L'interpellanza

Vietato lavorare nei campi dalle 12 alle 16. Facciolla: “Toma faccia come la Puglia, non si può morire di caldo”

Il consigliere regionale del Pd Vittorino Facciolla ha depositato un'interpellanza per chiedere al presidente Toma di vietare il lavoro nei campi dalle 12 alle 16, nelle giornate indicate a 'rischio alto'

Nei giorni scorsi abbiamo scoperto un altro lato terribile del caporalato e dello sfruttamento dei braccianti nei campi: la fatica del lavoro sotto il sole cocente di questi giorni. In Puglia il presidente della Regione Michele Emiliano ha adottato un provvedimento restrittivo per tutelare i lavoratori: due sono deceduti proprio a causa delle temperature elevate. Si tratta di Camara Fantamadi, bracciante agricolo ha perso la vita mentre rientrava in bici dal lavoro nei campi di Brindisi a soli 27 anni e Antonio Valente, 35 anni, mentre distribuiva volantini per strada a Galatina.

Anche in Molise è necessario adottare un provvedimento simile per tutelare soprattutto chi è impegnato a lavorare nei campi del Basso Molise, dove nei giorni scorsi le temperature sono state bollenti. E anche nei prossimi giorni il caldo non mollerà la presa.

A chiedere un intervento del governo regionale guidato da Donato Toma è il consigliere regionale del Pd Vittorino Facciolla: “Il governatore Michele Emiliano ha ritenuto di dover immediatamente provvedere per tutelare la salute dei lavoratori e ha adottato, quale misura di protezione, un’ordinanza che vieta sull’intero territorio regionale pugliese il lavoro degli agricoltori nelle ore più calde della giornata, ovvero dalle 12 alle 16.

Dato che le previsioni parlano di un’estate torrida anche in Molise e dato che anche la nostra regione ben conosce la fatica delle attività agricole e dei braccianti, chiedo al presidente Toma, anche con un’interpellanza che ho già depositato, di vietare il lavoro nei campi dalle 12 alle 16, nelle giornate nelle quali la mappa dell’Inail e del CNR indicherà “rischio alto”, ovvero quando le previsioni del tempo indicheranno ondate di caldo tali da rendere rischiose le condizioni di lavoro.
La salute e la dignità dei lavoratori devono venire prima del profitto, sempre”.

Vittorino Facciolla
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