Special supporter in the world

Da Reykjavik a Mosca, da Magonza a Canton: il colore rossoblù riunisce i campobassani nel mondo alla vigilia di una domenica da Lupi

Giorni di trepida attesa per l’imminente salto in C anche nel ‘resto del mondo’, dove risiedono tantissimi molisani che tifano per il Campobasso. Abbiamo chiesto a cinque campobassani residenti in Cina, in Russia, in Islanda e in Germania cosa si prova a festeggiare una promozione così lontano dalla propria terra.

Si calcola che siano circa un milione i molisani ‘oriundi’ che vivono nelle più disparate località del mondo. Magari alcuni non ricordano neanche come si dica Campobasso in dialetto ma molti altri, e sono la maggioranza, vivono le proprie origini con orgoglio prima e nostalgia poi. È il caso dei tifosi rossoblù che in questo momento stanno assistendo da lontano alla cavalcata verso la serie C. Entusiasmo, certo, che però è difficile da esprimere magari in una città fredda del Nord Europa o in una regione lontanissima del gigante asiatico.

Diversi sostenitori dei Lupi, appunto, risiedono da anni lontano dal Castello Monforte. Per esempio, Federico Coccaro, che vive a Mosca dopo aver risieduto a San Pietroburgo assieme alla moglie russa e ai figli, e lavora nel campo del turismo: “Fortunatamente grazie allo streaming, ai mezzi di comunicazione e ai social sono riuscito anche da qui a seguire le vicende del Campobasso. In questo senso è un po’ come essere lì. Quest’anno dovrebbe essere decisamente la volta buona per la promozione in serie C, le sensazioni naturalmente sono molto forti e al più presto dovrei anche tornare a Campobasso. Magari questa estate, dopo aver seguito gli Europei proprio a San Pietroburgo, ho già acquistato alcuni biglietti. È bellissimo che in questi giorni la città sia invaso dai colori rossoblù e dal calore”.

Da Magonza, in Germania, arriva la carica di Andrea Santella che seguirà la diretta assieme alla famiglia e agli amici: “Facendo tutti gli scongiuri del caso sono davvero entusiasta di poter finalmente vedere il Campobasso che torna a vincere il campionato di serie D e che approda nella meritata serie C. Mi sarebbe piaciuto davvero tanto essere a Campobasso in questi giorni e vedere una città vestita con i magnifici colori rossoblù ma purtroppo con questo maledetto virus non è ancora possibile viaggiare come un tempo. Per fortuna però l’amore per questi colori mi fa essere felicissimo anche se sono a tantissimi chilometri di distanza”.

A Mainz lavora in una fabbrica che produce piscine. Domenica spera possa esserci la festa: “Seguirò la partita assieme alla mia famiglia e ad alcuni amici che sono riuscito ad appassionare anche se non sono molisani. Questa domenica o la prossima può davvero essere il coronamento di un sogno di una grande cavalcata che ci ha visti sempre protagonisti in questo campionato che, possiamo dirlo, il Campobasso ha quasi sempre dominato esprimendo anche un gioco di pregevole fattura. Io sono orgoglioso di essere un tifoso del Campobasso all’estero, una fede che mi fa sempre ricordare le mie origini, e ne vado fiero: il Campobasso, la città, la regione intera, meritano di calcare cambi prestigiosi esattamente come la nostra storia. Incrociamo le dita e speriamo di poter esprimere la nostra immensa gioia battendo il Sant’Elpidio e attendere buone notizie dal vastogirardi. Sempre forza Lupi”.

Direttamente dall’Islanda e dalla sua capitale Reykjavik il “Forza Lupi” di un tifoso appassionato come Giuseppe Baranello, che lavora nell’isola dei vulcani da qualche mese: “Le sensazioni sono bellissime. Sto vivendo un mix di tante emozioni che si amplificano con la lontananza e soprattutto con il periodo storico, dove il concetto di condivisione è stato messo a dura prova da coprifuoco e distanze sociali. Quindi la gioia che ci apprestiamo a vivere (gesti scaramantici mode on) ha un gusto ancora più intenso, il sapore di volersi scrollare di dosso il recente passato che si chiama serie D ma anche pandemia e restrizioni. Ecco che non poter essere in città a festeggiare con i miei amici diventa l’unica macchia nera ad un quadro bellissimo tinto di rosso e blu. Qui da Reykjavik ci sarà la solita attesa, fatta di birre ad affogare l’ansia. Che questo successo faccia da apripista ad un riscatto dell’intera città. Forza Lupi, evviva Campobasso sempre”.

Vincenzo De Lisio invece vive in Cina, precisamente a Canton (Guangzhou in cinese) nel distretto di Liwan, dove è sposato con una signora del posto e lavora presso una scuola di alta formazione come docente di italiano e cultura italiana. E non sta più nella pelle: “Non immaginate il mio stato d’animo, assicuro che per un campobassano che vive dall’altra parte del mondo e che ha il Lupo nel cuore questi sono giorni belli, nel vero senso della parola. Alla gioia immensa si mischia un tantino di malinconia, non è facile infatti tifare quando si è così lontani. Vorrei dedicare la vittoria al mio papà che non c’è più, anche lui amava il Lupo e sono sicuro che è felicissimo. Mi auguro che sia solo l’inizio di una lunga scia di successi, il Campobasso lo merita”.

Luca Troise da quattro anni risiede a Sehestedt, un piccolo centro del Nord della Germania. Ma in Germania è dal 2002 ormai. E sottolinea come le dirette facebook delle partite l’abbiamo fatto sentire vicino al Campobasso e alla sua terra: “Quest’anno grazie alle gare in streaming e al gruppo facebook Esiliati Campobasso noi che viviamo fuori Campobasso siamo ci siamo sentiti più coinvolti. Per una persona che vive fuori, soprattutto all’estero, queste iniziative sono una linfa vitale per restare a contatto con la nostra meravigliosa città/regione. Sono contentissimo di poter festeggiare il ritorno in serie C. Sempre forza Lupi”. Luca in terra tedesca guida i battelli per i turisti.

E che magari domenica sia la volta buona anche per i cuori rossoblù che vivono all’estero di poter festeggiare, anche col fuso orario.

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