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San Timoteo, direttore sanitario Serafini si dimette dopo soli due mesi: “Mie proposte ignorate, non sono la persona adatta”

Addio a sorpresa del primario di Otorino che era stato nominato a fine marzo. "I problemi continui dell'ospedale, la cui soluzione non riesco ad ottenere, la sensazione di un agitarmi inutilmente e senza risultato, diventando a poco a poco corresponsabile della situazione" scrive nella lettera di dimissioni all'Asrem

Gianni Serafini non è più il direttore sanitario dell’ospedale San Timoteo. Dopo nemmeno due mesi dalla nomina, il primario del reparto di Otorinolaringoiatria ha deciso di presentare le proprie dimissioni all’Asrem. Dimissioni che arrivano con una signorilità fuori dal comune di questi tempi ma non senza amarezza né polemica, come si evince dalle parole del direttore sanitario che lascerà l’incarico lunedì prossimo 31 maggio.

La difficoltà di reggere due unità operative, peraltro senza aver avuto quell’aiuto che fin dal primo momento mi era stato promesso, è diventata insopportabile”. Così scrive Serafini nella lettera di dimissioni inviata all’azienda sanitaria regionale del Molise.

“I problemi continui dell’ospedale – prosegue il primario di Otorino -, la cui soluzione non riesco ad ottenere, la sensazione di un agitarmi inutilmente e senza risultato, diventando a poco a poco corresponsabile della situazione, mi rende insostenibile questo ruolo, che mi ha allontanato dal lavoro per il quale sono qualificato e che ho praticato negli ultimi 36 anni, mentre è chiaro un ritorno delle patologie non covid che ha aumentato il peso dell’ assistenza per i malati di Otorinolaringoiatria. Non avere risposte concrete alle proprie domande, le comunicazioni formali, il dover arginare continui attacchi alla funzionalità dell’ospedale, mi dà l’impressione di essere stato messo alla guida di un’auto senza poter sapere dove sta andando e come ci si vuole andare”.

Serafini fa anche una sorta di Mea culpa. “Tutto ciò probabilmente deriva dalla mia mancanza di preparazione specifica – scrive ancora -, dal mio errato atteggiamento che nasce dalla abitudine clinica di chi, di fronte un problema, lo analizza e cerca di trovare il prima possibile le modalità di risolverlo. Invece questo ospedale mi chiede di affrontare problemi cronicizzati, ma ogni soluzione proposta o viene ignorata o contestata”.

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Quindi il passaggio forse più netto e critico della sua lettera datata 28 maggio. “In tutta franchezza credo che abbiate sbagliato persona nella attivarmi questo incarico. Avendo vissuto 21 anni la vita di questo nosocomio, mi sento più un rappresentante e un promotore delle sue esigenze verso gli organi di governo, che un funzionario intermedio che trasmette le decisioni che da essi vanno al resto dell’ospedale. Mi rendo conto che la mia è una visione settoriale che forse non conosce l’insieme dei problemi ma quando parliamo di un ospedale e parliamo comunque di un’entità importante e non marginale della struttura che assicura la salute dei molisani e non può essere ignorato”.

Quindi Serafini conclude: “Le mie dimissioni a partire dal 31 maggio non credo che vi colgano impreparati, è stato da tempo bandito un concorso a tempo indeterminato e più di recente un avviso pubblico di mobilità interna, il che mi fa pensare che anche voi avete avuto l’idea che dovessi rimanere meno possibile in questo ruolo. Avete sicuramente candidati più qualificati e dotati della giusta esperienza e di corretti titoli di studio per sostituirmi e fare meglio. Non ho mai avuto pretese né di carriera né economiche nell’accettare questo incarico e sapevo benissimo di non poterli avere; torno a fare con orgoglio unitamente il direttore dell’Unità operativa regionale di Otorinolaringoiatria. Ringrazio tutti i colleghi dell’ospedale che in questo periodo mi hanno supportato e i lavoratori della Direzione sanitaria che mi hanno efficacemente aiutato e sopportato”.

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