La vaccinazione eterologa in molise

Mix di vaccini al via, su quasi 450 molisani ieri nessun rifiuto al PalaUnimol. La testimonianza: “Ho avuto paura, ma non mi sento una cavia”

Richiamo con il Pfizer per le persone con meno di 60 anni che avevano ricevuto la prima dose di Astrazeneca: da ieri anche nella nostra regione è iniziata la campagna di vaccinazione cosiddetta eterologa. Non ci sono state rinunce, ma cosa succede in cui dovesse accadere? Attualmente si resta in stand-by: la Cabina di regia regionale è in attesa delle indicazioni del Ministero. Intanto, è stato posto un altro tassello alla campagna di immunizzazione: siglato l'accordo con i pediatri per le iniezioni del farmaco anti-Covid alla fascia 12-16 anni

Ho avuto paura quando ho saputo che avrei ricevuto il richiamo con un altro vaccino, ma mi fido della scienza. E soprattutto non mi sento una cavia“. È la testimonianza di un’insegnante di Campobasso, una delle 446 persone che ieri (17 giugno) hanno ricevuto al PalaUnimol la seconda dose di Pfizer. La prima iniezione di Astrazeneca le era stata somministrata alla fine di marzo, nell’ambito della campagna di immunizzazione anti-Covid rivolta al personale scolastico. Poi nei giorni scorsi la decisione delle autorità sanitarie di bloccare definitivamente Astrazeneca alle persone che hanno meno di 60 anni. Situazione che ha riguardato anche la docente del capoluogo, quarantenne.

Non mi sento una cavia perchè a prescindere da tutto mi fido delle azioni delle autorità sanitarie”, racconta ancora. “Certamente ho avuto paura perchè credo che il continuo cambiamento delle decisioni sui vaccini e sulle fasce d’età abbia destabilizzato la popolazione. Quindi, c’era un po’ di timore di cambiare vaccino. Ma ho avuto paura anche quando ho ricevuto la prima dose di Astrazeneca, c’è stata troppa incertezza sull’utilizzo dei vaccini. Però a prescindere da questo, mi sono totalmente affidata alla sanità e alle decisioni del Governo. L’ho fatto volentieri, anche per un discorso etico. E credo che tutti debbano assumere questa posizione sui vaccini“, sottolinea. “In che senso? È meglio affrontare questa cosa insieme, quasi in un processo di ricerca che coinvolge popolazione e Governo. Non è una sperimentazione su di noi”.

Astrazeneca, si riparte il 17 giugno solo per gli over 60. Pfizer per tutti gli altri e anche per i richiami. Il Cts: “Mix di vaccini non crea problemi”

Da ieri dunque la campagna vaccinale, riorganizzata e riprogrammata in cabina di regia, è ripresa nei principali centri molisani con una novità: il ‘mix’ di vaccini. Le iniezioni sono avvenute in gran parte al Palazzetto dello Sport dell’Università del Molise, vera eccellenza all’interno della campagna di immunizzazione molisana. Ieri – 17 giugno – su 510 iniezioni del farmaco anticovid, quasi tutte (446) sono state vaccinazioni eterologhe: seconda dose di Pfizer a chi aveva ricevuto Astrazeneca e ha meno di 60 anni. La giornata è stata completata con 54 richiami del farmaco anglosvedese a ultra 60enni. Infine, dieci persone hanno ricevuto la prima dose di Pfizer.

Non ci sono state rinunce: ieri nessuna delle persone convocate per il richiamo al PalaUnimol ha rifiutato. Ed è una buona notizia: il cocktail di vaccini non ha spaventato. Vuol dire che ci si è fidati degli studi che hanno messo in luce che la somministrazione di un vaccino a mRna dopo aver ricevuto uno a vettore virale non costituisce rischi per la salute. 

Inoltre, chi è stato vaccinato ha ottenuto un piccolo vantaggio: il QR code per scaricare il green pass, la certificazione rilasciata 15 giorni dopo la seconda dose e che consente di viaggiare, partecipare a cerimonie (i matrimoni ad esempio) e la possibilità di recarsi nelle residenze per anziani per visitare un proprio caro. Tutto fra l’altro contestualmente alle novità previste nel decreto firmato dal premier Draghi e nel provvedimento del commissario ad acta per la sanità Flori Degrassi che hanno disciplinato a livello nazionale e regionale le modalità dello stesso green pass.

Green pass scaricabile dal fascicolo sanitario elettronico: le credenziali si possono chiedere in farmacia

 

COSA SUCCEDE IN MOLISE IN CASO DI RINUNCE AL MIX DI VACCINI

Nel caso però di rifiuto del soggetto vaccinando alla vaccinazione cosiddetta eterologa come si fa? La Regione Molise non ha ancora stabilito una linea da seguire per quanto riguarda l’eventualità che potrebbe presentarsi nel caso di persone che rifiutano il mix di vaccini. La Cabina di Regia aspetta sul punto indicazioni chiare da parte del Ministero della Salute, indicazioni che al momento non sono date. Allo stato attuale le persone che devono effettuare la seconda dose, quella del richiamo, che hanno ricevuto in prima battuta l’iniezione di Astrazeneca e che hanno meno di 60 anni, verranno tenute in stand-by fintanto che non verrà presa una decisione univoca. I rifiuti alla vaccinazione eterologa però dai primi dati – come detto sopra – non sembrano essere sostanziosi in Molise.

Mix vaccini

Il caso più eclatante è forse quello della Regione Lazio dove l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato ha parlato di un 10% di persone che rifiutano il mix vaccinale. Molto perentorie le sue dichiarazioni: “Obbligarli è un errore. Il Ministero deve darci informazioni più chiare”. E ancora: “Non si possono trascurare le loro obiezioni”. La maggior parte dei richiami per chi – sulla base delle nuove indicazioni dell’Aifa – non può fare la seconda somministrazione col vaccino anglo-svedese è stata eseguito utilizzando Pfizer come prescrive il Ministero ma – domanda l’assessore – questi casi di rifiuto come li risolviamo? “L’obbligo è un errore. La via più efficace è quella della persuasione”. Ma per coloro che non si lasciano persuadere dai medici, che pure assicurano sulla grande efficacia della risposta immunologica nel caso del mix vaccinale, per l’Assessore della Giunta Zingaretti è meglio dare una doppia dose di Vaxzevria, quindi a chi la chiede e dietro la sottoscrizione di uno specifico consenso informato, che negare la seconda dose, “essendo oltretutto pericoloso visto che se la profilassi non viene completata c’è il rischio di essere infettati dalla variante Delta. E un giorno potremmo essere accusati di non aver garantito adeguata protezione a chi, vaccinato a metà, si è preso il virus e ne ha riportato danni”.

VACCINI ALLA FASCIA 12-16 ANNI: FIRMATO L’ACCORDO CON I PEDIATRI DI LIBERA SCELTA

Intanto si è messo un nuovo tassello nella campagna vaccinale molisana. È di ieri 17 giugno il decreto del Commissario ad acta alla sanità del Molise che prevede il coinvolgimento dei pediatri di libera scelta nella campagna vaccinale anti covid. Si è arrivati infatti ad un protocollo d’Intesa attraverso il quale i pediatri potranno partecipare alla somministrazione dei vaccini ai soggetti della fascia di età 12-16 anni e, qualora dovesse rendersi necessario, anche ai familiari e caregiver di questi. Il coinvolgimento dei pediatri è – precisiamo – su base volontaria, per cui ogni professionista medico esprimerà la propria adesione.

Toma Degrassi sanità ph Regione Molise

I pediatri che decideranno di aderire effettueranno le prestazioni vaccinali presso le linee dedicate nei punti vaccinali Asrem (o presso ulteriori strutture messe a disposizione da altri Enti o dall’azienda sanitaria) ma altresì presso i propri studi o al domicilio del paziente. La Asrem, acquisita la disponibilità dei pediatri a vaccinare presso i centri vaccinali aziendali o presso quelli messi a disposizione da altri Enti, concorderà col pediatra il calendario vaccinale e dunque data e orario del suo intervento. Nel protocollo si legge anche che le parti concordano sulla possibilità di effettuare un open day dedicato alla fascia di età 12-16.

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