Il rapporto

Attivo il Registro tumori: oltre 1750 diagnosi all’anno tra il 2010-2013. Colon-retto, mammella e prostata i più diffusi

Finalmente in Molise viene colmato un vuoto importante dal punto di vista delle conoscenze sulla diffusione delle neoplasie: il Rapporto presentato oggi offre un primo spaccato, nel quale emerge la maggiore incidenza rilevata nella zona tra Campobasso e Bojano. "Questi primi dati ci confortano, siamo avvantaggiati dal fatto che non c'è una grossa localizzazione di industrie", esplicita il responsabile del Registro Tumori, l'oncologo Carrozza.

1759 casi ogni anno: sono quelli diagnosticati tra il 2010 e il 2013 in Molise. I tumori più diffusi interessano il colon-retto. Mentre esiste una differenza tra uomini e  donne: maggiore l’incidenza delle neoplasie alla prostata tra i primi, alla mammella nelle seconde. Dal punto di vista geografico, invece, la più alta concentrazione di casi si registra nell’area tra Campobasso e Bojano.

Per ora non ci sono conferme sulle cause dai dati raccolti per il triennio 2010-2013 nel Registro Tumori, tanto invocato dagli stessi medici e dalla popolazione che negli anni ha chiesto di conoscere se le diagnosi e i decessi – sembrati così numerosi – fossero il segnale di particolari fattori di rischio presenti in Molise. In realtà, ci si ammala il 2% in meno rispetto alla media nazionale. 

“I dati ci confortano: possiamo essere relativamente più sereni rispetto alle aspettative”, precisa il responsabile del Registro Tumori, l’oncologo Francesco Angelo Carrozza, nella conferenza stampa per presentare il  1° Rapporto sui dati del Registro Tumori. 

“Non si può ancora dire quali siano i fattori di rischio. Mentre siamo certamente avvantaggiati dall’esposizione ambientale perchè non abbiamo grandi localizzazioni di industrie e ci sono condizioni di migliore vivibilità”, aggiunge. L’oncologo spiega le patologie più diffuse: “Ad eccezione del tumore del polmone, che è un po’ meno presente per motivi epidemiologici, le patologie neoplastiche sono più o meno le stesse che si presentano a livello nazionale in termini di incidenza e mortalità: le neoplasie della prostata per gli uomini e della mammella per le donne, le neoplasie dell’apparato digerente (soprattutto del colon retto) per entrambi i sessi. Poi c’è qualche lieve differenza per le patologie della vescica e della tiroide (soprattutto in quest’ultimo caso per le donne), ed è noto che ci sono problematiche anche per le patologie tiroidee benigne come il gozzo nodulare che sono frequenti nelle aree interne“.

Quindi, almeno per questo triennio, la fotografia ‘scattata’ è meno tragica del previsto: “In generale i tumori sono notevolmente inferiori alla media nazionale e simili alla media del Sud Italia”, puntualizza il responsabile della Piattaforma digitale, l’ingegnere Ivan Rashid.

Ogni anno – è emerso dalla mappatura – nell’1,7% della popolazione tra i 75 e gli 85 anni viene diagnosticato un tumore. Tre volte in più rispetto ai 50-60enni, 74 volte in più rispetto a chi ha meno di 15 anni. L’età dunque è un fattore di rischio fondamentale: il 42% dei pazienti oncologici ha più di 50 anni (più alto del dato nazionale, 40%). Inoltre, si ammalano più gli uomini che le donne.

Dal rapporto è anche emerso ad esempio che il cancro alla prostata presenta un’alta incidenza nella zona di Campobasso (+42%). Anche per i tumori femminili, pur inferiori alla media nazionale, esiste un maggiore rischio nell’area nel capoluogo. Invece le diagnosi di cancro alla mammella sono state rilevate nel Venafrano, nella zona di Termoli e – ancora – a Campobasso. La maggiore incidenza riguarda invece il tumore al colon-retto. 

Registro tumori 1 rapporto 2010-2013

Molto di più si potrà conoscere sulla diffusione delle patologie entro la fine di quest’anno, quando sarà completato il monitoraggio del secondo triennio (2014-2017). “Quello di oggi è un traguardo intermedio ma nel 2022 l’amministrazione Toma completerà il Registro inserendo i dati dell’ultimo triennio, 2018-2021”, scandisce con chiarezza il consigliere regionale alla Semplificazione dei procedimenti amministrativi e Digitalizzazione Agenda digitale, Andrea Di Lucente. “Avevamo un debito morale con i molisani, ma con grande sforzo siamo riusciti a sbloccare un progetto che non andava avanti”.

Il percorso legislativo è stato piuttosto lungo e tortuoso: una delle prime delibere risale al 2012, conteneva le Indicazioni operative per l’attivazione del registro tumori. Mentre nel 2017 viene approvata la legge regionale numero 14 ‘Istituzione dei registri di patologie di rilevante interesse sanitario e di particolare complessità’.

“Questa è una giornata importante per il Molise”, le parole del presidente Donato Toma. “Nonostante il ritardo accumulato – il Rapporto doveva essere concluso entro il 2017 – e con la pandemia in corso, negli ultimi due anni è stato impresso un grosso impulso al progetto. Un’accelerazione decisiva, che oggi offre l’opportunità di avere a disposizione numeri concreti, chiari, analizzabili. Inoltre, sono già state avviate anche le attività di raccolta ed elaborazione del successivo quadriennio 2014-2017″. C’è una nota stonata: “Attendiamo con fiducia – l’auspicio del governatore – l’accreditamento da parte dell’Associazione Italiana Registri Tumori, che ci farà compiere quel salto di qualità funzionale a certificare l’accuratezza e la rispondenza dei dati”.

La definisce “un’operazione di civiltà” il direttore generale dell’Asrem Oreste Florenzano che ha rivendicato il ruolo dell’Azienda sanitaria in questa prima fase della mappatura. “Nonostante ci siamo trovati in una situazione emergenziale, oggi abbiamo posto un tassello importante”.

Il Registro, oltre a fornire un monitoraggio delle malattie neoplastiche e di studiare eventuali fenomeno connessi alle loro cause, consentirà di programmare interventi di prevenzione primaria, valutarne l’efficacia, migliorare la qualità di diagnosi e terapie, consentirà di razionalizzare l’accesso alle strutture sanitarie.

Può essere consultato su Internet, sul sito ufficiale della Regione Molise a questo link.

 

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