L'iniziativa

Medici in pensione al servizio della comunità più ‘fragile’. A Larino il primo ambulatorio solidale della regione

Il poliambulatorio dell'Auser inaugurato nei locali della scuola elementare Rosano è il frutto di un impegno corale di associazioni, cittadini e amministratori. È intitolato alla memoria del compianto dottor Augusto Vincelli, medico di base nel paese frentano deceduto a novembre 2020 a causa del Covid. La figlia: "Spero che dal suo esempio anche questo poliambulatorio diventi una grande famiglia al servizio del prossimo”.

Non ce n’è un altro in Molise: è a Larino è il primo ambulatorio solidale della regione, peraltro uno dei pochi d’Italia. È stato inaugurato mercoledì 28 luglio e da ieri è operativo grazie a 4 medici in pensione e ad un’infermiera che hanno deciso di esserci, per la comunità frentana ma non solo.

Parliamo dell’ambulatorio solidale dell’Auser che ha aperto i battenti in via Minucio, nei locali della scuola elementare Rosano per cui è prevista una ricollocazione. Un progetto ideato qualche anno fa, in primis dai medici sono in prima fila per garantire prestazioni mediche a chi non può permettersele. Il poliambulatorio è intitolato alla memoria del dottore Augusto Vincelli, compianto medico di famiglia di Larino che lo scorso novembre, dopo essersi ammalato di Covid-19, se n’è andato.

 

La figlia, la dottoressa Giovina Vincelli (anche lei medico di medicina generale, che oggi ha in cura molti dei pazienti del papà), sa quanto il padre avrebbe apprezzato questa iniziativa di solidarietà, lui che per tutta la sua vita professionale si è sempre speso per il prossimo, per i suoi pazienti. “Un ringraziamento speciale va a Daniela (Bassi, presidente del circolo associativo a Larino, ndr) dell’Auser per aver organizzato insieme a tutti i medici e al Comune un’iniziativa unica e davvero di grande supporto ad una comunità così colpita come la nostra in questi ultimi anni, anche dalla difficoltà di accedere velocemente alle cure di prima necessità. Grazie per il pensiero per mio padre che non si è mai tirato indietro, anzi con abnegazione e tanta energia ha assistito ogni suo paziente come se fosse una persona di famiglia, spero che dal suo esempio anche questo poliambulatorio diventi una Grande Famiglia al servizio del Prossimo”.

La pandemia ha impresso un’accelerata a quel progetto in nuce, gli ha dato una ragione in più e ne ha accelerato i tempi di realizzazione. Come affermato più volte, il Covid-19 ha innescato un pericoloso stop alla sanità ordinaria e in tanti, in particolare per paura, hanno rinunciato a curarsi. L’ambulatorio Auser di Larino nasce anche per questo, per dare risposte a questi bisogni di salute trascurati. Risposte che, naturalmente, non possono essere universali. L’accesso alle prestazioni dell’ambulatorio è riservato a persone anziane e in difficili condizioni economiche. Ma – ci tiene a precisare la dottoressa Vincelli, che ha dato la sua disponibilità a collaborare con la struttura, organizzando incontri dedicati alla prevenzione – non ci sarà nessuna ‘barriera’ territoriale: al poliambulatorio potranno recarsi anche cittadini di centri limitrofi, purchè in possesso dei requisiti.

Di più, il centro non è un punto di arrivo. Qualora altri medici pensionati volessero dare la propria disponibilità a collaborare si potrebbe concretizzare l’ipotesi di ampliarlo, o di ‘esportare’ l’iniziativa in altri comuni della regione. Il poliambulatorio è di fatto un progetto dell’Auser regionale, ma qui a Larino, grazie all’impegno e alla volontà del circolo Auser locale, ha trovato la linfa giusta per essere realizzato. Un impegno, si potrebbe dire, corale. Associazioni, cittadini e Amministrazione si sono stretti attorno a questo progetto, intuendone le grandissime potenzialità e la importante valenza sociale. Un supporto oltremodo rilevante nei nostri territori in cui la sanità pubblica annaspa e quella privata, lo sappiamo, è alla mercè di pochi. Il centro poi vuole essere anche un punto di aggregazione, un ‘rifugio sicuro’ anche per sentirsi meno soli.

Il progetto ha ottenuto un finanziamento regionale ma la sua realizzazione è stata resa sostenibile anche grazie alla donazione di attrezzature mediche da parte della Fondazione Michelino Trivisonno. E poi c’è il contributo prezioso dei medici, tutti di Larino ed ex professionisti in servizio al Vietri: il radiologo ed ecografista Franco Rainone, l’oculista Antonio Lepore, la dottoressa internista Anna Marra, il chirurgo Pietro Picucci, cui si aggiunge il supporto, anche per espletare le funzioni di segreteria (nella foto sotto il numero di telefono), della infermiera Pina Bavota. I locali ospitano un ambulatorio oculistico, un ambulatorio ecografico e un altro per visite e controlli generici.

ambulatorio solidale auser larino

 

All’indomani della inaugurazione, particolarmente partecipata, sono state queste le parole dell’Amministrazione Comunale: “Come amministrazione fin dallo scorso anno abbiamo deliberato di concedere in comodato d’uso gratuito i locali dei prefabbricati della Rosano per l’allestimento dell’ambulatorio medico gestito dall’Auser e dai medici volontari.

Oggi, con l’inaugurazione dell’ambulatorio, ribadiamo il nostro impegno e condividiamo in pieno l’idea di dedicare quegli spazi alla memoria del dottore Augusto Vincelli. Un medico che ha sempre saputo farsi prossimo dei suoi pazienti compiendo la sua missione senza mai tirarsi indietro.

Nell’occasione vogliamo ringraziare i familiari di Augusto, il presidente nazionale dell’Auser Dante Leva, quello del Molise Enzo Costa e Daniela Bassi dell’Auser di Larino. Con loro anche il dirigente scolastico Antonio Vesce per aver concesso la disponibilità dei locali.

Il nuovo spazio medico siamo certi diventerà un punto importante per tanti nostri concittadini. Un ambulatorio solidale per la cui realizzazione ha collaborato tutta la comunità e che da oggi sarà al servizio dei più deboli, delle persone che fanno fatica a raggiungere le strutture pubbliche”.

 

A servizio di tutti e con un occhio di riguardo sempre ai più deboli c’è sempre stato a Larino appunto il dottor Vincelli. La sua morte ha colpito profondamente la comunità frentana, già tramortita (come tutte d’altronde) dall’impatto devastante della pandemia. “I medici sono già pochi, mio padre stava bene, non aveva patologie, e finchè ha potuto si è speso per la causa”. Larino non lo ha mai dimenticato.

La solidarietà è un fiore che non nasce ovunque. Qui il suo seme l’ha fatto fiorire. (rm)

 

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