I timori restano

Fiat, la Gigafactory non dà certezze sui posti di lavoro. L’azienda prepara il piano per i licenziamenti volontari

La trasformazione in fabbrica di batterie per auto elettriche non allontana tutte le nuvole dalla più grande fabbrica del Molise: mentre i servizi vengono ridotti uno dopo l’altro, Stellantis prepara le proposte di accordo per gli addii volontari dei dipendenti

Non si può parlare di fulmine a ciel sereno, visto che di uscite volontarie dalla Fiat di Termoli se ne parla da mesi. Ma nemmeno la notizia della realizzazione a Rivolta del Re della terza Gigafactory d’Europa dell’intero gruppo Stellantis ha fatto cambiare registro all’azienda che ha deciso di rompere gli indugi e di preparare un piano per degli accordi che portino a dei licenziamenti volontari da parte di un cospicuo numero di dipendenti. Se non siamo alla resa dei conti, poco ci manca.

L’obiettivo dei nuovi vertici di Stellantis, il colosso automobilistico nato a gennaio 2021 dalla fusione fra Fiat Chrysler e Peugeot Citroen, è quello di ridurre il personale, o forse sarebbe meglio dire ridurre le spese alla radice.

Già, perché contestualmente ai tagli al personale ci sono altrettanti tagli ai servizi. Da qualche mese infatti Fiat ha deciso di modificare alcuni servizi, come quello delle pulizie, dapprima appaltato a una ditta esterna e ora notevolmente ridimensionato, al punto tale che molti dipendenti hanno segnalato che persino i bidoni dell’immondizia iniziano a scarseggiare.

Stesso discorso per la cura del verde, in passato fiore all’occhiello dello stabilimento di Rivolta del Re e anch’esso fortemente ridimensionato. Smentite invece le voci su un mancato avviamento del servizio di raffreddamento dei locali, dato che l’aria condizionata è operativa e funzionante da settimane.

È ancora fresca la notizia di giovedì scorso, quando l’Amministratore delegato Carlos Tavares ha spiazzato tutti annunciando che la fabbrica molisana, e non Mirafiori come previsto, verrà dedicata alla realizzazione delle batterie per auto elettriche. Ma oltre a questo annuncio, non sono arrivati chiarimenti riguardo l’occupazione.

Fiat di Termoli produrrà batterie per auto elettriche: in Molise terza Gigafactory d’Europa

La Gigafactory infatti non garantirà gli stessi livelli occupazionali di oggi, almeno non da subito. Lo conferma l’intenzione annunciata dall’azienda ai sindacati, molti dei quali l’hanno già comunicato ai loro iscritti.

Il Soa e Flmu invece hanno preferito dirlo pubblicamente. “Stellantis Fiat di Termoli da lunedí 12 luglio comunicherà ai sindacati il taglio dei dipendenti per eventuali fuoriuscite volontarie”.

Questo il commento dei due sindacati. “Le spettacolari comunicazioni dell’Ad di Stellantis Tavares sulla nuova produzione di batterie a Termoli di certo non chiarisce la fase di confusione con l’assenza di un piano industriale. Con una mano spremono ammortizzatori sociali statali, con l’altra annunciano futuri progetti che intanto non migliorano realmente le condizioni attuali degli operai e dei territori. Lo stabilimento di Termoli meccanica é stato da sempre produttore di cambi e motori, purtroppo le politiche aziendali e sistematiche hanno preferito in primis per l’abbattimento dei costi i Paesi dell’est ed altri. Sull’onda degli incentivi statali ed europei sulle politiche energetiche e ambientali la Stellantis crea effetti speciali sullo stabilimento termolese, ma viste le prospettive il personale per le produzioni sará inferiore all’attuale, viste per ora le prime fuoriuscite”.

Flmu e Soa ricordano che “attualmente dopo la cig covid molti lavoratori sono in cassa di solidarietà e trasferta in attesa di produrre il promesso motore elettrico, con i lavori in corso, ora escono con un nuovo progetto, domani chissá. I sindacati ratificano e fanno fare il bello e cattivo tempo con un progetto di smantellamento dei diritti che incomincia da anni addietro. Le sceneggiate di politiche elettorali locali e la polvere di stelle dei sindacati di certo non aiutano la valutazione reale delle condizioni operaie attuali, illusione e confusione a favore di chi comanda il gioco”.

Nella prospettiva di un vero rilancio, più volte auspicato dai sindacati e invece sempre rinviato, pesa la mancata presentazione del nuovo Piano industriale che da molti viene visto come un campanello d’allarme, un segnale chiaro che il futuro della Fiat a Termoli sarà molto diverso dal passato e dal presente, anche perché sulla produzione del motore ibrido regna un’incertezza che non aiuta.

Di recente è arrivata anche una prima, per il momento isolata, presa di posizione politica da parte del Pd che si è detto “pronto alla battaglia”. L’annuncio di Tavares potrebbe aver raffreddato gli animi, ma bisogna capire su che tavoli si gioca la partita, poiché l’impressione è che il Molise sia bypassato da ogni scelta.

Fiat stellantis stabilimento fabbrica

Il timore di una riduzione sostanziosa del personale, ancora difficile da quantificare rispetto alle 2400 persone occupate oggi, potrebbe giù concretizzarsi nei prossimi mesi. Mentre gli scivoli pensionistici sono già la norma da tempo, si attende di conoscere nel dettaglio il Piano di avviamento alle uscite volontarie che verrà illustrato lunedì al Comitato Esecutivo Fiat.

In sostanza l’azienda proporrà delle somme in denaro, nemmeno troppo elevate, a favore di tutti coloro che vorranno cogliere l’occasione per prepararsi a un futuro lavorativo diverso. Insomma una sorta di buonuscita che permetterebbe all’azienda un considerevole risparmio, specie se queste uscite volontarie coinvolgeranno centinaia di lavoratori.

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