Il cluster nel capoluogo

Si allarga il focolaio nel supermercato di Campobasso: 8 contagi accertati. Via ai tamponi di massa

Sale a 8 il numero dei dipendenti positivi all'ipermercato Oasi di Campobasso: sono tutti asintomatici o presentano lievi sintomi. Tuttavia, per motivi di tutela della salute pubblica, l'Azienda sanitaria regionale ha predisposto una vasta operazione di tracciamento che avverrà domani, 19 giugno.

Sono attualmente otto i dipendenti del supermercato Oasi di Campobasso che hanno un’infezione da Sars-Cov-2. Cinque positività erano state accertate lunedì scorso (14 giugno), altre tre sono state rilevate ieri all’esito dei test molecolari. Questi ultimi si trovavano già in quarantena.

Le autorità sanitarie stanno monitorando il focolaio scoppiato probabilmente dopo la comunione di un ragazzino. La festa si è svolta a Guardialfiera, al ‘Casale di Clesilde’, i cui titolari nelle scorse ore hanno annunciato la chiusura del ristorante per dieci giorni quando è stata appurata la positività di due dipendenti.

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La diffusione del contagio preoccupa sia la comunità di Guardialfiera (anche il sindaco Tozzi è positivo) sia la popolazione del capoluogo molisano proprio alla luce dell’espansione del focolaio che sta interessando l’ipermercato. Per fortuna gli addetti del punto vendita di via Insorti d’Ungheria risultati positivi stanno bene: sono asintomatici o presentano lievi sintomi. Le loro condizioni di salute non destano preoccupazioni particolari, nessuno di loro ha avuto bisogno di un ricovero in ospedale. 

Tuttavia, le procedure di indagine epidemiologica e le attività di tracciamento avviate all’inizio della settimana saranno intensificate dall’Asrem. Domani (19 giugno) ci sarà un ampio screening: saranno sottoposti a tampone tutti i dipendenti dell’ipermercato (una cinquantina in totale) e non è escluso che il cosiddetto contact tracing riguarderà anche i loro familiari. Gli operatori sanitari dell’Asrem allestiranno una postazione in via Insorti d’Ungheria per effettuare i test molecolari che poi saranno processati nel laboratorio analisi dell’ospedale Cardarelli. In questo modo sarà possibile iniziare a verificare le dimensioni del focolaio che sta provocando apprensione in città dal momento che l’Oasi è uno dei punti vendita più importanti di Campobasso, frequentato da una vasta e affezionata clientela. Per questo motivo, l’esito di quello che tecnicamente viene definito contact tracing sta tenendo col fiato sospeso chi si reca nell’ipermercato per la spesa.

Questa vicenda sembra riportare le lancette dell’orologio indietro di settimane, quando il virus infettava decine di persone. Campobasso è attualmente il centro molisano con il maggior numero di positivi: una quindicina è stata rilevata solo negli ultimi quattro giorni. (SP)

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