La conta dei danni

San Martino avvolta dalle fiamme, timori e sospetti oltre al garbino. Anziani verso rientro in casa famiglia

Indagini del personale 115 dopo il rogo di ieri che ha provocato l'evacuazione di decine di famiglie e 25 ospiti della struttura di via Puglia, ormai prossimi al rientro dopo la bonifica. Nessun danno strutturale alle case

Dovrebbe avvenire in giornata il rientro all’interno della casa famiglia dei 25 anziani ospiti della struttura di San Martino in Pensilis evacuata nel pomeriggio di ieri a causa dell’incendio che lambiva le case. Gli anziani sono stati spostati inizialmente per la cena alla casa di riposo Villa Adriatica di Portocannone, gestita dalla stessa società di servizi, e poi sono stati smistati altrove, alcuni nelle abitazioni dei rispettivi parenti e altri in diverse case di riposo.

Nella giornata di oggi le operazioni di bonifica e pulizia della struttura verranno completate e gli anziani potranno rientrare. La casa famiglia di via Puglia è stata utilizzata in particolare dai vigili del fuoco per l’uso degli idranti, così da arrivare su una parte del costone interessato dalle fiamme che difficilmente sarebbe stato raggiungibile senza questo espediente. Decisivi poi i lanci d’acqua effettuati con elicottero e canadair, oltre al lavoro encomiabile del persone da terra.

Una delle difficoltà affrontate dal 115 è stata quella di far allontanare i residenti dalle rispettive abitazioni poiché il tempo è stato un fattore decisivo per evitare guai peggiori. I residenti delle altre abitazioni evacuate nel pomeriggio di ieri erano invece già rientrati in serata, dopo le verifiche che avevano accertato l’assenza di qualsiasi danno strutturale.

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Soltanto una casa abbandonata ha avuto un leggero danno per via del fatto che i lapilli sono arrivati sul tetto. Per tutte le altre abitazioni il vero problema è stato il fumo e il cattivo odore che ne deriva, ancora oggi perfettamente percepibile in tutto il paese.

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Oltre 50 ettari di terreni sono andati in cenere. Si tratta di terreni misti che comprendono sia incolto e sterpaglie che uliveti, alberi ad alto fusto come querce e qualche frutteto.

Sono diversi i focolai che sono stati riscontrati ma è difficile stabilire se qualcuno possa averli appiccati volontariamente o se i roghi si siano sviluppati spontaneamente per poi congiungersi grazie all’azione del vento di libeccio, il nostro garbino, che ogni volta fa danni e crea forte apprensione.

Di certo capita con una certa frequenza che dalle nostre parti le giornate caratterizzate dal garbino coincidano con gli incendi. Questo lascia qualche sospetto sul fatto che ci possa essere la mano dell’uomo dietro roghi di questo tipo. Incendi che poi si estendono rapidamente e mettono a rischio anche le abitazioni e quindi la vita delle persone.

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Il personale dei Vigili del Fuoco ha chiaramente avviato delle indagini nel tentativo di ricostruire quanto accaduto e accertare eventuali responsabilità, ma si tratta di un’azione particolarmente complicata specie se non emergeranno testimoni visivi di com’è nato l’incendio. Intanto i Carabinieri della Compagnia di Larino, che ieri hanno coordinato i soccorsi, fanno sapere che “sulle cause dell’incendio i militari hanno informato la Procura della Repubblica di Larino”.

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