Dopo la presunta aggressione

Tiberio in pronto soccorso con dg Asrem: Testamento annuncia interrogazione, Florenzano replica: “Illazioni”

Emergono altri aspetti su cui far luce dopo l'episodio che ha visto protagonista il consulente economico nonchè stretto collaboratore del governatore Donato Toma. La parlamentare ex M5S Rosa Alba Testamento annuncia un'interrogazione al ministro della Salute Roberto Speranza per chiarire la presenza del direttore Oreste Florenzano all'ospedale Cardarelli. Il direttore generale Asrem replica: "Maurizio Tiberio non ha avuto alcuna corsia preferenziale"

Non solo la dinamica e le responsabilità della presunta aggressione avvenuta venerdì scorso tra via Roma e via De Attellis, attualmente al vaglio della Digos. Emergono altri aspetti da chiarire sulla vicenda che coinvolge Maurizio Tiberio, consulente economico nonchè stretto collaboratore del governatore Donato Toma, che è finito al pronto soccorso dell’ospedale di Campobasso dopo il turbolento post pranzo all’osteria Ventotto.

Al Cardarelli il consigliere del presidente, che si è recato nel nosocomio per una frattura al setto nasale, ha avuto una corsia preferenziale per ‘saltare’ la fila e poter usufruire delle cure del personale sanitario? A sospettarlo è la parlamentare molisana, ex Movimento 5 Stelle, Rosa Alba Testamento. Quest’ultima ha annunciato un’interrogazione al ministro della Salute Roberto Speranza proprio per chiarire cosa sia successo al pronto soccorso del presidio del capoluogo e in particolare per far luce sulla presenza del capo dell’Azienda sanitaria Oreste Florenzano, visto (e ‘paparazzato’) proprio in compagnia di Maurizio Tiberio all’esterno dell’ospedale.

Per la deputata molisana non ci sono dubbi: “L’intera vicenda appare sempre più caratterizzata da una arroganza istituzionale, sia nelle modalità in cui il fatto è avvenuto ed è poi stato mediaticamente riportato, sia nelle fasi successive, in particolare quella delle cure ricevute al pronto soccorso da Tiberio”. A suo dire, “quanto sta emergendo appare l’ennesima mancanza di rispetto nei confronti dei molisani”.

La Testamento è ancora più esplicita: “Se le notizie che vedrebbero Maurizio Tiberio recarsi al pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli in compagnia del direttore generale dell’Asrem Oreste Florenzano e scavalcare le persone maggiormente bisognose di cure in pieno stile “io sono io e voi … ”, fossero vere saremmo di fronte a un atteggiamento eticamente inaccettabile”. Quindi, l’affondo nei confronti del vertice dell’Azienda sanitaria regionale che – ricordiamo – è stato scelto dal presidente della Regione: “Mi chiedo come il direttore dell’Azienda Sanitaria Regionale abbia potuto essere complice di tale prepotenza ignorando totalmente la maggiore urgenza con la quale altre persone sedute in quella sala d’attesa avrebbero dovuto ricevere cure e assistenza medica”.

L’onorevole chiama in causa anche la commissaria alla sanità Flori Degrassi: “Su questo fatto sarebbe importante conoscere anche l’opinione della nuova commissaria ad acta Flori Degrassi perché non mi pare che tra gli obiettivi recentemente assegnati a Florenzano sia stato ricompreso quello di garantire negli ospedali e pronto soccorso molisani una corsia preferenziale a rappresentanti istituzionali regionali e loro collaboratori”.

La risposta del dg Florenzano non si fa attendere: “Sono solo illazioni“, scrive in una nota diramata a stretto giro di posta alle redazioni giornalistiche.

Il vertice Asrem fornisce una sua versione dei fatti evidenziando innanzitutto che “il consigliere del presidente non ha avuto alcuna corsia preferenziale“. E questo emerge dalla relazione del primario del pronto soccorso del Cardarelli di Campobasso.

tiberio in ospedale con florenzano

Tiberio, la ricostruzione di Florenzano, “è rimasto al pronto soccorso per oltre tre ore, tempo abbastanza lungo per una patologia che richiede solamente esami diagnostici e radiologici. È stato valutato dal medico in servizio e inviato in Radiologia per eseguire le radiografie del caso. Dopo l’acquisizione del referto radiologico è stato inviato a consulenza otorinolaringoiatrica senza alcun accompagnamento se non quello del personale ausiliario del pronto soccorso. Tornato in pronto soccorso, è stato fatto accedere per la redazione del referto, come si fa con ogni paziente in dimissioni. È stato dimesso a domicilio alle ore 17,58”. Insomma, “è stato seguito il normale iter legato alla patologia riscontrata nel signor Tiberio”.

Invece chi era in attesa al pronto soccorso non ha avuto subito accesso alle prestazioni dei medici dal momento che “erano in attesa del referto del tampone perché, arrivando al pronto soccorso, avevano lamentato sintomi compatibili con il Covid. Si tratta di una misura di sicurezza di prassi, non di attesa perché qualcuno doveva saltare la fila”.

Il capo dell’Azienda sanitaria spiega anche il motivo della sua presenza al Cardarelli: “Un fatto normale”. Difatti, aggiunge, “al Cardarelli ci sono stato diverse volte, non ultima pochi giorni fa con il commissario Degrassi. Ho fatto la stessa cosa al pronto soccorso di Isernia e di Termoli senza alcun clamore. Il recarmi presso nosocomi del Molise (compresi i pronto soccorso) accadrà ancora.

Stesso discorso vale per la dottoressa Licianci (coordinatrice infermieristica al Cardarelli, ndr): per il ruolo che ricopre, passa da un reparto all’altro e può capitare che sia anche nel pronto soccorso. E’ avvenuto sabato, avverrà anche in futuro, senza che questo possa suscitare meraviglia”.

Nella parte finale della sua nota, il direttore generale dell’Asrem ne approfitta per ricordare il funzionamento del pronto soccorso dove “non si segue la fila o non si salta la fila“. Piuttosto, sottolinea, “esiste il criterio della gravità della patologia ed è stabilito dai medici nel momento in cui il paziente accede al reparto. Si chiama triage ed è una modalità operativa comune a tutti gli ospedali: per un codice bianco si può attendere anche qualche ora se c’è un codice rosso arrivato più tardi ma, proprio perché più grave, bisognevole di cure urgenti.

Spesso sento parlare di lunghe attese al pronto soccorso (che sia di Campobasso oppure di Isernia o anche di Termoli): è un reparto di emergenza presso il quale si accede per le urgenze e per casi gravi. Se non è così, capita di dover attendere in base per dare priorità ai pazienti critici. Ciò non significa essere abbandonati o non venire curati. Se poi si aggiunge il periodo pandemico e, quindi, la necessità di dover aspettare forzatamente l’esito di un tampone, allora le attese possono essere più lunghe”.

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