I Governatori delle tre Regioni candidate a passare sotto il segno del bianco il prossimo 31 maggio o al più tardi il 1 giugno prossimo (Molise, Friuli e Sardegna) si accorderanno per evitare l’effetto-Sardegna, cioè la vanificazione di tutti gli sforzi fatti per contenere il contagio e tenere a bada morti e ricoveri, come accaduto nell’isola, governata da Solinas, lo scorso marzo.
Sebbene la zona bianca preveda l’eliminazione del coprifuoco, Toma, Fedriga e Solinas avrebbero deciso di posticipare per ora solo di un’ora il ritorno a casa e la chiusura delle attività di bar e ristorazione, con l’obiettivo di indirizzare verso una uscita graduale dall’emergenza evitando al contempo rischi di assembramento in un momento in cui nessuna delle tre regioni è ancora completamente libera dal virus.
Dunque coprifuoco a partire dalle 24 e obbligo di stare seduti ai tavolini dei locali all’aperto: sarebbero queste le misure principali su cui i presidenti del Molise, del Friuli Venezia Giulia e della Sardegna stanno ragionando alla vigilia del passaggio in fascia bianca. Una fascia che, va ricordato, oltre alle tre regole anti Covid fondamentali (mascherina, distanziamento e divieto di assembramento) non prevede alcun coprifuoco né altre restrizioni, ad eccezione della chiusura delle discoteche e dei locali da ballo.
Si tratta per il momento di indiscrezioni, riportate dall’HuffingtonPost con dovizia di particolari, ed emerse a margine di un pre-incontro che anticipa il vertice tra Governatori fissati dopo la Cabina di regia del Ministero della Salute di venerdì 28 maggio, quando arriveranno i dati del monitoraggio e il consueto report settimanale. Solo allora si avrà la conferma ufficiale.
Indiscrezioni che hanno avuto sorta di conferma col rilancio da parte dell’ufficio stampa del Governatore Donato Toma. Il coprifuoco, che sarà eliminato del tutto il 21 giugno in Italia per effetto del decreto, potrebbe scattare pertanto alle ore 24. Sempre l’ufficio stampa del presidente del Molise conferma l’incontro telefonico tra Toma e Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni, nel quale si sarebbe stabilito di mettere in atto misure-tampone per evitare che la zona bianca si trasformi in un “liberi tutti” in un momento in cui la campagna vaccinale, sebbene proceda abbastanza speditamente (almeno rispetto alla fase iniziale) non ha ancora ottenuto una copertura tale da permettere l’eliminazione di tutte le restrizioni.
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