in Molise non sia garantito un diritto tutelato dalla legge 194 sull’interruzione volontaria della gravidanza il direttore generale Oreste Florenzano ha firmato la delibera con cui viene prorogato fino alla fine del 2021 l’incarico all’unico medico obiettore della nostra regione: il dottor Mariano, che a 69 anni aveva raggiunto i requisiti per andare in pensione, dovrà restare nel reparto di Ginecologia e Ostetricia all’ospedale Cardarelli fino al prossimo 31 dicembre. Reparto nel quale ha operato per tantissimo tempo e che invece avrebbe dovuto lasciare lo scorso 28 maggio.
L’unico medico abortista va in pensione: a rischio l’applicazione della legge 194 in Molise
Dopo una prima proroga dell’incarico del dottor Mariano (fino al 31 luglio), soluzione tampone per continuare a garantire l’interruzione volontaria di gravidanza in una regione in cui tutti i ginecologi sono obiettori di coscienza, lo scorso aprile l’Asrem aveva pubblicato un primo avviso per assumere, valutando solo i titoli, un dirigente medico per Ginecologia e Ostetricia per l’applicazione della legge 194/78. Dunque un bando riservato ai non obiettori di coscienza.
Le istanze pervenute negli uffici di via Petrella? Nessuna.
Punto e a capo insomma.
Il direttore generale quindi è corso ai ripari posticipando per qualche altro mese la pensione del dottor Mariano. Poi ha indetto il nuovo concorso pubblico per garantire “le prestazioni di I.V.G. (interruzione volontaria di gravidanza, ndr) che rientrano nei livelli di assistenza sanitaria che – si legge nel provvedimento – il Servizio Sanitario nazionale è tenuto a garantire a tutti i cittadini”.
La pandemia e la scarsa attrattività del Molise purtroppo non aiutano: nella nostra regione sussiste “una grave carenza di Dirigenti Medici specializzati in Ginecologia ed Ostetricia, aggravata anche dall’emergenza Covid 19”, si legge ancora nella delibera del capo dell’Asrem.
Tutti elementi che non giocano a favore di una partita fondamentale, nella quale c’è in palio il diritto delle donne di decidere se diventare o no madri entro i primo 90 giorni di gestazione. Una scelta sulla quale si può essere d’accordo oppure no, ma ad ogni modo garantita dalla legge 194. Legge che però rischia di restare inapplicata se all’ospedale Cardarelli non sarà trovato un nuovo ginecologo non obiettore di coscienza. Ci sono sei mesi per trovare i candidati e contrattualizzare, dopo il concorso, il sostituto del dottor Michele Mariano. (Sp)
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