L'ordinanza

Il sindaco di Campobasso mette un freno alla movida: ‘coprifuoco’ alle 2 per i locali

Divieti e limitazioni ai locali della città: niente musica nè si potranno consumare alcolici fino a tarda notte. Alle 2 le saracinesche delle attività dovranno essere abbassate, come prevede l'ultima ordinanza del sindaco del capoluogo Roberto Gravina alla luce degli ultimi episodi di degrado e delle lamentele dei cittadini

Dodici giorni. Tanto è durato il periodo di libertà consentito dalle regole previste per la ‘zona bianca’ che, ad esempio, non prevedono il coprifuoco. In poco meno di due settimane, con le prime lamentele degli abitanti del centro per la movida, il sindaco Roberto Gravina ha deciso di correre ai ripari imponendo restrizioni agli orari di bar e altri locali pubblici: alle 2 dovranno chiudere.

E’ quanto prevede l’ordinanza numero 14 firmata questa sera, 11 giugno, dal primo cittadino del capoluogo e che sarà valida per i prossimi 30 giorni.

Nel provvedimento sono state individuate le zone della città nelle quali si trovano i pubblici esercizi di somministrazione alimenti e bevande (bar, ristoranti, pizzerie, pub, gelaterie, yogurterie) nonché gli esercizi di vicinato o laboratori artigianali (questi ultimi con vendita anche da asporto) e i circoli privati che dovranno chiudere entro le 2, con riapertura a partire dalle ore 6.

Campobasso mappa movida

Nello stesso provvedimento il sindaco ordina, per ragioni di sicurezza e decoro urbano, il divieto di vendita in contenitori di vetro, di bevande alcoliche e analcoliche da asporto, tra le 23 e le 6, ammettendo la vendita da asporto solo in bicchieri di plastica.

In una nota stampa, Gravina ha spiegato il motivo delle restrizioni: “Il centro urbano cittadino da lungo tempo è interessato, specie nelle ore notturne e specie nel corso della stagione estiva e autunnale, da fenomeni di disturbo della quiete pubblica derivanti dalla presenza di persone, soprattutto in prossimità di locali esercenti attività di somministrazione di alimenti e bevande, oltre che di generi alimentari. Il fenomeno  – ha spiegato il sindaco Gravina – è collegabile all’uso ed abuso di sostanze alcoliche, che alterando le funzioni psichiche dei consumatori, infonde l’adozione di comportamenti assolutamente disdicevoli e tali da minare la tranquillità, il diritto al riposo dei residenti con effetti negativi sulla qualità urbana e sulle condizioni di vivibilità degli spazi pubblici, spesso interessati da fenomeni di abbandono di rifiuti quali contenitori in plastica e vetro, con ulteriore detrimento al decoro ed alla sicurezza dei luoghi.

Roberto Gravina

Considerato che i provvedimenti più recenti connessi al contenimento dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 – ha aggiunto Gravina – hanno consentito la riapertura delle suddette attività senza limitazioni di orario, né di altra natura, se non la consueta osservanza delle norme ancora vigenti in ordine all’adozione ed uso dei dispositivi di protezione individuale nonché di norme comportamentali circa il divieto di assembramenti. Purtroppo, immediatamente, a partire dal primo fine settimana successivo, sono pervenute all’Amministrazione comunale, molteplici segnalazioni, sia in ordine alla richiesta di interventi tesi a migliorare la pulizia e salubrità ambientale, sia e soprattutto in ordine alle gravi alterazioni della quiete pubblica per la presenza di rumori molesti, schiamazzi e altri comportamenti, perlopiù riferibili alla stagione estiva e autunnale in orari serali e notturni ed in particolare, limitatamente ad alcune specifiche zone della città”.

Il sindaco ha riferito anche che la Polizia è stata costretta ad intervenire in qualche occasione: “Il fenomeno è altresì largamente provato dai numerosi interventi delle forze dell’ordine, sovente allertate dalla stessa popolazione residente, che hanno riscontrato molteplici violazioni legate a tutti i fenomeni poc’anzi descritti, come peraltro confermato nella nota di riscontro della Questura di Campobasso, dello scorso 7 giugno”.

 

In Municipio hanno pure considerato che la vendita di bevande alcoliche, anche da asporto, ed il loro consumo talvolta eccessivo sulle aree pubbliche, oltre ai sopra evidenziati fenomeni lesivi del decoro cittadino e dell’igiene urbana, sono spesso fonte di assembramento di giovani in più punti del territorio, in spregio anche alle disposizioni e linee guida di prevenzione e contrasto dell’epidemia da Covid-19, che raccomandano una distanza di sicurezza interpersonale e l’utilizzo di mascherine di protezione.

Non è finita qui. I locali dovranno rispettare le norme i limiti della zonizzazione acustica comunale: insomma non si potrà suonare o organizzare concerti fino a tarda notte. Oppure si incapperà in sanzioni. 

Al tempo stesso è disposto, su tutto il territorio cittadino, il divieto di vendita da asporto di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione da parte dei pubblici esercizi (come bar e ristoranti), dalle 2 alle 7 e gli esercizi commerciali di vendita di generi alimentari devono osservare l’orario di chiusura entro le ore 21,30.

L’ordinanza probabilmente scatenerà le reazioni dei titolari dei locali che solo nelle ultime settimane, grazie alla maggiore libertà, erano tornati ad incassare.

Il sindaco ha preannunciato che la prossima settimana verranno convocati i gestori delle attività di somministrazione della città per discutere le problematiche relative al decoro e alla sicurezza urbana.

Infine, l’ordinanza vieta anche la detenzione e il consumo di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione sulle aree pubbliche, compresi parchi, giardini e ville aperte al pubblico, dalle ore 02.00 alle ore 07.00; il divieto di vendita di bevande alcoliche, di qualsiasi gradazione, per l’asporto, nelle attività artigianali, di commercio ambulante nonché tramite distributori automatici, dalle ore 24:00 alle ore 07:00.

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