(not so) easy park

Paga la sosta ma trova una multa. Per la società dei parcheggi l’automobilista non ha colpa. Ma 5 giorni dopo gli ricapita

L'incredibile disavventura capitata a un lavoratore che ha utilizzato l'app Easy park con la quale è possibile pagare la sosta tramite cellulare. L'uomo ha ricevuto due multe in pochi giorni ma per la Aj Mobilità, società che gestisce le strisce blu della città, il ticket era stato regolarmente pagato. Eppure all'ausiliare del traffico che ha elevato la sanzione non risultava.

Due multe in pochi giorni pur avendo regolarmente pagato il ticket del parcheggio auto: è la paradossale situazione capitata a un lavoratore in smart working che vive al centro di Campobasso da circa sei mesi.

L’uomo, che ha segnalato a Primonumero la sua disavventura, riferisce in queste lettera di cui pubblichiamo ampi stralci il suo disappunto per quella che lui stesso definisce una “situazione incresciosa”.

Dopo il trasferimento nel capoluogo per ragioni di lavoro “è stata già una sorpresa scoprire che non esistono abbonamenti alle strisce blu, se non per i residenti o lavoratori non in smartworking. Ingoiato il boccone amaro – scrive –  mi sono rassegnato all’idea di dover vagare ogni giorno alla ricerca di un parcheggio gratuito (che in centro scarseggia) o, in alternativa, pagare il ticket per l’intera giornata. È veramente triste constatare che quel passo di modernità fatto consentendo all’utente di pagare la sosta mediante app “Easypark”, altro non è che uno specchietto per le allodole”.

Già, perché l’uomo, pur avendo pagato regolarmente il parcheggio nel centro di Campobasso (“peraltro ad un prezzo maggiorato perché il servizio Easypark è a pagamento”), ha trovato una multa. La seconda in cinque giorni “emessa sempre dallo stesso ausiliare del traffico e assolutamente non dovuta”.

A gestire le macchinette del parcheggio in città è la società Aj Mobilità che già alla prima sanzione elevata era stata prontamente contattata dallo sfortunato automobilista al quale avevano confermato non solamente che la sosta risultava regolarmente pagata ma ammettendo pure il loro errore. E cioè che probabilmente c’era stato un problema con il palmare dell’accertatore nella verifica delle soste.

“Certo un errore può capitare – questa l’amara constatazione – ma considerato che oggi ho trovato un nuovo verbale sul parabrezza della mia auto e che solo qualche mese fa io e la mia compagna abbiamo provveduto ad inviare un ricorso al prefetto di Campobasso per la medesima situazione, si può ben comprendere il mio scetticismo. Dato che un indizio non fa una prova ma tre forse sì, mi sorge il dubbio che gli accertatori non siano dotati di strumentazione adatta a rilevare la regolarità del pagamento effettuato tramite l’app”.

Ipotesi niente affatto campata in aria e che dovrebbe stimolare la società che incassa gli introiti dei parcheggi a verificare il funzionamento dei computerini in dotazione agli ausiliari del traffico

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