Una curva epidemiologica incontrovertibilmente in ascesa (il Molise non fa eccezione) che, se incontrastata, potrebbe rivelare i suoi effetti a partire dall’autunno. Il Governo italiano si sta interrogando in queste ore sui rimedi da porre in atto, e sul piatto essenzialmente ci sono due possibilità: il green pass obbligatorio per accedere a molti eventi/luoghi della vita sociale, che portano inevitabilmente a un maggior rischio di assembramento, ma anche – ipotesi più controversa e dibattuta – l’obbligo vaccinale.
È vero, l’aumento dei contagi (limitiamoci all’Italia) non sta portando al parallelo aumento di ricoveri e decessi, fortunatamente. Ma più che di fortuna si dovrebbe parlare di effetto-vaccini oltre che di effetto-stagione calda. L’estate – e i due mesi che ci separano alla stagione autunnale – ha ora più che mai bisogno di una massiccia vaccinazione che porti, se non all’immunità di gregge, quantomeno a una copertura più vasta possibile. Perché il quadro odierno – con tanti contagiati giovani cui l’infezione porta al massimo lievissimi sintomi – potrebbe mutare nei mesi più freddi. E il rischio di ripiombare nell’inferno economico e sociale delle chiusure potrebbe concretizzarsi.
C’è, inoltre, anche un altro rischio legato alla prospettiva di tornare a ‘ingolfare’ le strutture ospedaliere. Perchè i numeri di oggi (di contagi e ricoveri) non sono che la punta dell’iceberg di quelli che potremmo vedere fra qualche settimana. Proporzionalmente anche le ospedalizzazioni – sebbene in misura proporzionalmente inferiore rispetto ai tempi passati in cui i vaccini erano ancora una chimera – cresceranno. A meno di non riuscire a vaccinare tutti, specie i più fragili.
La variante Delta è inevitabilmente destinata a divenire prevalente e già sta mostrando tutti i suoi ‘muscoli’. Se i contagi (ieri e anche oggi in Italia tornati dopo tante settimane sopra le 2mila unità) dovessero divenire 30mila o 50mila al giorno – come si pensa – cambierebbero le carte in tavola e, quantomeno in un’ottica di prevenzione e di sanità pubblica, le restrizioni potrebbero in qualche modo tornare.
Proprio per scongiurare ciò, si pensa a come giocare d’anticipo. La linea del Governo, ispirata al modello francese, sembra quella di rendere obbligatorio il Green Pass per eventi, stadi, palestre e piscine, convegni, treni e aerei, discoteche e forse anche per i ristoranti al chiuso. La certificazione potrebbe essere rilasciata solo a chi ha completato il ciclo vaccinale (con entrambe le dosi ad eccezione di chi fa il vaccino monodose). Il Green Pass, secondo questa prospettiva, diverrebbe necessario per continuare a condurre una normale vita sociale e – di fatto – indurrebbe anche gli scettici del vaccino a farsi immunizzare.
Facciamo parlare la scienza. Gli studi e i dati rilevati hanno dimostrato che i vaccini contro il Sars-Cov-2 sono efficaci contro le forme gravi della malattia Covid-19 (cosa diversa dall’infezione, ndr), soprattutto se viene completato il ciclo vaccinale. L’Istituto superiore di Sanità, nel suo ultimo bollettino di sorveglianza, ha messo a confronto i nuovi casi rilevati tra la popolazione vaccinata e quelli tra chi non si è ancora vaccinato. I risultati sono incoraggianti e confermano che il vaccino è efficace all’80% nel proteggere dall’infezione e al 100%, contro gli effetti più gravi della malattia per tutte le fasce d’età. Per i ricoveri in terapia intensiva l’efficacia è del 100% nelle due fasce più giovani (cioè non si è verificato nessun ricovero in terapia intensiva nei vaccinati nel periodo considerato), e scende leggermente al 96,9% nelle persone con più di 80 anni. Per quanto riguarda i decessi, l’efficacia è del 100% nelle due fasce più giovani, mentre scende al 98,7% in quella 60-79 e al 97,2% nelle persone con più di 80 anni.
Prendiamo il Molise. 7 contagi nella settimana dal 28 giugno al 4 luglio, 26 contagi (quasi il quadruplo della settimana precedente) tra il 5 e l’11 luglio. E 49 contagi nei soli primi 4 giorni della settimana in corso. La progressione è evidente. Ma in tutto questo periodo considerato non c’è stato alcun ricovero e – ahinoi – un solo decesso (una persona ultraottantenne). Di più, l’ospedale si è svuotato di pazienti Covid: chi c’era è stato dimesso.
Ora, a spingere sull’acceleratore dei contagi sappiamo che è stato soprattutto il caso-Guglionesi, dove attualmente ci sono 40 persone positive (sono 97 ad oggi in tutta la regione). Di queste 40 persone infette, 36 hanno tra 7 e 37 anni (ma sono prevalentemente infraventenni). Solo quattro persone hanno circa 50 anni e si tratta in generale di familiari dei giovani infetti. Come si intuisce già da una analisi sommaria, i genitori dei ragazzi contagiati non si sono quasi mai contagiati. In effetti i giovani non sono stati vaccinati mentre i genitori sì. Resta possibile – chiariamo ancora una volta – contagiarsi anche se vaccinati, anche perché gli anticorpi che si generano a seguito della vaccinazione non sono ‘uguali’ ed ‘efficaci’ per tutti, ma in tal caso si è comunque largamente (se non totalmente) protetti dal rischio di contrarre la malattia, di avere dunque una infezione polmonare con i rischi di ospedalizzazione che questa comporta. Si può anche essere vaccinati ed infettarsi, dunque, e si potrebbe anche trasmettere l’infezione: ma la carica virale in caso di soggetti vaccinati è oltremodo inferiore e dunque anche meno preoccupante, per sé e per gli altri.
La vaccinazione è un po’ questo: una scelta per sè e per gli altri. Una scelta etica.
Sondaggio
Green pass obbligatorio per partecipare a eventi vari, sei d'accordo?
- Sì, è necessario (52%, 1.618 Voti)
- No, è una costrizione a vaccinarsi (46%, 1.434 Voti)
- Non so (1%, 45 Voti)
Totale voti: 3.097
commenta