L'adeguamento della norma

Piccole e medie imprese, autorizzazioni ambientali più veloci “ma preservando il territorio”

La Giunta regionale ha approvato le linee guida per standardizzare e raccordare le procedure per le aziende che producono scarti, sversamenti o inquinamento acustico. Il presidente Toma: “L’obiettivo è snellire le procedure relative a una situazione complessa che aveva troppe norme e autorizzazioni, nulla osta, pareri ambientali, di competenza di enti e organi diversi. Sempre tenendo presente la tutela della salute e dell’ecosistema”.

Un modo per andare incontro alle esigenze delle medie e piccole imprese ma senza tralasciare neanche per un attimo la compatibilità ambientale. È l’obiettivo che si pone la Regione Molise adottando le linee guida dell’Autorizzazione Unica Ambientale. Di cosa si tratta? Detta in maniera facile: snellire la burocrazia per le imprese che hanno bisogno di autorizzazioni di natura ambientale, eliminando una serie di passaggi tra enti che spesso complicano invece che facilitare le cose. L’istituzione dell’Aua è stata prevista dal legislatore proprio per rispondere alla richiesta di semplificare i procedimenti di autorizzazione ambientale.

“La Giunta regionale, con deliberazione n.167 del 9 giugno – fa sapere il presidente Donato Toma – ha approvato le relative Linee guida, grazie alle quali, su tutto il territorio regionale, si sono uniformate e standardizzate le procedure, individuati i percorsi, le procedure da seguire, stabilito un raccordo con tutti gli attori coinvolti”. Il provvedimento è stato illustrato questa mattina, 19 luglio, a Palazzo Vitale, nel corso di una conferenza stampa, dal Governatore e dal sottosegretario Roberto Di Baggio.

“L’obiettivo è quello di snellire le procedure relative a una situazione complessa, caratterizzata, in passato, da una molteplicità di norme e dalla presenza di numerose autorizzazioni, nulla osta, pareri ambientali, di competenza di enti e organi diversi. C’è, poi, un altro aspetto da considerare, non secondario, ed è quello relativo alla tutela della salute e dell’ecosistema” prosegue Toma.

Toma e Di Baggio

Un ulteriore elemento di semplificazione è rappresentato dalle modalità di presentazione della richiesta di queste autorizzazioni che deve avvenire mediante lo Sportello Unico per le Attività Produttive (Suap) che a sua volta le inoltra per via telematica all’Autorità competente per la procedura, ovvero le Province. La richiesta può essere avanzata da due categorie di soggetti: micro imprese, piccole imprese e medie imprese (Pmi), oltre che da tutti gli impianti non soggetti alle disposizioni in materia di Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia).

Ma a chi servono queste autorizzazioni e quali sono i tempi? Il riferimento va per esempio alle aziende che sversano nei fiumi, ai frantoi che producono molti scarti, alle imprese che emettono fanghi di depurazione, ma anche a chi si occupa di rifiuti speciali o di impatto acustico. Per quel che riguarda la tempistica, chi si rivolge allo Sportello Unico per le attività produttive entro cinque giorni avrà la sua richiesta depositata in Provincia che poi darà il parere.

Il governatore ha annunciato che nel mese di settembre è intenzione dell’Ente Regione organizzare dei seminari per divulgare e diffondere le informazioni utili a Comuni, Ordini professionali e tecnici, imprese e altri portatori di interesse.

“Con l’approvazione delle linee guida – aggiunge il sottosegretario Di Baggio – definiamo un percorso certo su Autorizzazioni Unica Ambientale e si delinea anche la tempistica in maniera certa dando tempi precisi su istruttoria e autorizzazione. Ora incontreremo il territorio per preparare i tecnici. Queste emanate sono regole che eviteranno false interpretazioni e pareri contrastanti”.

Toma fa cenno anche ai possibili insediamenti di pale eoliche nei territori di Portocannone e Campomarino: “In questo caso parliamo di energie alternative. C’è un decreto approvato in aprile che pone a carica delle Regioni una programmazione per l’individuazione dei territori sui quali possano insistere fonti di energia alternativa. Avremo sei mesi di tempo dopo i decreti delegati per adeguarci. Per ora la Regione Molise accoglie le istanze dei territori. Naturalmente, non permetteremo l’installazione di strutture eoliche o fotovoltaiche in siti di interesse archeologico. Il prossimo step sarà quello di contattare gli stake holder a raccolta per la programmazione dell’individuazione dei siti”.

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