Vita in Versi

Vita in versi

Il Giulio Cesare di Shakespeare

statua giulio cesare roma

di Antonio Andriani

 

Fin alle lagrime, la Nazionale

de la gioia ‘bbandona le stampelle

per conquistar Wembley e ‘l Quirinale.

Donnarumma e Matteo tra le stelle

più sfavillanti; Roma capitale

d’Europa. Notte giulia e, sulla pelle,

brividi a dispetto del caldo afoso;

è l’Imperatore ‘l primo tifoso.

 

Andri130721 Parafrasi = il Giulio Cesare è una tragedia scritta da William Shakespeare tra il 1599 ed il 1601. La maggior parte dei critici ritiene che l’opera riflette il clima di ansietà dell’epoca dovuto al fatto che la regina Elisabetta I si era rifiutata di nominare un successore, il che avrebbe potuto portare, dopo la sua morte, ad una guerra civile simile a quella scoppiata a Roma. Notorio che la letteratura precorra i tempi, e il dramma dell’autore inglese può essere adattato al recente contesto calcistico dell’Inghilterra. Le stampelle non sono soltanto quelle materiali di Spinazzola ma, purtroppo, anche quelle dell’intera Italia, ancora in crisi pandemica. Nell’etimologia della parola luglio, iulium in latino, si nasconde Giulio Cesare, in suo onore il settimo mese dell’anno. Lo strambotto è un breve componimento monostrofico (di solito di 6 o 8 versi) in endecasillabi, d’intonazione popolare e di contenuto in prevalenza amoroso (ma anche satirico), sviluppatosi tra il 14° e il 15° sec. in Sicilia e in Toscana. Si presenta sia come struttura a sé stante (s. spicciolato) sia in serie continuate. Venne in voga nella poesia d’arte tra il 15° e il 16° secolo. Ne composero nel Quattrocento L. Giustinian, A. Poliziano, Lorenzo il Magnifico, il Cariteo, F. Galeota, Serafino Aquilano. In seguito decadde, finché fu recuperato, nel secondo Ottocento, da poeti come G. Carducci, S. Ferrari, G. Pascoli. Questo lo schema metrico: ABABABCC.

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