L'ultimo imprevisto

L’elisoccorso non può partire per colpa di pali e alberi in pista: la storia infinita di un’opera inutilizzata da 20 anni

L'ultimo imprevisto per il funzionamento di un'infrastruttura considerata di fondamentale importanza per il trasporto dei pazienti più gravi e nevralgica nella rete dell'emergenza urgenza. Per ottenere l'autorizzazione dell'Enac, l'Azienda sanitaria regionale ha dovuto incaricare due ditte di Campobasso per assolvere agli adempimenti richiesti: la folta vegetazione e gli impianti della pubblica illuminazione ostacolano il volo dei mezzi di soccorso

Se l’eliporto dell’ospedale Cardarelli non è entrato in funzione è a causa di tre pali della luce e alcuni alberi. Venti anni dopo l’inizio dei lavori, se n’è accorto l’Enac (l’Ente nazionale per l’aviazione civile) che ha prescritto all’Asrem alcuni adempimenti necessari a rimuovere tali ostacoli e attivare l’elisoccorso nell’area adiacente il nosocomio, centro hub per la sanità regionale, oltre che nella pandemia provocata da coronavirus.

Non è una barzelletta nè uno scherzo, ma è l’ultimo imprevisto ‘spuntato’ quasi per caso, come se nessuno lo avesse notato in questi lunghi anni di stop e di realizzazione di ulteriori interventi per provvedere al completamento e al ripristino dell’elisuperficie.

Eliporto dell’ospedale: abbandonato per anni, ora servono altri soldi per metterlo a norma

L’incuria del tempo e il degrado hanno purtroppo rovinato l’eliporto, un’infrastruttura di primaria importanza per la gestione delle emergenze (non solo legate al covid) in Molise e per questo considerata salva-vita. Lo avevamo capito prima della pandemia, quando la rete dell’emergenza-urgenza non sempre ha risposto adeguatamente ai bisogni di salute dei cittadini.

Lo abbiamo compreso ancora di più nel periodo più duro dell’epidemia, quando a Campobasso si udiva più volte al giorno il rumore degli elicotteri che atterravano nel parcheggio dello stadio di contrada Selvapiana (unico spazio disponibile) per trasportare i pazienti covid più gravi negli altri ospedali: la Terapia Intensiva del Cardarelli era oltre il limite della capienza.

Per ottenere le autorizzazioni necessarie al funzionamento dell’elisuperficie, dunque, Asrem è dovuta correre ai ripari: via gli alberi che si trovano all’interno della traiettoria di decollo e atterraggio degli elicotteri. Tre pali della pubblica illuminazione posti nelle vicinanze dell’ingresso dell’elisuperficie saranno spostati. Per procedere in fretta (in fretta per modo di dire, visti i pregressi) l’Azienda sanitaria regionale ha affidato i due interventi in maniera diretta a due ditte distinte, entrambe di Campobasso, come da deliberazione del direttore generale Oreste Florenzano pubblicata il 24 giugno sul sito della stessa Asrem. La Pulisud srl si occuperà del taglio degli alberi, la SGM Impianti dell’impianto di illuminazione. I costi per i due interventi si aggirano sui 23mila euro: circa 15mila euro per ripulire l’area dalla vegetazione piuttosto fitta (siamo nelle vicinanze di Monte Vairano del resto), 4mila euro più Iva è la spesa stimata per spostare i pali della luce.

In pratica è l’ennesimo esborso di denaro (fra l’altro Asrem aveva provato a ‘dividere’ le spese con il Comune in quanto proprietario dei terreni in cui si trovano gli alberi senza riuscirvi) per l’infrastruttura progettata alla fine degli anni Novanta ed entrata in funzione per poco tempo agli inizi del Duemila. Poi lo stop a causa del mancato rinnovo della convenzione con il 118 dell’Abruzzo. Fra l’altro, proprio in quel periodo, l’Enac aveva richiesto di assolvere ad alcune prescrizioni di carattere formale. 

L’elisoccorso sconta quindi un nuovo ritardo. Un anno fa il presidente Donato Toma aveva annunciato che l’area di atterraggio e decollo era quasi pronta. Ma il tempo è abbondantemente scaduto.

Trasporto di pazienti in elicottero, Toma rassicura: “Elisuperficie del Cardarelli quasi pronta”. Ma una data non c’è

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