Sette anni dopo

Truffa alla Regione, Scarabeo parla dopo l’assoluzione: “Accanimento verso di me. Mi aspetto le scuse del ministro Di Maio”

L'ex titolare delle Attività produttive con la Giunta Frattura, ora in Fratelli d'Italia, commenta la sentenza di assoluzione del Tribunale di Campobasso. In attesa di capire se la Procura farà ricorso, il politico e imprenditore venafrano finito agli arresti domiciliari nel 2015 afferma: "Strana contestualità tra il mio fermo e il comunicato con cui l'ex presidente Frattura mi ha estromesso dalla Giunta". Resta in piedi il secondo filone dell'inchiesta 'Alta tensione' di competenza del Tribunale di Isernia: Scarabeo deve rispondere di frode ed evasione fiscale per l'azienda di famiglia, la Elcom.

Massimiliano Scarabeo è stato assolto per “non aver commesso il fatto”. Il giudice del Tribunale di Campobasso ha sancito una prima verità giudiziaria sull’arresto dell’imprenditore e politico venafrano: nel 2015 finì ai domiciliari. Tra i capi di accusa quello di truffa ai danni della Regione Molise, lo stesso ente di cui lui in quel periodo di ‘occupava’ in qualità di assessore alle Attività produttive. Era componente della Giunta Frattura. Nel 2012 (era in carica l’allora governatore Michele Iorio, ndr) nell’ambito di alcuni bandi regionali, l’azienda di famiglia – la Elcom – aveva chiesto e successivamente ottenuto finanziamenti.

Le indagini della Guardia di Finanza coordinata dalla Procura di Isernia fecero poi emergere che per ottenere i soldi pubblici l’impresa aveva prodotto documenti fasulli e comprato macchinari vecchi. La tesi della pubblica accusa è stata smontata due giorni fa, con l’assoluzione di primo grado di Massimiliano Scarabeo, del fratello Gabriele e di altri due amministratori della Elcom.

In attesa di leggere le motivazioni e di capire se la pubblica accusa presenterà ricorso in appello, l’ex assessore ha voluto incontrare la stampa. “Io già all’epoca dei fatti ho evidenziato un’eccessiva attenzione nei miei riguardi – le sue parole davanti ai microfoni dei giornalisti – forse perchè in quel momento ricoprivo un ruolo (era assessore regionale, ndr) ma quella misura mi è sembrata eccessiva anche rispetto alle ipotesi di reato, ma soprattutto rispetto al ruolo che non ho mai ricoperto in alcune strutture”. Il riferimento è al fatto che l’imprenditore non ricopriva ruoli apicali all’interno della Elcom.

Sull’azienda di famiglia aggiunge: “Credo che il nostro è stato un gruppo che negli anni passati per la regione Molise poteva essere un motivo di vanto. Chi doveva controllare e portare avanti questo gruppo con dignità forse non era all’altezza della situazione”. Quando gli domandiamo perchè considera eccessiva la misura cautelare risponde: “C’è quasi una contestualità tra il fermo e il comunicato di Paolo Frattura (l’allora presidente lo estromise dalla Giunta, ndr). 

Resta in piedi il secondo filone dell’inchiesta ‘Alta tensione’ di cui si sta occupando il Tribunale pentro, competente territorialmente perchè la Elcom si trova in provincia di Isernia: Scarabeo è accusato di frode ed evasione fiscale. “Mi sembra eccessivo essere accusato per una presunta amministrazione di fatto perchè non potevo non sapere – osserva Scarabeo – quest’ulteriore filone sicuramente non ha lo stesso peso rispetto a questo di Campobasso sull’eventuale truffa ai danni della Regione. Ma lì ci sono questioni e situazioni diverse”. 

In conferenza, alla quale partecipa anche l’ex governatore e attuale ‘collega’ di partito (Fratelli d’Italia, ndr) Michele Iorio, dopo aver ribadito di aver superato “questi anni difficili, che non auguro a nessuno, grazie al sostegno di Mirella, Ylenia, Nicandro e Giovanni (i suoi familiari, ndr)”, il politico venafrano scandisce: “Io in quell’Aula di Tribunale non dovevo esserci”.

Ricorda che “dell’attuale maggioranza solo Michele Iorio e Aida Romagnuolo mi hanno espresso vicinanza e questo la dice tutto su questa accozzaglia”, in pratica la stessa maggioranza che l’anno scorso lo ha estromesso dal Consiglio regionale dopo la rielezione nel 2018 votando un emendamento proposto dal presidente Toma e firmato anche da Andrea Greco (M5S) che aboliva l’istituto della ‘surroga’, ossia la possibilità dei primi non eletti di entrare nell’assise al posto degli assessori.

Questo esecutivo regionale e in primis il presidente Toma sono inadeguati“, attacca Scarabeo che si dice pronto a impegnarsi nuovamente sul fronte politico e probabilmente metterà il suo ‘zampino’ alle Amministrative di Isernia che si svolgeranno il prossimo ottobre.

L’ex assessore non è ‘dolce’ nemmeno dei confronti del capogruppo pentastellato. Anzi, le parole sono di fuoco: “Andrea Greco per anni ha speculato in maniera becera su questa storia, come se le esperienze familiari non gli avessi dimostrato niente”. Discorso simile per il ministro Luigi Di Maio: “Mi aspetto le scuse pubbliche da parte sua e dell’intero Movimento 5 Stelle”.

Al suo fianco l’avvocato Mariano Prencipe che assieme ai legali Stellato e De Angelis ha difeso l’ex assessore: “Scarabeo non era nè amministratore di diritto nè amministratore di fatto della Elcom. Resta il rimpianto che abbiamo dovuto aspettare sette anni. Resta il rimpianto perchè la posizione di estraneità di Massimiliano Scarabeo rispetto all’intera vicenda l’avevamo sottolineato sin dalle prime battute di questo processo: producemmo una memoria ad hoc che presentammo al pubblico ministero e al gip che all’epoca si occupavano della vicenda per dimostrare che era estraneo ai fatti. Così come dobbiamo prendere atto che sono state applicate misure cautelari pregnanti, pesanti e senza alcuna giustificazione: gli arresti domiciliari prima e il divieto di dimora per sei mesi per una vicenda che non aveva niente a che fare con la carica pubblica di Massimiliano Scarabeo. Credo – aggiunge l’avvocato Prencipe – che questi elementi oggettivi meritino una riflessione sul sistema e sull’applicazione di certi istituti giuridici. La vicenda di Massimiliano Scarabeo dimostra che qualcosa non va nel sistema giudiziario”.

 

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