Il sogno di una vita

Coach Capobianco e la prima del basket 3×3 alle Olimpiadi: “Emozione impossibile da descrivere a parole”

L’allenatore di pallacanestro è di Venafro e da anni è sulla cresta dell’onda. L’ultima impresa, la qualificazione per Tokyo 2020 con le ragazze del 3x3. “Mi fa molto piacere che tanti si stringano attorno al nostro Molise. Per me è un onore rappresentare la mia terra”.

Per la prima volta nella storia, alle Olimpiadi ci sarà anche il basket 3×3. Di cosa si tratta? È una variante della pallacanestro che si gioca tre contro tre, appunto, ma su un solo lato del campo e con un unico canestro. Il coach che ha traghettato la formazione azzurra a Tokyo è molisano: si tratta di Andrea Capobianco, allenatore di basket di lungo corso, capace di portare Teramo ai vertici italiani qualche anno fa. Poi si è dedicato soprattutto alle giovanili e ora alle ragazze.

L’esordio contro la Mongolia ci sarà il 24 luglio. La prima gara di un percorso impegnativo nel girone prima, si spera, di poter approdare alle partite finali. Si giocherà ogni giorno, anche due match a distanza di qualche ora. Andrea Capobianco vuole portare in alto il nome dell’Italia e naturalmente del Molise.

Coach, innanzitutto quali le sue sensazioni a un mese dalle Olimpiadi?

“Emozioni e sensazioni sono quasi impossibili da descrivere con le parole. Quando si arriva verso un sogno e il sogno diventa realtà penso ci sia un mix di emozioni e di gioia incredibile. Realizzo quando qualcuno, come lei, mi contatta e mi chiede delle Olimpiadi: allora dico, è tutto vero, non è un sogno”.

Il Molise avrà ben due rappresentanti a Tokyo: la soddisfazione immagino sia doppia, no?

“Dall’altra parte c’è un’atleta, da sempre seguita dal padre, che le ha inculcato la grande mentalità vincente. Il maestro Bernardo Centracchio non è nuovo a questi exploit con i suoi atleti, è capace di fare grandissime cose partendo da centri di provincia. Il fatto di rappresentare il Molise assieme a Maria è motivo di grande orgoglio. E vorrei lanciare anche un messaggio: non tutto dipende dal luogo di nascita, si può arrivare sempre con l’impegno e le capacità. Questo è l’augurio che faccio ai tanti giovani molisani, si arriva con i fatti non con le parole. In un mondo in cui si abbassa il livello con il pettegolezzo e la cattiveria, io penso che queste cose possano riconciliare con ciò che conta davvero”.

Coach Andrea Capobianco Venafro Basket 3x3

Lei è l’allenatore della Nazionale di basket 3×3 che per la prima volta viene ammesso come disciplina olimpica: ci spiega in sintesi in cosa è diverso dal basket tradizionale?

“Il basket 3×3 è una disciplina particolare. Qualcuno la paragona al tennis, c’è un ranking. Per questo bisogna ringraziare la Federazione che ha fatto sì che potessimo partecipare al pre-olimpico investendo e permettendo di fare molti punti alle atlete. Poi serve la meritocrazia, bisogna vincere insomma. E le ragazze sono state straordinarie”.

Fra un mese si parte: qual è il cronoprogramma?

“Dal 24 luglio partono le partite, il 12 scatterà il raduno e il 16 saremo a Tokyo. L’esordio sarà con la Mongolia. C’è molta curiosità attorno al basket 3×3. Io ho avuto la fortuna di disputare le Olimpiadi giovanili a Buenos Aires dove arrivammo quinti pur giocando senza alcuna rotazione dato che eravamo in tre contati. La cosa bella è che in queste competizioni si diventa una famiglia, vengono a vederti anche gli atleti delle altre discipline e ci si ritrova a giocare sempre davanti a diverse centinaia di spettatori. Come un’unica famiglia sotto la bandiera tricolore. Mi fa molto piacere che tanti si stringano attorno al nostro Molise. Per me è un onore rappresentare la mia terra”.

Foto All-aroud.net

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