La medaglia a tokyo

Il Molise che esiste e “mena”, l’impresa unica e storica di Maria Centracchio. Ieri e oggi, i nostri olimpionici

Il bronzo della judoka isernina è un unicum nella storia dei molisani che hanno preso parte all’evento a cinque cerchi. E mette in luce la forza di volontà di ferro dell’atleta. Prima della partenza per Tokyo ci confessò: “Il judo non è matematica, il mio obiettivo è viverla con gioia dando sempre il massimo. E chissà che non riesca a fare qualcosa di bello”. Oggi le sue parole rilasciate alla Rai riempiono il cuore: “Ho dimostrato che anche i molisani sanno picchiare forte, orgogliosa di rappresentare la mia terra”. Le ragazze del basket 3x3 di Capobianco fuori a testa alta ai quarti di finale.

Le bacheche facebook inondate di messaggi, di congratulazioni, di aggettivi superlativi. Tutti per lei, la donna che ha scritto a caratteri cubitali la parola Molise sulle Olimpiadi: Maria Centracchio. La giovane pentra, originaria di Rocchetta al Volturno (Comune che le conferirà la cittadinanza onoraria il prossimo 4 agosto, ndr). Nativa, ma solo nativa, di Castel di Sangro. 27 anni a settembre, è come si suol dire una figlia d’arte: il papà, il maestro Bernardo Centracchio, è un’istituzione a Isernia e nel Molise. E un pezzo di vittoria è anche il suo.

Stiamo raccontando un’impresa che resterà negli annali della storia, non solo sportiva. Qualcosa di indescrivibile: ecco quello che è riuscita a fare Maria. Ciò che nessun atleta molisano aveva finora centrato: conquistare una medaglia olimpica in uno sport individuale. In questo caso il judo. Sport di famiglia, in cui eccelle anche il fratello Luigi.

Maria Centracchio Olimpiadi

In precedenza, ovvero dal 1896 in poi, ritroviamo due medaglie di squadre portate a casa da altrettanti atleti molisani, cioè nati nella nostra regione. Il primo fu Aldo Masciotta di Casacalenda, Olimpiadi di Berlino del 1936, che riuscì a strappare l’argento nella sciabola a squadre. Il secondo in tempi molto più recenti, il campobassano Pasquale Gravina, fratello del sindaco Roberto, che con la Nazionale timbrò argento (1996) e bronzo (2000).

Poi c’è una piccola lista di atleti originari del Molise che possono vantare di aver preso una medaglia a cinque cerchi. A partire da Raimondo D’Inzeo, un asso nell’equitazione, che tra il 1956 e il 1972 vinse un oro, 3 argenti e 2 bronzi. Insieme al fratello Piero (2 argenti e 4 bronzi), partecipò a 8 olimpiadi consecutive (dal ’48 al ‘76). Il padre era di Montecilfone. Da menzionare anche Carlo Massullo, che nel pentathlon mise le mani su un oro, due argenti e due bronzi. In questo caso l’origine spettava a Bagnoli del Trigno.

Bisogna sottolineare anche quanto di bello è stato compiuto dal Basket 3×3 femminile allenato da coach Andrea Capobianco, venafrano doc. Le azzurre sono uscite ai quarti di finale contro la Cina, ma hanno dato vita a una competizione giocata su buoni livelli, considerando che si trattava di una primissima volta per la disciplina. Oggi è stata decisiva la sconfitta per 19-13 contro la Cina.

andrea capobianco basket

Maria ha fatto qualcosa di unico, confermando che se si combatte e si crede fortemente nell’obiettivo, la vittoria prima o poi arriva. E lei se l’è sudata, strameritata. A partire dalla gavetta fino ai successi, dalle delusioni ai trionfi, dalle cadute alle rinascite. Nel segno del sacrificio che è ancora più duro nella provincia molisana.

Le lacrime, le urla di gioia subito dopo aver realizzato di essere un bronzo olimpico. La corsa ad abbracciare l’allenatore, telecamere e macchinette fotografiche pronte ad immortalarla. I microfoni delle tv nazionali sono tutti per lei. Il Tg2 apre con la notizia della vittoria della medaglia di bronzo di Maria Centracchio che confessa l’orgoglio di “aver portato in alto il nome del Molise. Ho vinto anche per questa piccola regione che si dice che non esiste – le sue parole –. Ho dimostrato che anche il Molise mena forte. Spero che i molisani siano orgogliosi di me, perché io sono orgogliosissima di questa terra”.

Maria Centracchio Olimpiadi

Diciamo la verità, Maria eccelle in uno sport che arriva sotto i riflettori solo in queste competizioni. È così, inutile negarlo. Per questo, nelle ultime ore è bellissimo che un po’ ovunque venga celebrata, esaltata, ringraziata, per aver rappresentato al meglio la nostra piccola e orgogliosa regione. Che ora applaude, commossa, alla più grande impresa mai compiuta da un atleta molisano negli sport individuali.

Maria Centracchio medaglia olimpiadi

“Non esistono formule magiche, ogni atleta è diverso. Io so di essere riuscita a conquistarmi le mie soddisfazioni grazie alla caparbietà e alla voglia di arrivare sempre più in alto superando le difficoltà” dichiarava a Primonumero.it prima della partenza per Tokyo. Con un bel sogno nel cassetto realizzato: “Il judo non è matematica, il mio obiettivo è viverla con gioia dando sempre il massimo. E chissà che non riesca a fare qualcosa di bello. Infine, vorrei far arrivare un bel messaggio di speranza per la nostra terra”. Ci sei riuscita, cara Maria…

Maria Centracchio, il judo e la favola Olimpiadi: “Io, caparbia e combattente. Chissà che non arrivi qualcosa di bello…”

Il MEDAGLIERE DEL MOLISE PRIMA DI MARIA

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