L’esasperazione, di questi tempi, è la norma un po’ per tutti. Specie se si ha la sfortuna di percorrere la Bifernina, la SS 647, disseminata di semafori e – nell’immaginario collettivo molisano – non dissimile a una via Crucis.
Esasperazione sì, ma anche incoscienza a giudicare dal racconto di un nostro lettore che racconta quella che giudica una nuova moda: quella di ignorare bellamente i semafori. Eccolo.
“Se ne parla tanto: il racconto e i 6 semafori che rimarranno lì fino a metà luglio. C’è da crederci? La Bifernina è una strada-cantiere ed è davvero l’incubo di ogni viaggiatore.
C’è altro? Direi di sì, perché una nuova moda ha iniziato a prendere piede…
Cosa succede ogni giorno sulla Bifernina? Almeno una volta a settimana ammiro il proseguire dei lavori sulla Bifernina. Non ho ancora memorizzato con precisione dove si trovano i semafori. Uno è sicuramente prima del lungo ponte, gli altri? Forse li spostano.
Forse sono troppo concentrato ad evitare lo schianto per farci caso.
A volte, anche di domenica, il semaforo è regolato da addetti ai lavori. Ciò, a rigor di logica, si verifica quando il traffico su una corsia è decisamente superiore rispetto al traffico in direzione contraria.
Ieri, domenica 13 giugno verso le 21.00, i semafori da soli, senza l’ausilio umano, cercavano di regolare un traffico consistente in entrambe le direzioni.
Cosa ho notato? Con un certo sgomento, i guidatori, forse di fretta forse esasperati, non rispettano più il semaforo. Lo scattare del rosso non equivale più a fermarsi.
Decine di macchine passano indisturbate con 15, 20, 30 secondi di ritardo. Forse anche di più. E se ti fermi ti sorpassano e passano ugualmente.
Su una corsia stretta ad oltre i 100 km orari gli incauti esasperati guidatori sfrecciano contro l’altra fila che si sta pian piano formando in direzione opposta.
La strada è buia e non per nulla piacevole essere il capofila. Scatta il verde è il mio turno. Anche dall’altro lato del semaforo devono essere passati con il rosso. Vedo, infatti, ancora diverse macchine che procedono contro di me in direzione contraria. Attendo e penso.. mi eviteranno?
All’ultimo rientrano nella loro corsia e a questo punto, sperando che nessun altro si sia avviato con il rosso dall’altra parte, alzi i fari e con una certa apprensione percorri il tratto di strada.
Non mi sento tranquillo alla guida, almeno una volta, durante il percorso Termoli – Campobasso e viceversa, mi trovo a dover rallentare perché dall’altra corsia c’è qualcuno che azzarda un sorpasso.
Per evitare lo schianto rallento. Se sono qui a scrivere vuol dire che è andata bene.
Ora c’è anche la nuova moda di passare con il rosso. Non so. A voi le conclusioni”.
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