Il caos ad un anno dal voto in regione

Conte o Grillo? La scissione M5S disorienta anche i pentastellati molisani: “Momento complicato, la rottura non farà bene a nessuno”

Sono giorni difficili per il Movimento 5 Stelle che rischia di implodere se una parte del partito dovesse andarsene per seguire l'ex premier. Mentre Paola Taverna propone di far esprimere gli iscritti e andare alla conta, tra i pentastellati molisani si iniziano a delineare le prime posizioni. Più espliciti i consiglieri comunali di Campobasso, mentre scelgono la strada della diplomazia i portavoce in Consiglio regionale, complice probabilmente l'avvicinarsi della prossima tornata elettorale del 2023.

Vuoi più bene a mamma o a papà?“. Anche per la creatura M5S è arrivato il momento di rispondere ad una domanda di fronte alla quale di solito i più piccoli sgranano gli occhi prima di rifugiarsi poi nelle braccia di uno dei genitori. Magari potessero risolvere così il dissidio che sta dilaniando il movimento anche i pentastellati molisani: disorientati, indecisi, forse anche un po’ sfiduciati. Sicuramente sbigottiti per quello che sta accadendo. “Mi sento politicamente sbandonato“, sintetizza con una battuta Simone Cretella, assessore al Comune di Campobasso e grillino della prima ora.

Con chi stare, con il padre fondatore Beppe Grillo o con Giuseppe Conte, l’ex premier che da ‘tecnico’ è riuscito a conquistare una leadership riconosciuta dagli stessi grillini? In queste ore convulse e sempre più tese che hanno fatto seguito alla rottura tra il garante e l’avvocato pugliese è sceso in campo l’ex capo politico nonchè attuale ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Questa mattina (1 luglio) ha incontrato l’ex presidente del Consiglio dei Ministri. Un’ultima manovra per cercare di arginare la frana che rischia di distruggere i Cinque stelle.

Conte pensa ad un nuovo “progetto politico” che potrebbe provocare una scissione senza precedenti. Sarebbe una mazzata perchè più di qualcuno potrebbe seguire l’avvocato. E sarebbe l’ennesimo indebolimento per il Movimento che nel giro di quattro anni ha dilapidato un patrimonio di consensi e che ha pagato più di tutti lo scotto dell’appoggio al Governo Draghi, il primo ‘peccato mortale’ per alcuni pentastellati. Alessandro Di Battista è andato via. Decimata la delegazione molisana che ha ‘perso’ due parlamentari: Fabrizio Ortis (al Senato) e Rosa Alba Testamento (alla Camera). Luigi Di Marzio era già andato via per la vicenda della mancata restituzione di un parte dell’indennità.

Primo partito alle Politiche del 2018 (oltre 33% dei voti), M5S ha dimezzato i consensi. Ora è in leggera risalita al 16,6%, anche se il sondaggio di Swg per il Tg La7 è stato effettuato tra il 23 e il 28 giugno, quindi antecedente allo scontro tra Grillo e Conte.

In attesa di capire le reazioni dell’elettorato, chi attualmente rappresenta M5S all’interno delle istituzioni spera senza dubbio in una ricomposizione. La vice presidente del Senato Paola Taverna, volto storico e sempre vicina a Grillo (pur riconoscendo che ha usato “parole ingenerose” nei confronti di Conte), ha proposto di far esprimere gli iscritti perchè “il futuro del Movimento deve essere deciso dal Movimento”. Una soluzione per andare alla conta, per far emergere l’effettiva forza dei due contendenti e delle truppe in campo.

Le acque sono agitate anche in Molise dove fra due anni i cittadini torneranno a votare per il rinnovo del Consiglio regionale. “Siamo in un momento complicato – sottolinea il capogruppo Andrea Greco – ma ogni giorno dobbiamo onorare il mandato dei cittadini. Che farò se Conte creerà il nuovo partito? Io credo che in politica tutto può cambiare nell’arco di 24 ore. Penso che i cittadini vogliano vederci impegnati sui temi per i quali ci hanno votati”.

“Auspico che questa frattura si possa ricomporre – è l’opinione del collega Angelo Primiani – la forza del Movimento 5 Stelle è stata sempre l’unità nel pluralismo di vedute. Sono convinto che Grillo e Conte possano apportare il loro contributo e sono fiducioso che la diatriba si possa superare. Dobbiamo concentrarci sui problemi dei cittadini, poi su quelli interni al partito”.

Non sono sorpreso, ho sentito delle parole inspiegabili”, è netto il sindaco di Campobasso Roberto Gravina, un’anima sempre un po’ critica per alcune posizioni espresse dal Movimento. “Già nel primo Governo Conte era favorevole alla valorizzazione delle competenze e le sue spiegazioni non vanno in questa direzione. Una persona non diventa improvvisamente incapace”, aggiunge parlando di Conte. “La situazione è complicata e credo che creerà un mezzo terremoto. Ogni padre dovrebbe lasciare che i propri figli camminino da soli nel momento in cui hanno le gambe per farlo. Spero che ci sia un riavvicinamento, ma la vedo difficile. Conte ha dimostrato di sposare la linea politica ma anche di essere competente”. 

L’assessore alla mobilità e al verde pubblico Simone Cretella individua il punto di inizio della crisi del Movimento: “Abbiamo dato una scellerata fiducia al Governo Draghi, dovevamo andare all’opposizione. Di Grillo mi ha amareggiato la scelta di aver consegnato a Draghi un intero movimento e ora i fatti stanno dimostrando che siamo agli antipodi. E quello che sta succedendo era prevedibile”. E ancora: “Abbiamo scelto di fare il Governo insieme con chi era ai nostri antipodi”.

L’esponente M5S al Comune di Campobasso non sceglierebbe nessuno dei due. Anzi non lesina critiche sia al padre fondatore che all’ex premier. “Io non riesco ad individuare le due correnti, chi sta con Conte e chi sta con Grillo. Grillo ha decretato per primo la fine politica del Movimento quando ci siamo appiattiti sulle posizioni del Governo Draghi e tornando a stringere un’alleanza con Berlusconi, Salvini e il Pd. Preferisco Conte come politico meno come leader politico perchè anche con lui ci siamo appiattiti sul Partito democratico. Ma forse la scelta tra l’originale e la brutta copia allontanerà ulteriormente gli elettori, che già si sono dimezzati”.

A Palazzo San Giorgio i contiani probabilmente superano i seguaci di Grillo. “Aspettiamo gli eventi – l’opinione del consigliere comunale Nicola Simonetti – alla luce delle tante anime interne e in assenza di una precisa organizzazione, sono emersi personalismi che hanno dato più voce a loro stessi che al Movimento. Con Conte o con Grillo? Ora non saprei, ma in considerazione di quanto fatto dall’ex premier non escluderei di seguire Conte ma sono molto combattuto”. 

Tra i contiani c’è pure Valter Andreola, anche lui uno degli eletti nel Municipio del capoluogo: “Voglio prima valutare le idee di Grillo e Conte per rilanciare il Movimento. Sicuramente non mi è piaciuta la mossa di Grillo di appoggiare il Governo Draghi, quindi sono più pro-Conte ma, ripeto, devo valutare”.

Per i pentastellati molisani è il momento peggiore per i litigi e per rompere tutto: sullo sfondo ci sono i movimenti per le prossime elezioni Regionali e Politiche in programma nel 2023.

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