Il tribunale del Riesame di Roma, che ad aprile aveva confermato la misura cautelare per il broker Gianluigi Torzi, al centro della vicenda vaticana legata alla compravendita del palazzo di Londra a Sloane Avenue, nelle motivazioni sottolinea l’esistenza del ‘fumus boni iuris’ della realizzazione da parte del molisano Torzi delle “condotte criminose contestategli dal Promotore vaticano”. Per i giudici inoltre l’operato “deve ritenersi integri la condotta ricattatoria”. Lo riporta l’Ansa, aggiungendo che nell’ordinanza si parla anche di “innegabile malafede” e “‘evidente carattere fraudolento della condotta”, e di “disegno fraudolento e ricattatorio”.
Il Tribunale del Riesame conferma le accuse per il broker molisano Torzi
I giudici si riferiscono inoltre a “altre complicità”, per la realizzazione dei reati di autoriciclaggio ed emissione e annotazione di fatture per operazioni inesistenti, chiamando in causa personale interno al Vaticano oltre agli “iniziali complici interni alla Santa Sede”.
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