Campobasso - il paradosso

Casa del Popolo chiede il parco per un evento, ma il Comune vuole l’occupazione del suolo. Che per i bar è sospesa

L'associazione che non ha finalità di lucro vorrebbe organizzare un evento al parco San Giovanni ma per il Municipio - che con una recente delibera ha esentato dal pagamento della tassa ambulanti, bar e locali - bisogna che paghi il suolo pubblico: 300 euro. E così gli eventi all'aperto rischiano di non poter ripartire.

Lentamente si sta andando verso una sorta di “normalità” di cui si continua ad avere sete ovunque, perché un anno e mezzo di chiusure e restrizioni hanno portato  – ed è soltanto l’inizio – conseguenze drammatiche sotto il profilo sociale visibili agli occhi di tutti.

Anche le associazioni culturali, i movimenti sociali, i gruppi di volontariato hanno sete di ricominciare le proprie attività e ripristinare quei contatti sociali di cui ogni individuo ha bisogno: confronti, dibattiti, incontri.

E in molti si chiedono, per esempio, quando inizieranno gli eventi culturali e sociali di Casa del Popolo, e la risposta è controversa. Perché se c’è il desiderio degli organizzatori di partire sin da adesso con piccoli raduni a carattere socio culturale (all’aperto), questa si scontra con aspetti burocratici-amministrativi palesati dagli amministratori di Palazzo San Giorgio che hanno ostacolato di fatto l’organizzazione della presentazione di un libro al Parco San Giovanni del capoluogo.

Il nuovo regolamento comunale, entrato in vigore all’inizio del 2021, che disciplina il canone unico patrimoniale, individua modalità e soggetti che devono sottostare al pagamento di detto canone per l’occupazione di suolo pubblico. L’articolo 38 di questo regolamento richiama una “specifica esenzione dal canone per le occupazioni effettuate da organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus)”.  Indicazioni che però cozzano con “l’entrata in vigore della riforma del terzo settore, avvenuta nel 2017 in base alla quale le Onlus – spiega Italo Di Sabato, tra i principali animatori dello spazio autogestito di via Gioberti, a Campobasso – e il decreto che le istituiva, sono stati di fatto superati e, pertanto, ad oggi le nuove associazioni ricadono sotto le nuove disposizioni”.

Casa del Popolo, nata nel 2018 successivamente alla riforma del terzo settore, è stata pertanto istituita ai sensi del decreto legislativo 117/2017 e, quindi, non può caratterizzarsi come una Onlus pur rappresentandone in pieno le caratteristiche ed i fini sociali.

Da qui l’invio di una Pec al Palazzo San Giorgio per richiedere chiarimenti in merito all’interpretazione della categoria “Onlus” e se queste possano, quindi, ritenersi esenti dal pagamento degli oneri dovuti all’occupazione di suolo pubblico anche le associazioni instituite ai sensi del decreto legislativo del 2017.  Il Comune ha risposto “che la riforma del terzo settore ancora non è pienamente in vigore e, pertanto, “qualunque riferimento alla categoria delle Onlus di diritto risulta pienamente legittimo” continua Di Sabato.

Appare, quindi, evidente come l’Amministrazione Comunale non abbia alcuna intenzione e volontà di concedere l’esenzione anche a tutti quei soggetti che animano il terzo settore, esercitando le proprie attività senza alcun fine di lucro”.

E Di Sabato ricorda alcuni passaggi della recente delibera di giunta con la quale il Comune ha stabilito la proroga dell’esonero dal pagamento del Canone Unico Patrimoniale per le occupazioni o utilizzazioni di suolo pubblico temporanee effettuate dai titolari di pubblici esercizi con decorrenza dal 1° luglio al 31 dicembre 2021 ricordando che “all’interno non è stato fatto alcun accenno alle associazioni che, in caso non siano qualificate come Onlus, continueranno a dover sottostare al pagamento del Canone Unico Patrimoniale (anche se scontato del 73 – 92%)  in caso di eventi organizzati senza alcun scopo di lucro”.

Niente tasse per chi occupa il suolo pubblico con tavoli e sedie. Canoni congelati anche agli ambulanti

E dunque la presentazione del libro (primo di altri eventi) che si voleva organizzare al Parco San Giovanni sarebbe costata circa 300 euro di sola occupazione del suolo pubblico senza considerare tutti i costi aggiunti che “per un Casa del Popolo che non ha profitti né guadagni sarebbe una cifra insostenibile”.

L’insegnamento più grande, di questo ultimo anno e mezzo, è che in questa città c’è una completa assenza di spazi sociali, luoghi a disposizione delle associazioni e dei collettivi che, senza alcun fine di lucro, vogliono rendere migliore la vita nella nostra città. E gli spazi pubblici rimasti sono ormai completamente privatizzati” conclude Italo Di Sabato.

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