L'analisi

Il lavoro c’è ma i lavoratori no. “Reddito di cittadinanza crea futuri disoccupati. Paghe basse? Sanzionare chi sfrutta”

Il direttore di Confesercenti Termoli Massimiliano Orlando analizza l’evoluzione del mercato del lavoro locale. “Crollate le richieste, non arrivano più curriculum. Sbagliato credere che tutti gli imprenditori fanno i furbi”

Annunci che restano senza risposte, curriculum che scarseggiano, locali che faticano a completare il proprio personale. Se ne parla da settimane ma continua a essere un problema per tante attività della costa molisana. “Lancio un appello: se qualcuno vuole lavorare ci contatti perché ci sono tanti locali che hanno bisogno”.

Parola di Massimiliano Orlando, direttore della Confesercenti Termoli. Sulla sua pagina Facebook campeggiano da settimane gli annunci di lavoro più disparati. “Cercasi camerieri”. “Il locale X seleziona pizzaioli”. “Il lido Y è alla ricerca di spiaggisti”. Annunci che sono all’ordine del giorno in questo periodo, da decenni. Ma a differenza degli altri anni le richieste di lavoro scarseggiano. C’è sempre meno manodopera disposta a fare la cosiddetta ‘stagione’ in stabilimenti e pizzerie, bar e ristoranti che sulla costa molisana lavorano d’estate molto più che nel resto dell’anno.

“I nostri annunci riguardano soprattutto il lavoro della ristorazione e in questo periodo delle attività balneari” dice Orlando, chiarendo subito una distinzione. “Per le figure più specializzate, come pizzaiolo o barman, le difficoltà nel trovare figure professionali c’era già. Nel senso che la domanda era superiore all’offerta. È sempre stato più semplice reperire lavoratori meno formati come aiuto cuochi, baristi, camerieri, lavapiatti, spiaggisti. Ma da un anno e mezzo circa qualcosa è cambiato anche per queste figure”.

Il numero uno di Confesercenti Termoli snocciola qualche cifra. “Se prima per un annuncio arrivavano 30 risposte, ora sono 5 o 6. E poi eravamo sempre pieni di curriculum. Ne avevamo sempre un centinaio, oggi sono sì e no una decina. La difficoltà a trovare personale è aumentata moltissimo”.

Inevitabile collegare questa trasformazione in atto nel mondo del lavoro alla presenza di quel sussidio stabile che è il Reddito di cittadinanza. “Faccio una riflessione: il Reddito di cittadinanza ha dato un sostegno alle persone più bisognose, ma al tempo stesso ha favorito chi crede di poter fare il furbo”.

Entrando più nello specifico, Orlando conferma quanto già riferito da diversi imprenditori. “Ci sono giovani che chiedono di poter lavorare in nero così da sommare lo stipendio al Reddito di cittadinanza. Ma per quanto ne so trovano un No ovunque”.

A questo proposito Orlando fa anche un’altra considerazione. “Non si può generalizzare e dire che tutti i locali propongono contratti irregolari e fanno lavorare più ore del dovuto. Se ci sono queste irregolarità chiediamo che gli organi di controllo vigilino e nel caso sanzionino chi non rispetta le norme. Conosco tante attività che propongono i contratti previsti dalla normativa nazionale e rispettano tassativamente turni e orari. Questi imprenditori non meritano la cattiva immagine di chi vuole sfruttare i lavoratori”.

Spiaggia termoli rio vivo ombrelloni mare

Secondo il direttore di Confesercenti “non ha senso nemmeno dire che i ragazzi preferiscono tenersi il Rdc perché le paghe sono troppo basse. Da contratto nazionale un cameriere guadagna 1.100-1.200 euro. Insisto, se c’è qualcuno che viola le regole ben vengano i controlli. Ma vi assicuro che anche chi fa contratti regolari oggi non riesce a trovare persone da assumere. Diverse attività ancora oggi, a metà giugno, non hanno completato l’organico”.

Per Orlando c’è anche chi pensa di fare il furbo. “In una pizzeria mi hanno riferito di un ragazzo che pensava di poter lavorare soltanto nel mese di giugno così da guadagnare i soldi per una vacanza”. Richieste che chiaramente vengono rispedite al mittente. Ma il problema resta.

“Smettiamo di pensare il Rdc come uno strumento che possa creare posti di lavoro e chiamiamolo sussidio di sopravvivenza. Si sono tolte dal mercato del lavoro tantissime persone che quando il sussidio finirà si scontreranno con la realtà e avranno perso 2 o 3 anni senza formarsi e fare esperienza. Mi appello a questi ragazzi: fate dei corsi, formatevi”.

massimiliano orlando

Un ulteriore ruolo fondamentale in questo cortocircuito del mondo lavorativo dovrebbe essere quello delle Amministrazioni locali. “Faccio appello anche a loro: bisogna prendere i percettori del Reddito di cittadinanza e affidare loro dei lavori di utilità sociale. I navigator dovrebbero spingerli a fare qualcosa: che so, pulire una spiaggia o una strada, fare giardinaggio. Non si può tenerli come fannulloni, altrimenti si contribuisce a creare futuri disoccupati”.

Orlando guarda al prossimo futuro con sguardo ottimista. “La nostra zona ha forti prospettive di crescita, serviranno persone qualificate. Secondo me avremo una ripresa economica notevole. È giusto quindi che gli enti facciano formazione e gli organi di controlli vigilino sul rispetto delle condizioni di lavoro. Ma il Rdc si sta rivelando un disincentivo al lavoro, si è creato assistenzialismo. I giovani devono essere invece spronati a formarsi, non ad avere un sussidio che è diseducativo”.

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