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La risalita dei contagi non deve spaventare, il virus verso l’addomesticamento. “Colpisce le vie aeree superiori e non i polmoni”

81 contagi negli ultimi 14 giorni contro i 50 delle due precedenti. Il virus dimostra la sua estrema facilità di trasmissione ma il quadro sembra destinato a mutare. Ci sono segnali che inducono gli esperti a pensare che il virus si stia adattando alla convivenza con l'uomo. "La variante avrà un impatto modesto sul piano dei decessi e dei casi di malattia grave - così l'immunologo Abrignani -. Dagli studi preliminari sembra che colpisca le vie aeree superiori dando luogo a faringiti e raffreddori mentre infetterebbe in misura minore bronchi e polmoni". E i casi in Molise sembrano confermare ciò: anche chi ha contratto il virus non ha sviluppato la malattia

centro vaccinazioni palaunimol

Nessuno forse si aspettava che in Molise – una delle tre regioni che per prime hanno ‘agguantato’ la zona bianca – il rialzo dei contagi avvenisse già a giugno. Eppure è successo a partire dalla terza settimana del mese proseguendo anche in quella appena conclusa che ha segnato +35 contagi. Meno, in realtà, dei 46 di quella precedente, ma di più rispetto a quelli accertati nella fase precedente, quando il tasso di positività sembrava ‘inchiodato’ all’1%.

È successo e si sono verificate due circostanze degne di nota: la prima, confermata ufficialmente ieri, è la identificazione della variante Delta – la mutazione del virus che sta facendo rialzare i numeri delle infezioni in vari Paesi del mondo (il caso europeo più emblematico è quello della Gran Bretagna) – nella nostra regione. Risultano infatti contagiati da questo Lineage del virus 4 persone di Campobasso, un nucleo familiare composto da due adulti e due figli. La seconda è che, dopo mesi, si è verificato un nuovo cluster in una struttura residenziale per anziani.

La buona notizia, però, che riguarda entrambe le situazioni, è che le persone che hanno contratto il virus stanno bene, non presentano sintomi importanti e dunque non hanno sviluppato la malattia. Nel caso della casa di riposo “Villa Santa Maria” di Montenero di Bisaccia, per i 14 anziani infettati (non si tratta però di variante Delta) la ‘salvezza’ è stata il fatto che fossero vaccinati. Nel caso della famiglia campobassana – in cui 2 membri erano vaccinati (uno solo con entrambe le dosi) e due, tra cui uno minore di anni 12, no – ribadiamo che sono tutti in buono stato di salute. Avrebbero contratto il virus, nella mutazione Delta appunto, in Campania. Si trovano in isolamento dal loro ritorno in Molise, e dopo un po’ di febbre e dolori ossei ora sono in attesa di negativizzarsi.

In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera (pubblicata oggi), l’immunologo del Cts Abrignani ha dichiarato che “Una sola dose protegge al 70% dalla variante Alfa mentre contro la Delta funziona al 20-30%. Con due dosi si è protetti all’85-90% dalla Delta e oltre il 95 dall’Alfa”. Una minore protezione nel caso di non completamento del ciclo vaccinale dunque c’è, ma è da sottolineare anche che i risvolti sulla salute di chi si infetta (e ricordiamo che il vaccino non impedisce la possibilità di infettarsi) sembrano essere mutati, complice anche la stagione calda. “Se ci faremo trovare vaccinati – ha proseguito Abrignani – la variante avrà un impatto modesto sul piano dei decessi e dei casi di malattia grave. Dagli studi preliminari sembra che colpisca le vie aeree superiori dando luogo a faringiti e raffreddori mentre infetterebbe in misura minore bronchi e polmoni”. Un po’ come una semplice influenza. Sembra dunque che il virus – dopo la prima drammatica fase di adattamento – stia sempre più imparando a convivere con l’uomo. Scopo ultimo dei virus, d’altronde, è replicarsi e vivere, non già uccidere il loro ospite (noi).

Tornando ai dati molisani della settimana (dal 21 al 27 giugno), emergono 5 contagi in media al giorno per un tasso di positività medio dell’1.2%. L’emersione di nuovi cluster ha portato all’aumento del numero di tamponi effettuati: sono stati quasi 3mila (circa 2500 la settimana precedente). È del tutto evidente che ora, col mutato scenario contrassegnato ancora, sì, da un calo dell’incidenza dei contagi a livello nazionale ma che potrebbe presto cambiare alla luce della diffusione della variante “indiana”, maggiormente trasmissibile, lo sforzo delle autorità sanitarie su tracciamento e sequenziamento sarà dirimente.

Anche in Molise ora più che mai la situazione va monitorata: la stagione estiva entrata (o quasi) nel vivo e lo stop (a partire da oggi) dell’uso delle mascherine all’aperto – con le dovute eccezioni – impone una rinnovata cautela. Nessun terrorismo, anche perché l’àncora di salvataggio come detto c’è ed è quella delle vaccinazioni. Vaccinazioni che sono andate a gonfie vele negli ultimi sette giorni: le somministrazioni totali sono state quasi 21.600, per una media di 3.085 iniezioni al dì. Nelle settimane precedenti i numeri erano stati nell’ordine di 14.400 (la scorsa), 18mila (nelle due precedenti). Le somministrazioni complessive in regione hanno superato le 265mila unità e quello che segue è il prospetto delle varie fasce d’età.

vaccini età 27 giugno

L’ultima settimana i numeri del contagio sono rimasti contenuti fino a sabato, quando sono emerse 18 positività (molte delle quali relative appunto agli ospiti della casa di riposo). Contagi tornati a 0 ieri, domenica 27 giugno, dato che ha contribuito ad abbassare la media. Negli stessi giorni i nuovi ingressi in ospedale sono stati 4 (contro i 2 della settimana precedente) e, di contro, le dimissioni sono state 2 (contro le 4 della settimana precedente). Col risultato che ora nel reparto di Malattie Infettive del Cardarelli ci sono 8 pazienti. Il tasso di occupazione rimane comunque bassissimo, e a questo va aggiunto il fatto che dal 3 giugno (da 24 giorni contando fino a ieri) la Terapia Intensiva è vuota. E dal 28 maggio – ovvero da 30 giorni – in Molise non si registrano morti per Covid-19. Numeri che inducono dunque all’ottimismo.

mappa contagi 27 aprile

Quanto alle situazioni nei vari centri della regione, va segnalato il calo dei contagi a Campobasso (solo 4 contro i 20 della settimana precedente). Per la 4° settimana consecutiva Termoli non ha avuto casi di positività, Isernia invece è scesa a 3 contagi contro gli 8 della settimana scorsa. I numeri più alti dell’ultima settimana si riferiscono ai comuni di Guardialfiera (7) e Montenero di Bisaccia (10). Allo stato attuale i soggetti positivi sono 88 (sono stati 34 i guariti negli ultimi 7 giorni).

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