Restrizioni a campobasso

Caldo record e piogge scarse, il sindaco vieta d’innaffiare le piante sul balcone e lavare l’auto. Ma l’ordinanza è “impossibile”

Fino al 15 settembre è assolutamente vietato ogni utilizzo improprio dell'acqua potabile a Campobasso: non si possono innaffiare i fiori sul balcone, irrigare prati, orti e giardini e neppure lavare l'auto o riempire la piscina di casa per rinfrescarsi. Ma l'assessore all'Ambiente assicura: "Non lasceremo seccare il verde pubblico ma bisogna evitare sprechi". Chi viene beccato rischia una multa fino a 500 euro.

Lavare l’auto in garage? Vietato. Innaffiare le piante sul balcone? Vietato anche quello. Curare l’orto o fare giardinaggio? Dimenticatelo, è meglio.

Ci sono un mucchio di attività che dal 13 luglio scorso (e fino al 15 settembre) sono state vietate dal sindaco di Campobasso. Il caldo eccessivo e la scarsità di piogge degli ultimi mesi hanno spinto Roberto Gravina a porre un argine ad ogni utilizzo non necessario di acqua potabile che arriva dalla rete idrica comunale. La sua decisione, però, è molto generica e, se presa alla lettera, rischia di paralizzare troppe attività anche perché il testo dell’ordinanza è molto vago e di difficile applicazione (e interpretazione).

orto urbano via campania cretella

Con un tono più diplomatico la ammette pure il suo assessore all’Ambiente, Simone Cretella (in foto nella recente inaugurazione dell’orto urbano di via Campania) confermando che, dal canto suo, il verde pubblico sarà in tutti i casi tutelato “anche perché – queste le sue parole – l’irrigazione di alberi e fiori che abbelliscono piazze, vie e giardini della città e per i quali abbiamo sostenuto dei costi non può essere trascurato”.

Ma che l’acqua non vada sprecata e che, in momenti in cui scarseggia, la priorità dev’essere il consumo umano (bere, cucinare e lavarsi) è fuori discussione.

E’ stata la società Idrosfera (i cui tecnici sono manutentori della rete idrica comunale) a convincere il primo cittadino della opportunità di limitare sprechi “al fine di evitare disservizi nell’erogazione dell’acqua potabile per usi domestici che potrebbero verificarsi – questo c’è scritto nell’ordinanza – per il contemporaneo e massiccio utilizzo per innaffiamento di orti, giardini, ed impianti sportivi, per il lavaggio delle autovetture, per il lavaggio di spazi ed aree pubbliche e private o per il riempimento delle piscine”.

In buona sostanza Idrosfera ha consigliato a Gravina di chiudere i rubinetti – si fa per dire – perché le scorte di acqua accumulate sono a rischio e  l’utilizzo improprio “rischia di creare perdite di pressione lungo le tubazioni penalizzando l’erogazione verso le utenze poste alle quote più sfavorite (per esempio in contrada Santa Lucia alle Coste di Oratino) servite da tubazioni di non grosso diametro”.

Per convincere la popolazione a risparmiare sull’acqua e a limitare l’uso ad attività davvero essenziali Gravina ha vietato di utilizzare l’acqua potabile per usi diversi da quello domestico. Prevedendo anche una sanzione che da da 25 a 500 euro per i trasgressori.

Ma chi ha un orto in cui coltiva frutta e verdura per uso personale (dunque diverso dalle attività lavorative per le quali vale si dovrebbe andare in deroga all’ordinanza, almeno secondo il parere dell’assessore Cretella) cosa dovrebbe fare in assenza di pioggia? Far seccare tutto?

“Chi ha un orto o un giardino dovrebbe avere una cisterna un pozzo, una  vasca di decantazione, insomma qualcosa che eviti di dover ricorrere all’acqua potabile – spiega Cretella – purtroppo in un periodo di siccità non possiamo tutelare usi impropri a discapito delle attività più necessarie. Orto o giardinaggio spesso sono anche passatempi mentre bere, lavare e cucinare sono operazioni indispensabili”.

L’ordinanza, però, non specifica nulla a riguardo limitandosi a dire che irrigare giardini, prati e orti è assolutamente vietato come pure riempire la piscina o lavare l’autovettura. Tutto questo senza precisare – anche se dovrebbe essere piuttosto ovvio – che c’è una deroga per attività lavorative come gli autolavaggi a pagamento o gli impianti sportivi dotati di piscine all’aperto e al chiuso.

Ai vigili urbani – durante il periodo di ferie che vede inevitabilmente ridotto l’organico – il compito di beccare i trasgressori. Comprese le casalinghe di una certa età che al tramonto innaffiano i gerani sul balcone.

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