San martino in pensilis

Maltratta per anni la moglie anche davanti ai figli: allontanato marito violento

Dopo anni di soprusi nei confronti della moglie, un 42enne agricoltore - proveniente dall'Est Europa - ha ricevuto l'ordinanza cautelare di allontanamento dalla casa coniugale.

Ennesima storia di violenza tra le mura domestiche. Stavolta arriva da San Martino in Pensilis e protagonista è una famiglia proveniente dall’Est Europa. Lei, madre di tre figli e che per sbarcare il lunario fa piccoli lavori sporadici e percepisce il reddito di cittadinanza, è vittima di violenza da parte del marito ma, dopo anni di soprusi, ha deciso di denunciare. Ora il suo compagno, agricoltore 42enne, è stato allontanato dalla casa coniugale.

Dopo i primi anni nei quali tutto sembrava sereno, lui inizia a picchiare la donna. Le violenze in casa si fanno sempre più frequenti e, molto spesso, avvengono anche sotto gli occhi, impauriti e impotenti, dei tre figli. Il mese scorso, però, la donna – stanca delle continue vessazioni – si rivolge ai Carabinieri per denunciare l’orrore in cui è costretta a vivere e racconta di non averlo fatto prima poiché “aveva paura”. La sua, come tante e troppe storie di violenza sulle donne, è stata ancora una volta interrotta dalla giustizia.

I carabinieri della Stazione di San Martino in Pensilis hanno subito rassicurato la donna, dunque hanno raccolto la denuncia e le hanno consigliato anche un centro antiviolenza. La Procura della Repubblica di Larino – avvisata dai Carabinieri della vicenda – dopo aver esaminato gli atti hanno ordinato all’uomo di allontanarsi immediatamente dall’abitazione coniugale. E così, nella mattinata di ieri, i militari del comune sammartinese hanno eseguito l’ordinanza cautelare di allontanamento nei confronti del quarantaduenne, il quale ora non potrà più avvicinarsi alla donna.

carabinieri san martino in pensilis

“Il Comandante Provinciale carabinieri di Campobasso – fanno sapere dall’Arma – invita a fare sempre affidamento sulle Stazioni dislocate capillarmente su tutto il territorio nazionale, perché la paura di denunciare si sconfigge solo con la vittoria della giustizia, come  insegna questa storia”.

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