Termoli

Licenziamenti volontari Fiat Stellantis, fatto l’accordo: via subito 100 persone ma potrebbe essere solo l’inizio

Sindacati e direzione aziendale hanno siglato l'intesa per incentivare 100 dipendenti da qui a un anno a lasciare il posto. Per ora nessuna prospettiva emerge per la realizzazione della Gigafactory

Cento persone da mandare a casa tramite incentivi economici al licenziamento. È ufficiale il Piano di uscite volontarie all’interno dello stabilimento Fiat Stellantis di Termoli, come era stato anticipato da primonumero.it nei giorni scorsi. Nella mattinata di oggi 12 luglio le organizzazioni territoriali e le Rsa dei sindacati Fim, Fismic, Uglm, Aqcfr e Fiom hanno incontrato la direzione dello stabilimento di Rivolta del Re firmando l’accordo per le uscite su base volontaria individuale per un numero massimo di 100 dipendenti.

L’accordo non ha nulla a che vedere con la realizzazione della Gigafactory, la grande fabbrica di costruzioni di batterie per auto elettriche che Stellantis ha annunciato proprio nei giorni scorsi scegliendo Termoli.

Appare però evidente che la realizzazione della Gigafactory con riconversione dell’attuale produzione non garantirà i livelli occupazionali che ci sono finora con 2.400 persone impiegate. È ragionevole ritenere che la riduzione possa essere di diverse centinaia o addirittura attorno al migliaio di dipendenti, almeno in un primo momento.

Ma cosa prevede il piano firmato dalla direzione dello stabilimento e dai sindacati per i licenziamenti volontari? “A partire dal 13 luglio 2021 e fino al 31 luglio 2022 l’accordo prevedrà un incentivo per i lavoratori che maturano i requisiti pensionistici entro i 48 mesi. Inoltre sarà aperta una opportunità di uscita anche per i lavoratori che non maturano i requisiti pensionistici. A questi verrà riconosciuto un incentivo economico” scrivono i sindacati.

L’accordo siglato prevede diversi criteri di incentivazione economica all’esodo. Infatti il contributo economico che Stellantis verserà ai dipendenti che manifesteranno l’intenzione di lasciare il proprio posto di lavoro varierà a seconda di quanto queste persone devono ancora versare a livello di contributi prima di arrivare alla pensione e di quanto periodo dovrebbero invece stare in disoccupazione.

L’accordo chiaramente è valido anche per quelle persone che non sono affatto vicine all’età della pensione ma che intendono comunque andarsene e che riceveranno una somma differente a seconda dei casi ma che in ogni caso non potrà essere inferiore ai 55.000 euro lordi. Inoltre è stato deciso che nel corso del prossimo mese di settembre le parti si incontreranno per una valutazione complessiva delle misure definite nell’accordo, anche alla luce delle prospettive produttive future, da quelle del motore ibrido alla Gigafactory.

Nell’incontro odierno inoltre l’azienda ha comunicato che dal 19 luglio e fino al 3 ottobre di quest’anno verranno spostati alla Sevel di Val di Sangro 20 lavoratori assunti con clausola di comando distacco. “La Rsa – concludono i sindacati – si impegna infine a programmare assemblee unitarie con la presenza delle segretarie nazionali”.

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