Diritto alla cura compromesso

Ambulanze del 118 senza medico, dopo la diffida di 14 sindaci presentato esposto in Procura: “Improvvisazione Asrem è inaccettabile”

Ambulanze prive di medico per ora in tre delle 16 postazioni di soccorso molisane: il primo cittadino di Civitacampomarano Paolo Manuele si rivolge ai magistrati della Procura della Repubblica e denuncia la mancata pianificazione delle procedure di incontro con gli equipaggi medicalizzati, al fine di abbreviare i tempi di intervento. Il patologo Giancarlo Totaro avverte: “Gravissima carenza di medici 118, in queste condizioni altre postazioni sono destinate a essere demedicalizzate”.

Postazione del 118 demedicalizzate, cioè prive del medico, figura chiave – va da sé – nelle procedure di soccorso soprattutto in relazione alle patologie tempo-dipendenti come infarti, ictus, aneurisma, incidenti stradali. Una soluzione praticabile laddove mancano i camici bianchi, a condizione di essere adeguatamente pianificata e previa modifica di protocolli sanitari che accelerano l’incontro tra equipaggio (infermiere e soccorritore volontario) e medico, laddove si ravvisi la necessità di un intervento urgente.

Nulla di tutto questo sarebbe stato fatto in Molise, denunciano i sindaci delle aree soggette a “tagli” a causa del personale carente. In Molise dovrebbero esserci 96 medici 118 ma ce ne sono solo 54, più uno di recente contrattualizzazione: l’unico che ha risposto all’avviso pubblico Asrem. Contro una gestione “improvvisata” e “inadeguata” di un servizio salvavita interviene oggi il sindaco di Civitacampomarano Paolo Manuele che ha presentato un esposto in Procura.

Questo a seguito della rimodulazione, in vigore dal 1 luglio, della Unità Operativa Territoriale 118 di Castelmauro che interviene anche a Civitacampomarano. Il mezzo di Soccorso Avanzato dovrebbe avere un medico a bordo ma non lo ha più. Questa mattina il sindaco ha depositato un esposto indirizzato alla Procura della Repubblica dopo che nei giorni scorsi, insieme ad altri colleghi sindaci dei 14 centri serviti dalla postazione territoriale di Castelmauro, è stata inoltrata una diffida.

“Ad oggi – scrive Manuele – non è dato sapere in attuazione di quale provvedimento siano state demedicalizzate 3 delle 16 postazioni molisane, grottesca è anche la mancanza di comunicazioni ufficiali al personale medico spostato in altre Unità Operative Territoriali”.

D’altronde nei Comuni interessati dal provvedimento si stanno verificando situazioni ampiamente prevedibili: “interventi non adeguatamente fronteggiati, gestiti caoticamente, non certamente per mancanza di professionalità degli operatori ma per mancanza di protocolli, procedure ed istruzioni operative”.

sindaco Civitacampomarano Paolo Manuele

La mancanza dell’attività di pianificazione, organizzazione, redazione di adeguati protocolli assistenziali, finalizzati in primis a garantire al paziente adeguate cure nei tempi giusti (ripeto in particolare nelle patologie tempo-dipendenti), ed altresì per la tutela degli operatori lasciati a se stessi, quasi al doversi arrangiare di volta in volta, è una cosa “Grave, anzi gravissima”.

Paolo Manuele, uno dei pochissimi sindaci che non sceglie il silenzio di fronte a palesi violazioni del diritto alla salute dei cittadini e alla mancanza totale di comunicazione in merito, dice senza mezzi termini che “questa situazione è inaccettabile, ingiustificabile è la gestione che si sta avendo. Le postazioni India esistono anche in altre realtà regionali che, contrariamente a quanto attuato sul nostro territorio con improvvisazione ed irrazionalità, hanno anzitempo pianificato, programmato, ed organizzato percorsi assistenziali”.

Nella rete dell’emergenza molisana – aggiunge il sindaco – “la mancanza di pianificati percorsi assistenziali tra territorio ed ospedale nelle patologie tempo-dipendenti, già rappresenta per gli equipaggi medicalizzati una forte criticità alla base del sistema, figuriamoci cosa si può innescare per le postazioni rimaste prive di medico. Per le tre postazioni demedicalizzate, si è andati addirittura oltre, non sono state nemmeno pianificate procedure di rendez-vous (di incontro) con gli equipaggi medicalizzati, al fine di abbreviare i tempi di intervento. Coloro che si occupano di sanità oggi non possono accampare nessuna scusante, sarebbe irrispettosa ed oltraggiosa verso la dignità ed i diritti dei cittadini.

Quanto si sta verificando, quanto potenzialmente si può verificare era, è e sarà ampiamente prevedibile.

Sul nostro territorio, per tali macroscopiche carenze e falle, il cittadino al di là del tipo di patologia di cui è affetto, anziché allertare i soccorsi, farebbe forse bene a salire su una macchina per farsi portare nel più vicino ospedale, almeno risparmia tempo che a volte può essere davvero prezioso... avete capito bene, siamo tornati alla condizione, ordinaria 30 anni fa ma drammatica se attualizzata ai giorni nostri, di macchine con luci anabbaglianti accese, clacson ad intermittenza e fazzoletto fuori dal finestrino.

Le patologie non aspettano i vostri tempi organizzativi, i cittadini non devono vivere affidandosi al fato. Lo ripeto: vi verrà chiesto il conto”.

Mancano i medici 118, la mannaia dei tagli: postazioni restano senza medico. Sindaci annunciano denunce e battaglie

Diversi gli operatori sanitari che in queste ore stanno segnalando disservizi, criticità e potenziali ulteriori pericoli per un servizio salva-vita che esiste da 30 anni e ora vede una vera mannaia abbattersi sul personale e di riflesso sul diritto alla cura tempestiva dei molisani. “Il taglio del medico in tre sedi di 118 è una cosa veramente grave ma purtroppo se si fanno bene i conti le cose potrebbero non finire qui per le rimanenti 13 sedi” avverte il patologo Giancarlo Totaro, spiegando che “ogni postazione prevede in pianta organica 6 medici titolari per le 16 sedi per un totale di 96 medici. Quindi con 54 medici + 1 che pare abbia risposto all’avviso pubblico si potrebbero coprire di norma appena meno di 10 postazioni.

Ora pur volendo attivare tutti i magheggi possibili di lavoro aggiuntivo e ridistribuzione del personale i tagli di sedi di 118 demedicalizzate potrebbero non finire qui se non si interviene ad incentivare i medici ad aderire al servizio.

Non va dimenticata una altra cosa gravissima che è già successa nell’assoluto silenzio e con conseguenze altrettanto gravi: i medici del 118 non lavorano più nei Pronto Soccorsi ospedalieri i quali evidentemente hanno dovuto e potuto far fronte con l’assunzione a tempo determinato e di non specialisti solo a motivo dell’emergenza Covid ed in deroga alle norme vigenti. Cosa succederà ai Pronto Soccorso terminata l’emergenza Covid quando non si potranno più assumere medici non specializzati?”

E’ evidente che al di là dei buoni propositi altre postazioni di 118 sono a rischio demedicalizzazione se non arriveranno nuovi medici in servizio, quindi alla scadenza delle deroghe dei contratti a tempo determinato dell’emergenza Covid (possibili solo per l’emergenza) il problema riverbererà anche su tutti nei Pronto Soccorso degli ospedali molisani.

leggi anche
Ambulanza Covid
Il caso in consiglio regionale
Postazioni 118 senza medici, Pd e M5S chiedono soluzioni immediate. Poi “bisogna riorganizzare il servizio”
remo di ianni sindaco cerro al volturno
Parziale dietrofront
Cerro al Volturno, torna medico al 118: diecimila molisani tirano sospiro di sollievo. Resta scoperta solo Castelmauro
commenta