I monitoraggi nazionale e regionale

Contagi contenuti, ma variante Delta avanza con forza. Il biologo: “Luglio segna entrata della quarta ondata”

Il report dell'Iss (aggiornato ai dati rilevati il 15 luglio) poneva il Molise tra le regioni al 100% di diffusione di variante Delta (15 tamponi su 15). Ma dal monitoraggio del laboratorio analisi del Cardarelli, che si riferisce ad un periodo più ampio (dal 1 giugno al 20 luglio), emerge ancora una prevalenza della variante Alfa del Sars-Cov-2. Nessuna stranezza e incongruenza, però, perchè come si legge nella relazione redatta dal dottor Scutellà si è notato come da inizio luglio le cose siano drasticamente cambiate. I contagi sono contenuti (merito del clima caldo e dei vaccini), è vero, ma ormai si parla esplicitamente di "quarta ondata"

La variante Delta prossima al 100% di diffusione in Italia e avanza sempre più in Molise, spostando l’asse dell’epidemia sulle fasce d’età più giovani.

L’ultima rilevazione dell’Istituto superiore di Sanità (dati del 15 luglio), volta a stimare la prevalenza delle varianti di Sars-CoV-2 in Italia, ha preso in esame oltre 1000 campioni provenienti da laboratori di tutte le regioni e le province autonome italiane. Ne è emersa una prevalenza della variante cosiddetta Delta del 94,8%. I campioni sono stati prelevati il 15 luglio ed è evidente, rispetto ai precedenti monitoraggi, come la variante identificata con il lignaggio B. 1.617.2 stia prendendo il sopravvento fin quasi a interessare la totalità dei casi.

Nell’analisi nazionale naturalmente c’è anche il Molise rispetto al quale sono stati presi in esame 15 campioni. Ebbene, la prima notizia è che tutti e 15 sono associati alla variante Delta. Percentuale di prevalenza: 100%.

 

Ma più dettagliati e interessanti sono i dati emersi dal monitoraggio svolto in proprio dalla regione. La relazione di monitoraggio per il periodo 1 giugno-20 luglio nella regione Molise, effettuata dal laboratorio di Microbiologia e Diagnostica molecolare dell’ospedale Cardarelli, ci dà ulteriori informazioni, sebbene per molti versi simili a quelle che si possono dedurre del report nazionale. Si continuano dunque puntualmente a monitorare, nel laboratorio guidato dal dottor Massimiliano Scutellà, le caratteristiche genetiche e la variabilità delle varianti circolanti in regione. Perché è vero – come si legge nel rapporto – che l’emergere di mutazioni nel genoma di agenti virali a RNA come il Sars-Cov-2 è un evento naturale ed atteso, ma è anche vero che i cambiamenti nella trasmissibilità del virus, nella gravità della malattia, nella capacità del virus di sfuggire all’immunità acquisita (post-guarigione o col vaccino) e ai test diagnostici in uso sono tutti elementi cruciali che definiscono le dinamiche di interazione di questo coronavirus con la popolazione ospite.

massimiliano scutellà

Data come premessa essenziale dunque che sequenziare il genoma di un virus significa poter riconoscere l’emergere di varianti virali che possono modificare l’andamento e l’impatto dell’epidemia, nelle conclusioni del report si legge, testuale: “Il mese di luglio segna l’inizio della quarta ondata epidemica e l’ingresso in Molise della variante Delta. Il numero dei contagi, 80 (come si vedrà dopo, ndr), rimane contenuto nonostante le caratteristiche di maggiore trasmissibilità della variante Delta, 10 volte superiore alla variante Alfa. L’incidenza contenuta è dovuta alla stagione estiva favorevole che permette una bassa trasmissione delle infezioni aerodiffusive e al grado di copertura vaccinale che garantisce la popolazione una resistenza immunologica alla diffusione del virus”.

 

Veniamo ora ai risultati emersi dal monitoraggio molisano. Nel periodo indicato, dunque dal 1 giugno al 20 luglio, sono stati analizzati nel laboratorio di Campobasso 234 campioni relativi ad altrettante nuove diagnosi sottoposte a screening molecolare e sequenziamento genico e ne è emerso che 80 campioni (pari al 34,2%) afferiscono alla variante Delta. 141 campioni (ovvero il 60,2% e dunque la maggioranza) sono relativi alla variante inglese (B.1.1.7.) mentre altri 13 campioni (poco meno del 6%) sono relativi alla variante Gamma, identificata con lignaggio P.1.1. Risulta dunque ancora predominante in Molise la variante cosiddetta inglese. Tuttavia ci sono dei distinguo da fare. E la tendenza emergente si vede bene in questo grafico.

report varianti delta scutellà

Il monitoraggio partito dal 1 luglio (quindi la seconda tranche di dati, ndr) segna un drastico cambiamento nella rilevazione delle varianti in seguito alla diffusione di cluster epidemici. Il riferimento esplicitato nel report è al comune di Guglionesi dove un ampio focolaio da variante Delta ha generato un notevole numero di contagi, che come sappiamo hanno riguardato prevalentemente giovani e giovanissimi. E l’analisi dei dati a partire dal 10 luglio peraltro fotografa anche questo: un cambiamento epidemiologico della diffusione dell’infezione soprattutto nella classe dei giovani adolescenti fino ai 18 anni in cui la variante Delta si diffonde con incidenza maggiore.

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